El voto dei comuni ladini deła setimana scorsa xe l’enexima dimostrasion dell’inadeguatesa deła classe dirigente veneta che ghemo deso.
In particołare, i comenti del governator Galan e de qualche so cołaborator dimostra mancansa de rispeto verso un voto popołare, sarcastici, fora logo e indegni de chi pa coverxar el so ruoło gà ben doparà el prinsipio deła legitimasion democratica.
Deso parò el pronunciamento democratico dełe comunità montane e orientałi venete ghe dà un mucio de fastidio a tuta ła casta veneta.
Ła conseguensa naturałe de na serie inpresionante de referendum aprovai a larghisima magioransa da parte dełe comunità venete in dificoltà dovarìa ver come rixultato naturałe łe dimision deła xonta e del consejo regionałe del Veneto, scumisiando proprio da chel Governator che ostenta dispreso par i propri sitadini.
Gianluca Busato
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Caro Presidente,
una voglia di libertà assopita da troppo tempo, un senso di equità e giustizia…
tutto questo è un rigurgito etnico?
Credevo in una politica “risanatrice” del nostro territorio, ma dai palazzi di Roma non arriva nulla di positivo
solo gli esosi prelievi fiscali da ridistribuire in altre aree che da 50 anni hanno solo gonfiato le tasche di chi le aveva
già gonfie, con la mera scusa degli aiuti al popolo…
Nemmeno l’approssimarsi di un ritorno al passato con l’avvento di un nuovo far-west il Governo centrale si è adeguato alle richieste d’aiuto delle oramai esasperate genti del nordest, solo ora con l’ennesimo gravissimo episodio accaduto però a Roma la sinistra si sveglia e urla all’emergenza criminale, ma allora noi… di quale Nazione facciamo parte? Dove abitiamo? Chi siamo? Potrei scrivere per ore e citare eclatanti episodi su come il nostro territorio è stato considerato in tutti questi anni…
Ho 40anni, una famiglia a cui ogni tanto propongo di emigrare in altra Nazione più equa democratica e sicura, ma l’abbandonare la mia terra d’origine mi angoscia. Ho sempre creduto nel pagare tutte le tasse, perchè servissero per aiutare le persone che ne avevano veramente bisogno ed invece assisto al crollo sociale, sono volontario di due associazioni, ma di questo passo non avrò manco più il tempo da dedicargli, anch’io ho fatto un mutuo per la casa e i tassi in continua ascesa non ti permettono di “donare” parte del tuo tempo, ma solo produrre beni tassabili, lavorare sempre più e ritrovarsi con meno, qualcosa non quadra.
Mi sento come la mucca troppo munta che non ha più latte per il suo vitellino o come la gallina a cui prelevano tutte le uova e non vede mai un pulcino!
Ci stupiamo dunque per qualche paese che se ne vuole “andare” molti altri lo farebbero, ma impediti solo dalla zona geografica.
Vero anche che la sensazione di abbandono anche di un piccolo Comune può assomigliare ad una sorta di tradimento verso la propria Patria/Regione, ma forse la sensazione di vero abbandono è quella che stiamo provando ora, noi tutti!
Padova 1 nov. 07
Serve aggiungere qualcosa al commento precedente?
No, direi proprio di no.
Anzi, mi farò promotore di una iniziativa per avviare dei referendum sul paese in cui vivo e sui vicini paesi, per chiedere non tanto l’annessione (l’ennesima) ad un’altra provincia, ma piuttosto l’indipendenza.
Direte, illusione? Staremo a vedere, la raccolta firme è quantomeno legale.