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Ganbare Nihon. Hopp Schwiiz

Oggi inizia il campionato mondiale di calcio e io sono contento che questa edizione si svolga in Sudafrica perché è un Paese che in passato ha sofferto molto ma che oggi è sulla strada della speranza. Insomma, come dice lo spot della BBC: it’s more than just a game.

Purtroppo non sono un appassionato di calcio. Mi manca quel senso di felicità (e di infelicità) che si prova a seguire la propria squadra, a sapere i dettagli tecnici delle squadre, a fare l’allenatore da bar. Certo, quando si sconfina nella patologia da tifo, nella guerra tra bande, nella volgarità allora provo un senso di ripugnanza fortissimo. Però mi spiace non godere del divertimento che si prova nell’essere tifoso di una squadra; sarà colpa del mio sfrenato individualismo che mi spinge ad essere pienamente felice solo dei risultati che ottengo io.

Tuttavia per questi eventi così importanti è ovvio che un po’ di attenzione ci sia anche da parte di analfabeti calcistici come il sottoscritto e devo ammettere che sarei ben lieto di tifare la nasionàl veneta de balón; purtroppo non è ancora possibile, amen, ci arriveremo. Come spero anche voi, non mi sento per nulla italiano e penso che la nazionalità debba essere una scelta quotidiana. Per motivi diversi io mi sento intimamente vicino ai giapponesi e agli svizzeri; anzi, proprio non capisco cosa stiano aspettando i giapponesi e gli svizzeri a darmi la cittadinanza honoris causa per la mia magnifica opera di divulgazione qui da noi degli aspetti culturali e politici di quei due Paesi.

Per questi motivi, io durante i mondiali che iniziano oggi urlerò GANBARE NIHON e HOPP SCHWIIZ, ben sapendo che molto probabilmente non avrò da incitarli per molto. Ma chi lo sa?

Luca Schenato
Pnv Verona

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