headermask image

header image

QUEL VENTO DEL SUDD…

Ieri sera un amico mestrino (giovane e colto imprenditore di sinistra), mi spiegava che è vero che non esiste un’identità italiana, ma è anche vero che l’identità veneta è un’invenzione. La sua convinzione si basa sul fatto che a volte vicentini e veneziani non vanno d’accordo. Non esiste, mi diceva il businessman mestrino, un’identità comune: noi veneti siamo diversissimi.

Cercavo di spiegargli cos’è la koiné veneta. Ribatteva che è nata solo a causa di un nemico comune (come se fosse un demerito).
Ho virato la conversazione su un ragionamento che all’interno del Partito Nasional Veneto si fa ormai da così tanto tempo che può apparire banale, ma non sarà mai abbastanza chiaro, come evidenziato dalla reazione del mio interlocutore.

Spiegavo, dunque, che un veneto, in media, calcolando le tasse indirette come quelle sulla benzina, sigarette e via tassando, paga alle casse dello Stato italiano dal 51 al 60 per cento del suo reddito. Di questi contributi – quando va bene – tornano in Veneto l’equivalente del 10 per cento. In una nazione veneta indipendente, spiegavo al mio amico mestrino, potremmo ipotizzare un massimo di tassazione al 20 per cento. Ma tutto speso dentro i confini della Venetia. Avremmo così, di colpo, ridotto di due terzi l’onere fiscale e raddoppiato la possibilità di spesa pubblica.

A questo ragionamento, il laureato, informato, cosmopolita amico di sinistra ha vagamente accennato al fatto che la questione è più ampia. Temendo che si riferisse al vacuo luogo comune dell’ “egoismo” del Nord (o peggio del egoistissimo “Nordest”!) ho tentato di spiegargli che i padri costituenti della Repubblica Italiana fondata sul lavoro (degli altri) furono costretti ad includere una forte matrice regionalista nella Costituzione italiana proprio perché in Sicilia, a Seconda Guerra conclusa, si sparava ancora per ottenere quell’autonomia tradotta poi in un regionalismo che non fu applicato davvero mai, ma fu implementato più seriamente solo a a partire dal 1970.

Avrei anche voluto dire a quell’imprenditore mestrino preoccupato dalla non esistenza dell’identità veneta che, come sempre, qui in Veneto stiamo a preoccuparci di un presunto egoismo, mentre si viene tassati oltre i limiti della sopravvivenza e mentre i lumbard inneggiano ignoranti e bassi cori discriminatori, e intanto sai, mio caro amico mestrino, cosa succede nelle regioni meridionali dell’Italia?
Mentre qui i partiti e movimenti che hanno come vero obiettivo l’indipendenza del Veneto continuano a perdersi in piccoli litigi da pollaio a volte alimentati anche dallo zampino dei servizi (di cui si ha paura solo di menzionare il nome), i veri politici del sud, quelli con le mani pasta, per intenderci, stanno organizzando un movimento indipendentista trasversale, il Partito del Sud.
Ci stanno lavorando fondatori di Forza Italia delusi dalle poltrone perse come Gianfranco Micciché e Antonio Martino (ex ministri tutti e due), e Agazio Loiero, governatore del centro -sinistra della Calabria, e, tra di loro, annusa il terreno anche il famoso Antonio Bassolino, discusso presidente della Campania. Il loro obiettivo: le elezioni regionali del 2010. Si tratta di una nuova formazione politica guidata da chi altri se non l’abilissimo Raffaele Lombardo del Movimento per le Autonomie, il governatore della Sicilia che ha appena messo in ginocchio anche Berlusconi.
Hai capito, caro amico mestrino di sinistra che ti preoccupi delle differenze tra vicentini e veneziani e che paghi il 51 per cento di tasse? I governatori di destra e di sinistra di Calabria, Campania e Sicilia stanno pensando alla Repubblica delle Due Sicilie, libera e indipendente, e sono aiutati da ex ministri itagliani. E stanno preparando qualche sorpresa indipendentista per le elezioni Regionali del 2010.

Qui in Veneto, invece, stiamo cercando di convincere Wikipedia che non è giusto togliere da un’enciclopedia on-line il riferimento a un legittimo e pacifista partito indipendentista. Ma siccome una signorina induista di Palermo ha deciso che il Pnv è “irrilevante”, ci dobbiamo tenere le tasse al 60 per cento e i discorsi degli imprenditori mestrini che faticano a sopravvivere alla corruttela dei palazzi ministeriali romani o porti delle nebbie che dir si voglia, ma non la vogliono capire.

Verrebbe da dire che ognuno ha quel che si merita. Ma non lo diremo. Diremo che è ora di svegliarsi. E ci sgoleremo per dirlo. Mentre intanto Raffaele Lombardo, in Sicilia, mette le basi per un “soggetto politico trasversale”: la Sinistra Unita Democratica e dei Diritti, sì, avete letto bene, è il SUDD che avanza piano piano verso l’indipendenza.

Mentre guardo gli orrori geometrili che, grazie al “Sistema Italia” hanno rovinato Mestre, sulla strada verso la stazione dove mi sta riaccompagnando l’amico imprenditore di sinistra, ascolto i discorsi dell’amico e penso a quello che stanno per fare al “Sudd” e…mi viene da ridere, altro che piangere.
Ma sarà perché sono di Vicenza.

Gustavo Dal Lago

If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds