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C’era una volta…

C’era una volta un Movimento popolare che, senza mezzi e andando controcorrente, riuscì a coagulare l’attenzione ed il malcontento della nostra Gente ed affermarsi a livello politico con proposte semplici ma efficaci nonché rivoluzionarie rispetto alla comune opinione: era la Liga Veneta, sorta nel 1980.

Quattro anni dopo, nel 1984, veniva ufficialmente fondata la Lega Lombarda e nel 1991 fu varata la coalizione della Lega Nord.
Il modello federalista dello Stato si impose, contro ogni previsione, nelle discussioni politiche, poi nei programmi degli stessi Partiti che prima lo irridevano e lo osteggiavano o meglio, degli stessi Politici, dato che tutti i vecchi Partiti tradizionali cambiavano nome (ma non le abitudini).

Umberto Bossi “dichiarò guerra” a Roma ladrona ed ai vecchi Partiti tradizionali, allo Stato centralista ed ai suoi burocrati corrotti, al Superstato europeo, alla NATO, agli USA, al Vaticano, alla Massoneria, alla Mafia, alla Banca d’Italia, alle Multinazionali ed altro ancora, facendo una chiara proposta: riportare il potere a Regioni e Comuni e lasciare al Centro romano compiti di controllo, coordinamento e mediazione (il Federalismo).

Con questo programma e con qualche ruvida battuta, nonostante le enormi difficoltà e pronostici negativi, la Lega riuscì ad affermarsi e a raccogliere il consenso di una parte considerevole di cittadini.

In pochi anni riuscì perfino ad entrare nel Governo centrale (1994, Berlusconi I) con un punto unico nel programma, la riforma federale dello Stato ma, dopo soli quattro mesi, visto che il Cavaliere tentennava, fece cadere il Governo e proclamo’ la “secessione”.
Furono mosse polemiche e molto contrastate anche al suo interno ma anche apprezzate da moltissimi che le qualificarono come coraggiose, anzi “eroiche” per l’aver abbandonato le comode poltrone per una dura opposizione.

Opposizione molto dura nei seguenti 5 anni della XIII legislatura, fatta contro il Governo di sinistra assieme al “mafioso di Arcore”, alias “Berluskaiser”, diventato poi improvvisamente grande amico ed alleato alle elezioni politiche del 2001.

La Lega Nord è quindi tornata al potere nel Governo centrale per tutti i 5 anni della XIV legislatura ed ora lo è nuovamente dal 2008,… 7 anni “pesanti” con massime responsabilita’ ai vertici di Bilancio, Giustizia, Lavoro, Riforme e Interno, Ministeri fondalmente strategici per il tanto atteso cambiamento dell’ormai obsoleto e malfunzionante Stato italiano.

Purtroppo cambiamenti strutturali non se ne sono visti e, quel che è peggio, non se ne vedono all’orizzonte; anche il Federalismo (quello con la effe maiuscola) è messo in sordina dalla “provvidenziale” (per le caste politica, brocratica e bankaria) crisi economico-finanziaria globale.

È da dire che tale crisi, in qualche modo, era stata prevista molti anni fa: già nei primi anni ’90 Bossi ed i suoi Ministri denunciavano la catastrofe e l’irrimediabilità del sistema se non a costi di cambiamenti radicali, come appunto il Federalismo.

Anche il guasto irrimediabile della perdita della Sovranità monetaria dello Stato a favore dei gruppi bancari multinazionali privati era noto ai vertici della Lega una decina di anni fa, così come almeno cinque anni fa erano a conoscenza dell’avanzata del crack finanziario dovuto ai derivati finanziari bancari ed assicurativi basati anche sui debiti insolvibili.

C’è da chiedersi come mai i Vertici leghisti, vista l’impossibilità di cambiare realmente lo stato delle cose che peggiora di giorno in giorno non abbiano la stessa determinazione e lo stesso “coraggio” (invero onestà) di uscire dal Governo come nel 1995.

Non credo siano così sprovveduti da poter credere che i provvedimenti approvati dal Parlamento vengano “bevuti” come federalisti dai Popoli del Nord, men che meno da noi Veneti, ormai consapevoli del vero significato di tale parola.

Forse sperano che Obama-Berlusconi e compagnia bella ci salvino dal prossimo crack finanziario? … magari con l'”aiuto” della sempre più citata (dai nostri leaders) Al Qaida, il cui paventato timore favorisce i provvedimenti di “emergenza” e di “sicurezza” che limitano (e limiteranno sempre più) le nostre libertà fondamentali e facendoci così dimenticare debiti e disoccupazione?

Non voglio credere che lo facciano per il solo vantaggio di mantenere cariche e prebende, anche se per qualche esponente (almeno per me) e’ chiarissimo ma è certo che, strada facendo, hanno perso molte occasioni di onestà e di rigore morale (dai 200 milioni dell’ex tesoriere Patelli al crack della “Banca del Nord”).

Purtroppo anche altri cambiamenti interni alla Lega indicano una netta frattura con il passato ed i buoni propositi di un tempo: la Lega Nord, nata coerentemente come federazione dei Popoli del Nord è divenuta via via un Partito centralista (viene tutto deciso a priori dalla sede “federale”, salvo qualche eccezione che conferma la regola) nonché verticista, nel senso basato sempre e solo sullo stesso vertice, da sempre collocato a Milano e dintoni (la Lega ha anche il primato di essere l’unico partito italiano ad avere sempre lo stesso Segretario federale da quasi un ventennio).

Mi chiedo come può una forza politica formata da diversi Popoli e Regioni pretendere il federalismo senza PRIMA attuarlo al suo interno?
Abbiamo forse, ad esempio, un Europa federata? No e mai lo potrà essere perché la maggioranza dei suoi Stati non sono per nulla federalisti…
La stessa Lega Nord ammette il suo centralismo anche formalmente nei suoi documenti e nei suoi programmi, dove ormai chiama “Regioni” quelle che prima chiamava con orgoglio “Nazioni” (tuttora nel suo Statuto!) e dove le sedi “Nazionali” vengono ormai gestite regolarmente dalla sede unica lombarda anche in internet (con errori madornali nella “geografia”).

Anche il cosiddetto “Parlamento padano” è costituzionalmente centralista e verticista dei “soliti noti“.

Inoltre l’apertura di sedi nel Centro e nel Sud italiano e l’elezione in Parlamento nelle liste Lega Nord di rappresentanti di quelle Regioni ci dà ulteriore prova di una sua “italianizzazione” anche politica, togliendoci così l’illusione di un possibile cambiamento reale, così come la speranza di essere difesi strenuamente nei nostri interessi come ripetutamente promesso.

C’è anche da chiedersi perché mai la Lega Nord finanzia l’MPA siciliano.

E che dire di Borghezio che suggerisce il Regionalismo come scusa per il nazionalismo centralista?

Insomma ce n’é abbastanza per dubitare e per preoccuparsi, lo dico con dispiacere in quanto vi ho creduto, partecipato e lottato in nome di quei principi di cambiamento che ora vedo platealmente disattesi.

Un’ultima speranza era riposta nelle molte persone capaci ed oneste che ancora militano nella Lega e che potevano dare un forte impulso al cambiamento… ma ormai siamo fuori tempo… anziche’ coraggiose ed urgenti scelte a favore del Popolo si è preferito salvare da meritatissima bancarotta le banche ed i gruppi finanziari colpevoli di tanti disastri, aiutare le “povere” multinazionali che hanno dislocato in lontani Paesi e paradisi fiscali, aumentare le spese di missioni di guerra in lontani realtà (per la pace è una scusa a dir poco imbecille).
Con misure di questo tipo non si riuscirà neppure a contenere la crisi che ormai ci opprime e che appare ormai fuori controllo.

Le previsioni sono per un’estate rovente ed a ottobre sarà pieno inverno, meglio prepararsi.

E che San Marco el ne protexa.

Fabio Calzavara

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