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OGNI GIORNO SIAMO VENETI

Chipilo, Mexico

di Gianluca Panto

L’indipendentismo è il fenomeno politico caratterizzato dal rivendicare l’indipendenza di un territorio dalla sovranità di uno Stato.

Primariamente esso si basa sulla rivendicazione del principio di autodeterminazione dei popoli, così com’è riconosciuto nel Diritto Internazionale, e fonda la legittimità della rivendicazione sulla storicità di una passata indipendenza del territorio medesimo e sulla tipicità culturale del popolo che lo abita.

Nella Venetia, il movimento politico e culturale indipendentista veneto, da taluni definito “venetismo” si propone di difendere e promuovere la lingua veneta, garantendone il riconoscimento ufficiale, e in generale di riscoprire le tradizioni del popolo veneto, e la cultura e la storia della Serenissima Repubblica di Venezia.

Segusino, Venetia

Il post fisso -ismo in senso denigratorio mi piace poco in quanto deteriore, come altri hanno già detto (Pizzati), così come l’eccessiva ridondanza ed identificazione del venetismo in un fenomeno inquadrabile all’interno del pacchianesimo nostalgico, tema assai caro a certo giornalismo antagonista.
Dobbiamo rompere questo sillogismo e luogo comune nel quale non ci identifichiamo affatto,poichè la nostra concezione è obiettivamente progressista, modernista, rivolta alle tecnologie, amante del progresso, dello sviluppo, della competizione,del miglioramento, del futuro, con equilibrio e rispetto per l’ambiente.

Essere veneti non è la nostalgia del passato, quanto piuttosto la consapevolezza della esistenza di una nostra cultura con profonde radici nella storia, e per noi anche il nostro miglior futuro.
Viverlo, in tutte le sue forme è un fatto logico, normale, abituale, lecito, possibile,inevitabile,giusto.

E ciò lo dobbiamo testimoniare e comunicare, senza enfasi, con pacata autorevolezza ma con giusta fermezza, senza complessi di inferiorità, lucidamente, normalmente.

Vogliamo e dobbiamo essere in grado di esprimere e tracciare una nuova via non solo nella politica, ma anche nell’arte, nella letteratura nella poesia, nella produzione cinematografica.

Faccio un esempio.In questa splendida composizione ed interpretazione onomatopeica in Veneto Chipilegno, lingua antica ma presente, imbalsamazione del trevisano settentrionale, connubio di ricordi ancestrali, di parlate dei nostri nonni, di ricordi di infanzia, questi sono catapultati con il sapiente uso della tecnologia ai giorni nostri, regalandoci una parlata che esprime e riscopre emozioni forti, che sembrerebbero impossibili per la lingua veneta, negata e relagata a dialetto da servetta nella cultura dominante filo-italiota.
Grazie anche ad un artista come Eduardo Montagner essa invece vive una seconda rinnovata giovinezza e consapevolezza della propria forza e vitalità, la lingua dei giovani artisti,dei talenti moderni.
La grande serenissima civiltà c’è, è sempre viva, attiva,attuale, anzi direi possibilissima e concreta per le persone di oggi e di domani.

Gianluca Panto
coordinatore provinciale di Treviso
VENETO STATO

LE YOZHE
Eduardo Montagner

Ŝyozholea al tenp
Ŝyozholea la vita
Intondir al mondo depí
Sfruzhar oñi schanta
Stuŝar oñi schantís

Ŝyozholea i sécui
Ŝyozholea al univers
Intondise al mondo
Sfruzhe le schante
Stuŝe i schantís

Ŝyozholea l acua
Ŝyozholea le teste de oñi un
Tu intondís l to mondo
Al sfruzha le so schante mate
La stuŝa i schantís de i atri

Spanzh le seche
Spanzh i pensier
Tu intondís anca l me mondo
Vu sfruzhé le me schante co l vostro fiá strac
Vuatri stuŝé i me schantís e no son pi bon de pióver dó

Ŝyozholea, spanzh e se desgoda le speranzhe
Ŝyozholea, spanzh e se desgoda le posibilitá
Intondíseme depí
Sfrúzheme depí, si tu ol
Ma anca, par piazher, stúŝeme

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