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Il venetismo è il primo nemico dell’indipendenza veneta?

Riflessione critica sull’intervento di Ciambetti a favore dell’unità d’Italia

Ieri ho letto un intervento di Roberto Ciambetti sul Gazzettino, intitolato “La Lega, l’unità d’Italia e le nuove speranze”. Egli raccoglie idealmente l’invito di Ciampi alla lega di farsi carico dell’unità nazionale.
Ora mi chiedo: perché lo ha fatto? Non poteva starsene zitto? Perché invece, proprio nei primi giorni di insediamento della nuova giunta regionale a guida leghista, questo assessore, che forse assieme al neo-presidente, rappresenta l’emblema del cosiddetto “venetismo”, ha sentito la necessità di scrivere quelle righe che sono l’ennesima sberla in faccia a chi ritiene che invece l’unica possibilità di avere un futuro sia nell’indipendenza veneta? Perché invece egli ha deciso di farlo proprio pochi giorni prima della più importante Festa Nazionale Veneta, che è San Marco?
Poteva parlare di qualsiasi cosa questo assessore, che pure ha avuto grandi meriti per quanto riguarda la difesa della cultura e della lingua veneta, che oggi viene invece offesa e derubricata a “linguaggio famigliare” dalla sua collega assessore Elena Donazzan, che deve avere un odio particolare per tutto ciò che è veneto.

Perché questi politici veneti continuano ad essere deboli, con la schiena molle e non perdono occasione per dimostrarsi servili, docili, innocui di fronte al regime politico italiano?

La motivazione per me è molto più profonda del solo insignificante spessore politico di questi personaggi.
Mi sono convinto che uno dei più grandi ostacoli all’ottenimento dell’indipendenza sia proprio la grandezza e la gloria del nostro passato stato veneto.
Lo Stato Veneto, durato più dell’impero romano, nella propria età dell’oro era uno degli stati più ricchi e più potenti del mondo.
Noi veneti abbiamo dominato il mediterraneo, siamo stati per secoli la culla della civiltà. Qui trovavano rifugio gli scienziati come Galileo, che altrove erano costretti ad abiurare le loro idee che avrebbero fatto fare salti straordinari a tutta l’umanità. Noi veneti siamo stati rispettati e temuti.
Solo i veneti potevano permettersi di cannoneggiare il Partenone!
Ecco, il mio dubbio è insomma che il più grande nemico dell’indipendenza del Veneto sia proprio e paradossalmente il venetismo, o meglio quella componente minoritaria della politica veneta che vive nella nostalgia della gloria passata e sembra incapace di guardare al futuro.

La domanda che mi pongo è: non è forse che la nostra gloria di allora è oggi il nostro più grande avversario?

Ciò vale particolarmente per l’attuale situazione italiana, che non può non sentire un complesso di inferiorità schiacciante con lo Stato Veneto. Se facciamo infatti un confronto tra le due realtà statuali esso appare impietoso. L’Italia esiste da poco meno di 150 anni, la Venetia ha vissuto la propria massima espressione con la Serenissima che è durata 1.100 anni. L’Italia ha vinto una sola guerra, dopo aver tradito i propri alleati, cambiando schieramento pochi giorni prima dell’ingresso in guerra e ne ha perso un’altra, salvo tradire i propri alleati nel corso della stessa cambiando bandiera in corso d’opera. La Serenissima ha un elenco nutritissimo di vittorie gloriose e di eroi straordinari.

Questo confronto impari vale per ogni aspetto che possiamo considerare. Tanto è uno stato fantoccio l’Italia quanto era uno stato potente e glorioso la Veneta Republica. Ecco perché la politica italiana teme il Veneto e obbliga i nuovi politici veneti a ostentare atti di fedeltà all’unità d’Italia.

Per tale ragione l’impegno dei veneti che vogliono ottenere l’indipendenza deve essere sempre più caratterizzato da una visione rivolta al futuro Dobbiamo quindi evitare di lasciarci deprimere dalla grandezza di un tempo, perduta per sempre e saper trovare in noi oggi la forza per vivere in uno stato dignitoso, rispettato e che ci rispetti, uno stato civile e del quale non vergognarci nel mondo, ma anzi del quale essere orgogliosi.

Questo è il Veneto Stato indipendente che persegue con forza e determinazione il Partito Nasional Veneto e per questo chiediamo a tutti i veneti di buona volontà di aprire da subito una sezione del PNV nel proprio comune.

Gianluca Busato
PNV trainer

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