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Solo l’indipendenza ci salverà dallo statalismo leghista

Nascono le prime sezioni comunali del PNV

Ieri il ministro italiano per la “semplificazione” (sic!), il leghista Calderoli, ha presentato al quirinale una bozza di riforma istituzionale dello stato italiano. Al di là delle reazioni delle altre forze politiche, che maldigeriscono i lumbard che gonfiano il petto dopo il successo elettorale, la proposta a nostro avviso merita un minimo di esame e attenzione, dato che rappresenta la traduzione concreta dell’oggetto sociale della lega nord. Anzi no, perché quello è l’indipendenza (si veda l’art. 1 del loro statuto). Diciamo allora che il progetto istituzionale rivelato ieri costituisce il vero obiettivo politico leghista, anche se solo dichiarato.
Leggendo le anticipazioni disponibili emerge in realtà un quadro preoccupante. Già, estremamente preoccupante. Al punto che ci chiediamo se prima di presentare il documento, Calderoli l’abbia letto, perché ci pare impossibile che una forza politica che ha come oggetto sociale l’indipendenza del nord, che ha come obiettivo politico dichiarato il federalismo, poi, quando va a Roma in modo ufficiale, presenta un disegno di riforma costituzionale ispirato al centralismo più classico e ortodosso, quello francese.
Proprio la Francia, la nemica dei Popoli, è il Paese disegnato in quelle 20 pagine presentate ieri dal ministro verde padano che faticava a dissimulare un portamento storico, molto simile a quelli che si intravedono per esempio nelle foto in bianco e nero dei grandi statisti che siglano gli accordi di pace.
È vero, si parla di un senato federale e non più di un senato tout court. Un senato eletto nelle regioni (perché oggi dove vengono eletti i senatori?), contestualmente alle elezioni regionali (ah, ecco il motivo dell’aggettivo “federale”…).
Per il resto, l’unica preoccupazione è il decisionismo centralizzato perfetto, alla francese, appunto, con l’elezione popolare diretta del capo dello stato e l’istituzione di un potere duale di governo, con la prevalenza proprio del presidente della repubblica sul primo ministro, da lui nominato.
Non una parola sull’identità istituzionale delle regioni che in questo quadro centralista restano emanazioni amministrative dello stato unitario, anzi forse nemmeno più quello. Un incubo centralista, insomma, che dimostra la reale vocazione della lega nord, ovvero il cemento politico di un’Italia che da sola, con i soli partiti italiani classici e senza l’aiuto di un falso partito del nord, non esisterebbe più da tempo, dissolta dai propri debiti e dalla propria inconsistenza storica e politica.
Cari Veneti, è questo che avete votato qualche giorno fa? Noi ne dubitiamo, riteniamo infatti che la vostra volontà fosse per un potere decisionale sovrano dato al Presidente del Veneto, ma di questo potere sovrano non c’è traccia nelle riforme istituzionali presentate ieri dalla lega nord, per mano del proprio ministro bergamasco. Non c’è traccia perché nessuno ve lo aveva detto al momento di chiedervi il voto. Vi avevano promesso “Prima il Veneto”, così come ai lombardi avevano promesso “Prima i Lombardi”. Ma ieri a Roma il Veneto è ritornato ultimo, come sempre.
Non ci resta allora che continuare la nostra opera di informazione costante e di qualità, che oggi si rafforza grazie alla nascita delle prime sezioni comunali del Partito Nasional Veneto. Solo così potremo permettere una crescita dell’unica reale alternativa politica allo sfascio italico: l’indipendenza veneta, la creazione di un nuovo modello di stato, giovane, dinamico, meritocratico, in linea con le esigenze dei Veneti e del mondo moderno, da cui l’Italia ogni giorno di più si sta allontanando. Uno stato di cui i Veneti possano aver fiducia e non paura, come oggi avviene,
Le elezioni regionali sono state per noi la prima pietra su cui costruire un grande nuovo partito veneto: da oggi tutti coloro che vorranno dare un’alternativa nel proprio comune allo strapotere e alle falsità della lega potranno farlo, nel segno dell’indipendenza del Veneto. Le prime sezioni sono nate per ora a Cittadella, Fossalta di Piave, Saccolongo, Arzignano, Brugine, Albignasego, Polverara, San Martino Buon Albergo, Scorzè, Rovigo, Verona, Bovolone, Montecchio Maggiore, Oppeano, Venezia, Treviso.

Caro lettore, caro socio, caro simpatizzante, aiutaci ora a far nascere una sezione del PNV in ogni comune del Veneto.

Gianluca Busato
Segretario PNV

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