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Corriere della Sera: immondizia tipografica

RETTIFICA:  Ringraziando Lodovico che me lo ha segnalato elido questo articolo, a causa della mia errata interpretazione fatta su 1.140.000 euro del costo che io, complice la separazione tra i paragrafi, avevo interpretato come costo complessivo di tutte le sedi regionali all’estero, e non invece riferito alla sola sede della Campania a New York.  Mi scuso con tutti, Sergio Rizzo incluso, per questo.
Forse mi sono troppo abituato ad altri stili di lettura e lo stile grafico italiano, che taglia il testo con spazi estetici e non semantici mi ha confuso.

Tuttavia resta il fatto che non si dovrebbe scrivere un articolo senza neppure mettere un briciolo di dati sui costi di quanto si documenta distinti regione per regione, e riportare, tanto per mettere un numero, il solo costo di una sede, peraltro di una regione che è notoriamente sprecona.
Anche perché in questo modo viene fatta l’associazione
Veneto:nr. sedi elevato == Campania:costi ipergonfiati;
il ché è tutto da dimostrare!

Il fatto è che quell’articolo non è fatto per documentare un problema, ed i suoi costi. Altrimenti sarebbe decisamente più informativo. No, quell’articolo è fatto per fare cagnara ed essere usato strumentalmente come arma politica. Io non sto a sostenere la Lega, ma trovo disgustoso fare cagnara solo per dare contro ad un partito politico, così tanto per ideologia.

Rinnovo le mie scuse ai lettori; all’autore dell’articolo e al Corriere un po’ meno.

Claudio G.

P.s. Lascio l’immagine delle scòase: stavolta me le merito io  🙂

Cari lettori, mi spiace essere così caustico con questo giornale storico, ma non è la prima volta che dalla sua testata escono articoli raffazzonati alla meno peggio per non dire fuorvianti. L’ultimo è quello uscito dalla tastiera (mi auguro usi quella) di Sergio Rizzo, in cui accusa il Veneto di avere 61 sedi di rappresentanza in tutto il mondo.
Per questo autore, abituato alla polvere di una redazione giornalistica ma non a quella delle fabbriche, probabilmente non passa nemmeno per la testa la necessità di associare ai numeri le relazioni sui costi. Alla fine dell’articolo pare che per tutte le 178 sedi divise tra tutte le 20 regioni si spenda un totale di 1.140.000 euro all’anno. Mi affido ai suoi numeri, anche se egli stesso ammette nell’articolo di non essersi nemmeno preso la briga di leggere i bilanci delle regioni. Cioè, cari lettori, cerchiamo di capire: tutte queste sedi, di tutte le regioni italiane, costerebbe in totale come il fatturato di una piccola impresa di una decina di dipendenti!

Prima di continuare, è doverosa una precisazione da parte mia. Io sono il primo ad abiurare le patacche di stato, insomma i cosìdetti “enti pubblici” che spesso sono una fonte inesauribile di malversazioni e distorsioni sia degli equilibri elettorali sia del libero mercato. Dal mio punto di vista, meno stato (o meno regione) e meglio si vive, ovviamente sottointendendo di tagliare ogni forma di costo e quindi di tassazione.

Tuttavia, consideriamo pure la cosa come se i cittadini veneti avessero votato ed approvato di mantenere le 61 sedi internazionali del Veneto (e dunque implicitamente di sostenerne i costi pagandone le relative tasse), e vediamo se i conti stanno in equilibrio.

Allora, siccome io i conti della Regione Veneto me li ero andati a leggere a suo tempo, intanto guardo al complessivo e faccio le dovute proporzioni. Una cosa è parlare di costi per 100 a fronte di incassi di 200, una cosa è parlare di costi per 100 e incassi per 1000. Sembra ovvio, eppure per il nostro giornalaro non pare non sia così. Il Veneto ha un PIL di poco meno di 140 miliardi (2006), di cui 48 miliardi dovuti a esportazioni (dato 2008), ovvero circa il 35% del PIL. Non c’è da sorprendersi che le cose vadano male in Veneto quando l’economia globale arranca, d’altra parte è l’export che fornisce “ricchezza pregiata” che incide favorevolmente nella bilancia commerciale. Dunque, si parla di euro unmilionecentoquarantamila per tutte le regioni. Dato che il Veneto dispone 61 di queste 178 sedi, ammettendo che tutte costino grosso modo uguale, possiamo dedurre che il costo per il Veneto è di 495 mila euro. Aggiungiamo inoltre che la regione paga allo stato italiano 70 miliardi di tasse, e ne riceve 16 (!!). Infine mettiamoci che le rappresentanze nel mondo offerte dallo stato italiano sono penose dove lo stereotipo del magnamagna romano è al suo massimo “splendore”, e siamo al completo. Non che quelle Venete siano molto meglio, c’è da dire, almeno per quanto mi è stato riferito per la sede in Lussemburgo, ma almeno sono un pelo più efficienti (specie quelle cinesi, almeno così mi ha riferito un amico imprenditore).

Riassunto. Al Veneto pagare queste 61 sedi costa circa 495 mila euro, su quasi 140.000.000 migliaia di euro di PIL (0,000035%) e su circa 48.000.000 migliaia di euro di export, cioè lo 0,001 % di tutto l’export !!
Ovviamente, non è che tutto l’export del Veneto sia dovuto a queste sedi di rappresentanza, anzi, francamente ne dubito molto.

Il punto della questione però è che quando si scrivono articoli in cui si fa giustamente il pelo sulla spesa inutile, sarebbe opportuno soppesare le cose per dare una giusta informazione.

Il Veneto è stato messo alla gogna per queste sue 61 sedi, certo, di più della Lombardia che di PIL ne fa quasi il doppio e ha doppio numero di abitanti, ma ovviamente non paragonabile a regioni che seppure con meno sedi hanno un PIL di gran lunga minore e un export che impallidisce di fronte a quello Veneto.
E poi, alla fine, dobbiamo ancora vedere quanto veramente costano al Veneto queste sedi (la mia è una semplice deduzione).
Senza dimenticare che dopotutto, da quando è stato annesso all’Italia, dal Veneto sono emigrate 4 milioni di persone nel mondo, e non sono così sicuro che tutte le sedi di rappresentanza del Veneto siano completamente a carico della Regione, che al massimo pagherà loro le spese vive.
Come faccio a dirlo? Semplice, uso la calcolatrice! (sono discalculico 🙂
Se prendiamo € 495000 e li dividiamo per 61 scopiramo che a sede vengono dati € 8114 all’anno, insomma, i soli costi vivi di un ufficietto di 1 persona.

ANZI! Questo mi fa pensare molto. Perché se noi avessimo uno Stato Veneto con ben 61 sedi nel mondo come ambasciata (su 192 stati …oops, 193 con il Veneto 😉 mi pare che come costi saremmo ridotti all’osso, e pure un antistatalista come me ci metterebbe la firma!

Conclusione.
D’accordo fare le pulci, ma evitiamo di accanirci contro il Veneto solo per avere letto quattro numeri in croce e non avere usato i pochi neuroni disponibili per essere un po’ critici. A me stà bene fare le pulci, ma non mi stà bene questa asimmetria di giudizio lobotomizzata.
Trascurare molti di questi particolari mi sembra di una superficialità aberrante, un articolo quello pubblicato dal Corriere che vale appunto lo 0,001%*, ma ormai dai giornalari italiani cosa ci si può aspettare di più?

Claudio G.

*sottoindendo che l’articolo di Sergio Rizzo vale lo 0,001% rispetto a questo mio articolo, molto più approfondito, ben scritto, piacevole, divertente e sopratutto INFORMATIVO!
Inutile, sono una forza! 🙂

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