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La Venetia in Jugoslavia

Titolo di fantapolitica? No, questo era il progetto dei partigiani comunisti titini e … incredibile a dirsi, anche di quelli italiani!
Infatti, secondo i documenti “ritrovati” e riportati dal prof. Marco Pirina, sin dal 1943 il Comitato centrale del CLN alta italia, in accordo con Tito, diede via libera ai partigiani comunisti “garibaldini” e forni’ loro ed alle armate jugoslave armi e denari per “liberare” la Venezia e farla passare sotto la Jugoslavia.
Per fortuna tale manovra riusci’ solo in parte: i Titini arrivarono primi “solo” a Trieste in quanto, cambiata la situazione politica e militare, si fermarono.
Da ricordare che il vertice del CLN era composto da personaggi famosi come Ivanoe Bonomi (PDL, Presidente), Scoccimarro e Amendola (PCI), De Gasperi (DC), La Malfa e Fenoaltea (PdA), Nenni e Romita (PSI), Ruini (DL), Casati (PLI), poi anche da Pertini, Scalfaro ed altri, tuttora considerati i “padri della democratica Repubblica italiana”.
Questo ci dice ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che i Popoli della Venetia (Istriani, Giuliani e Dalmati cosi’ come Veneti e Friulani) non sono mai stati considerati dai vertici politici romani (prima savoiardi poi fascisti quindi repubblicani di destra e di sinistra) come “italiani”, bensi’ Popolazioni da conquistare o da usare come merce di scambio per i giochi di potere interni ed internazionali, quasi sempre occulti o occultati (non a caso socialisti e comunisti italiani scelsero come emblema Giuseppe Garibaldi, Gran Maestro della Massoneria d’italia. Ricordiamocelo sempre.

Fabio Calzavara

Fonte: la trasmissione “Le Quarantie”, andata in onda la settimana scorsa su Tele Nord Est:

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