headermask image

header image

Napolitano, l’Ungheria e la marcia del Piave farlocca: basta sprecare denaro pubblico per le parate dei politici italiani!

Ma non siamo in recessione? Se proprio bisogna tagliare sprechi, perché non cominciano a dare il buon esempio quelli che stanno in alto?
Che bisogno c’è di pagare fior di quattrini per feste insulse, inutili e slegate dalla realtà come il 4 di novembre?
Perché il capo dello stato che ci nasconde la nostra gloriosa storia, cultura e lingua veneta si ostina a venire a Ceneda e Serravalle che lorsignori hanno richiamato Vittorio Veneto per ricordare l’unica guerra che “formalmente” hanno vinto, tra mille umiliazioni militari a cominciare da quelle che noi Veneti abbiamo inferte all’Italia a Custoza e a Lissa?
Se siamo in crisi allora questo parlamento autoreferenziale e questo governicchio delle banane che tra commercialisti con complessi di inferiorità, avvocatesse bresciane che hanno passato l’esame di stato a Reggio Calabria (con estrema facilità rispetto alla gran parte degli studenti…), vecchi esponenti del socialismo craxiano e demichelisiano che hanno passato indenni non-si-sa-come e leccando-cosa l’era tangentara di mani pulite che aveva decimato l’allora psi, nani cattivi e ballerine tuttofare, che stanno in piedi solo perché legittimati dai loro corrispettivi post-comunisti specialisti in Africa tanto-da-portarcela-qui, ecco questo parlamento e questo stato indecorosi comincino a tagliare le proprie assurde spese di rappresentanza di vecchi politici, odiati dal 95% dei Veneti, ma anche degli italiani, che spesso nella loro vita hanno cumulato record di posizioni antistoriche e sbagliate.indipendenza xe stato leggero

Proprio come Giorgio Napolitano che salutò con gioia i carri armati sovietici che invadevano Budapest nel 1956 e ora come se tutto si potesse giustificare, 52 anni dopo viene qui nel nostro Veneto, colonia produttiva di lorsignori, a insegnarci la storia di regime.
Basta, non ne possiamo più di voi, lasciateci in pace, invasori foresti.
Il 4 novembre per noi Veneti è solo giorni di castagne e vino novello (anche se per “legge” dobbiamo aspettare 2 giorni…), non di eserciti e stati inesistenti: politici italiani, tornatevene a casa vostra, qui non siete ben accetti.
E diciamola tutta, anche quella marcia del Piave – che tanto piace a quell’Umberto Bossi che oggi regala 1.300 miliardi di lire a Roma e Catania – è solo una copiatura di sana pianta dell’autentica marcia del Piave del giovane comandante ungherese Anton von Lehár: ecco forse perché l’Ungheria da più di mezzo secolo sta indigesta al presidente del terzo stato più indebitato al mondo!

Per fortuna che la nostra indipendenza presto arriverà!

Viva San Marco!

Wento

If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds