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Chi riuscirà a fermare la lenta morte di Venezia?

Pubblicato domenica 1 marzo 2009 in Inghilterra

[Guardian] – La popolazione di Venezia ha raggiunto il massimo storico con 164.000 abitanti, ma c’è stato un esodo di massa dalla città più bella al mondo. I posti di lavoro si sono spostati sulla terraferma e adesso i turisti sono più numerosi dei residenti. Tom Kington ha parlato con alcune persone del posto, spaventati dall’idea che la Regina dell’Adriatico perda la propria anima.

La scorsa settimana, mentre gli ultimi coriandoli del carnevale venivano rimossi dal labirinto di stradine di Venezia, i residenti sbucavano qua e là da dietro alle porte chiuse per guardare gli ultimi festaioli dagli occhi rossi defluire lungo la Strada Nuova per prendere la via di Milano, Londra, Tokyo e oltre. Al Casinò, che si trova in un palazzo affacciato sul Canal Grande, gli organizzatori tiravano le somme: un milione di visitatori; gli alberghi occupati al 95% e centomila persone in Piazza San Marco per guardare una donna che indossava un paio di ali bianche scendere con una fune dal campanile della Basilica di San Marco.

Assieme agli esultanti organizzatori del carnevale c’era anche Massimo Cacciari, il sindaco di Venezia con la barba e magro come uno stecchino, che sembra ancora quel professore di filosofia distratto qual era prima di candidarsi. Considerando i profitti stellari dell’ultimo spettacolo mascherato della città, Cacciari appariva sottotono. E aveva buoni ragioni per esserlo, visto che i turisti ora sono partiti.

E’ già da diversi mesi che Cacciari viene attaccato dai residenti, convinti che lui non sia in grado di proteggere l’anima e la vitalità di quella che forse è la città più bella al mondo. Ha provocato reazioni di sdegno l’autorizzazione data dal sindaco alla costruzione di alcuni cartelloni pubblicitari enormi in Piazza San Marco, fondamentali secondo lui per pagare i costi di manutenzione della città in una situazione che vede il governo di Silvio Berlusconi ridurre gli stanziamenti di denaro pubblico.

Ha provocato ulteriore agitazione l’installazione di 60 distributori di Coca-Cola nelle piazze della città annunciata dall’amministrazione, in cambio dello sborso di due milioni e mezzo di euro in cinque anni da parte del gigante delle bibite. Quest’accordo ha sollevato sospetti su una politica dai due pesi e due misure, dicono i critici, visto che la città ha adottato delle pattuglie contro il “degrado” per evitare che i turisti mangino fuori dai locali in Piazza San Marco e gettino lattine di Coca nei canali. Ancora una volta Cacciari si è giustificato con la mancanza di risorse: “Abbiamo bisogno di una strategia finanziaria per salvare il nostro patrimonio culturale.” […] continua

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