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Montezuma 2012, Luca Cordero e Venetia Futura

montezuma L’elettrochoc istituzionale e le grandi manovre politico-salottiere non terranno in vita uno stato morto

Non è normale ciò che succede in questo stato. O meglio, è normale se si comprende che questi sono i rantolii di un cadavere della storia che inizia a puzzare, lo stato italiano. Al di là dei torti (molti) e delle ragioni (poche) delle parti in causa in merito al lodo Alfano, è infatti evidente il senso di frustrazione che ogni cittadino veneto prova nell’ascoltare le notizie, in particolare quelle politiche. Qualcuno ha teorizzato che la quantità industriale di schifo sia in realtà funzionale alla creazione di un nuovo regime populista che vada a rimpiazzare la seconda repubblica delle segreterie di partito.
Forse c’è un fondamento di verità, in tutto ciò. Resta il fatto che la stragrande maggioranza dei Veneti non riesce di certo ad appassionarsi alle vicende di questi giorni, attorno al tema dell’impunità del primo ministro.

Nel grande polverone che si è creato, noto però un elemento che mi ha fatto venire in mente qualcosa. Si tratta dell’ingresso in politica – anche se ovviamente negato dal protagonista – di Luca Cordero di Montezemolo. Già, tocca ora a lui trangugiarsi l’amaro calice dell’italianità da salvare. È finita la bella vita tra Ferrari e belle donne, ora gli toccherà destreggiarsi tra gli ottantenni impasticcati di viagra che hanno piantato le tende nel parlamento tricolore.
Certo, non piace di fondo credo a molti l’accostamento dell’ex giovane rampollo savoiardo con il nipotino-topolino politico di Mussolini, entrambi ridisegnati e ridigeriti secondo il galateo politically correct: i cattivi ricordi nell’album di famiglia del ventennio sono ancora difficili da dimenticare, nell’Italia del passato. Però è indubbio che non ci siano molte altre scelte nell’italietta odierna. Per non parlare dell’Italia futura, che ci pare proprio un non-senso, un autentico ossimoro.

Per fortuna noi Veneti stiamo rapidamente capendo che solo l’indipendenza da questo stato-farsa potrà ridarci la speranza.

Il PNV ha già iniziato la propria opera, ma c’è ora bisogno dell’aiuto di tutti. La prima tappa per la Venetia Futura sono le elezioni regionali del 2010, dopodiché avremo solo due anni per arrivare puntuali alla profezia di Montezuma del 2012, che forse non porterà alla fine del mondo, ma solo alla fine dell’Italia, almeno per noi veneti. E se non sarà il 2012 poco ci manca.

giane

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