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Bruxelles – Brussels: colpo al cuore per i leviatani ottocenteschi

Nel cuore dell’Europa, a due mesi dalla presidenza di turno dell’UE del Belgio, scoppia una crisi che porta in sé significati enormi per capire il destino che ci riserverà il futuro

Il distretto Bhv (Bruxelles – Hal – Vilvorde) sembra diventare la causa della rinnovata crisi istituzionale che sta mettendo a dura prova il Belgio e la sua tenuta come stato unitario. Il Bhv era infatti l’unico ambito amministrativo belga in cui era presente una situazione di bilinguismo tra fiamminghi e valloni. Il resto dello stato era diviso dal 1962 da una sorta di frontiera linguistica.

I partiti che formavano una debolissima coalizione di governo oggi sono sul piede di guerra proprio a causa dell’ingestibilità delle reciproche posizioni in merito al distretto bilingue. L’ovvia conseguenza sono state le dimissioni del premier Yves Leterme.
La domanda che ora tutti si pongono è: che senso ha mantenere in piedi uno stato artificiale creato nell’800 ed emblema dell’inadeguatezza di questi leviatani ad affrontare le sfide dell’oggi?

L’ottenimento dell’indipendenza da parte delle Fiandre e della Vallonia, proprio perché avviene nel cuore dell’Europa, aprirebbe senz’altro il vaso di pandora delle nazionalità soppresse ingiustamente 1-2 secoli fa e creerebbe le condizioni utili anche all’ottenimento della libertà per la Venetia.

Affinché ciò avvenga è però fondamentale che cresca la proposta politica indipendentista moderna del PNV, così come nelle Fiandre, per esempio, è cresciuta la proposta dell’N-VA (Nuova Alleanza Fiamminga), che dal 2001 ha iniziato un’azione pressante nel nome dell’indipendenza.

Siamo pronti a raccogliere la sfida e a gettare le basi per l’indipendenza veneta?

Certamente le condizioni del Veneto (e ancor più della Venetia) sono molto diverse da quella delle Fiandre: qui è in atto un’azione imponente di mitigazione della nostra identità nazionale veneta, soverchiata dal nazionalismo italiano.

La nostra forza risiede però anche nella debolezza dell’avversario. Lo stato italiano, il leviatano ottocentesco che cerca di sopravvivere alla propria inadeguatezza storica, tra i vari stati multinazionali è quello più in crisi e meno in grado di far fronte alla forza della storia.

Lo strumento principe che ha trovato per cercare di mantenere lo status quo è la creazione di una casta di 20-30.000 persone estremamente corrotte e che costituiscono l’odiosa classe politica italiana e tutto il suo sottobosco clientelare. Questi soggetti organizzati in bande, note come partiti italiani, tengono forte il coperchio sulla pentola a pressione tricolore, cercando di convincere i veneti che prima di essere tali, devono sentirsi italiani. Così come fanno con i sardi, i siciliani, i toscani e con tutti i Popoli sotto il tacco dello stivale.

Il loro sforzo è però vano, se noi sapremo prepararci come si deve per essere pronti a raccogliere i frutti della storia al momento opportuno.

Forza ragazzi, impariamo dai fiamminghi, dagli scozzesi, dai catalani: ogni giorno è quello buono per aprire una sezione per l’indipendenza del Veneto nel vostro comune!

Gianluca Busato
PNV Treviso

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