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Uno strano fenomeno: economia in forte crescita ed entusiasmo alle stelle nel mondo digitale

Dal web 2.0 al nuovo mondo digitale, il Veneto può essere protagonista solo con la completa indipendenza politica

Riporto di seguito alcuni spunti che auspico possano contribuire a capire l’evoluzione del web (che per certi versi spiega anche l’andamento economico generale, essendo forse le tecnologie digitali l’avanguardia tecnologica dell’umana attività).

È opinione condivisa che internet sta rapidamente cambiando, al punto che Wired ha recentemente sentenziato con la copertina choc di settembre che “il web è morto”.

In occasione del Web 2.0 Summit tenutosi a San Francisco dal 15 al 17 novembre, sono stati diversi gli sforzi di dipingere la nuova realtà.

Morgan Stanley ha voluto fotografare alcuni aspetti in particolare che riguardano l’interazione e la nascita di nuovi “imperi” all’interno del mondo digitale.

In particolare emergono con forza il mondo dei social network (con Facebook leader con oltre 620 milioni di utenti e una crescita annuale del 51%), il mondo mobile (con l’attacco di Apple,120 milioni di utenti e + 111% nell’anno) e il mondo del search marketing con Google che impera con 940 milioni di utenti.

Seguendo un altro sforzo di sintesi, il summit ha anche disegnato una nuova mappa mentale dei domini in fase di affermazione.

Al punto che il papà del world wide web lancia l’allarme con un articolo che sarà pubblicato a dicembre in Scientific American (già visibile qui).

La diagnosi è analoga a quella di Wired: il web sta morendo, soffocato dalla nascita degli imperi centrali di Facebook e Apple.

Una cosa è certa, si stanno muovendo grandi capitali a supporto di nuove iniziative nel mondo social e mobile. E chi si ferma è destinato a soccombere in un’isoletta dispersa e tagliata fuori dalle nuove rotte economiche digitali.

Al fine quindi di esplorare mondi sconosciuti ai più, il consiglio spassionato che mi sento di dare a ogni azienda veneta di ogni settore e di ogni dimensione è di dotarsi da subito di un proto-piano di social media marketing, che possa almeno essere utile a capire cosa si sta muovendo.

Ogni social presenta le proprie caratteristiche, che a volte possono apparire anche distanti e poco significative per il settore in cui opera una particolare azienda, ma di fatto una presenza debole in tali network è destinata a significare una presenza debole in rete. Ciò vale a maggior ragione se pensiamo che il quadro evolutivo è in grande cambiamento continuo e quelli che solo nel 2002 parevano dei giganti nascenti ora non esistono più. Chi si ricorda più oggi di Friendster, che solo 8 anni fa pareva destinato a sconvolgere il web?

Con analoga probabilità forse tra 2-3 anni Facebook potrà fare la stessa fine, ma l’amara realtà è che chi oggi è tagliato fuori dalle potenzialità di business ad esso legate, ha fortissime probabilità di seguirlo nel destino, dato che il primo problema è di tipo culturale e restare indietro di una generazione evolutiva non è mai consigliato, come ben sanno i dinosauri.

Muoversi subito è consigliato anche per evitare che da un giorno all’altro succeda quello che sta per succedere da oggi a molti venditori di libri ed elettronica italiani che si sono visti arrivare dalla sera alla mattina un competitor d’oltreoceano che siamo certi in breve si ritaglierà una grossa fetta di quel mercato: Amazon, che da ieri ha lanciato la sua piattaforma in Italia.

Lo stesso potranno fare altri player, in altri settori. E la cosa non riguarda più solo internet e il web per come lo conoscevamo fino a ieri.

Fior di soldi vengono investiti in aziende semisconosciute che si propongono come obiettivo la digitalizzazione di attività fino a ieri analogiche, nessuna esclusa.

Gli esempi sono molteplici e spesso riguardano attività, che, per dirla in inglese, chiamiamo cloud-based technology systems provisioning.

Un domani una qualsiasi di queste aziende nate magari da 6 mesi potrebbe fare il proprio ingresso nel nostro mercato e decidere di far propria una fetta dello stesso che magari oggi è ancora di un’azienda locale. E c’è da giurarci che lo farà.

Il Veneto ha tutte le carte in regola per essere protagonista da subito in questo mondo in grande fermento, ma deve, da subito, recuperare la propria dimensione strategica. E può farlo solo attraverso il conseguimento in tempi rapidissimi della completa indipendenza politica da un dinosauro istituzionale che non sa di essere tale.

Gianluca Busato
Press News Veneto

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