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Stival, Muraro, Zaia e la lega, ovvero il fango al potere. Veneto Stato subito!

Un’organizzazione di inconsapevoli e incapaci manipolata da Roma contro il Veneto

Sono incredibili le affermazioni di questi giorni dei massimi responsabili della lega nord-liga veneta sulla questione libica e non solo. Sono infatti troppe e troppo frequenti le sparate al di fuori del buon senso, improntate al razzismo e alla volgarità per non dare adito al sospetto di essere parte di un’autentica strategia di comunicazione.

Ma cosa vorrebbero ottenere con tali squinternate sparate questi tristi esponenti, che ahinoi rivestono ruoli di responsabilità nelle massime istituzioni venete?

Solo ieri infatti ben due figuri – l’assessore regionale Stival e il presidente della provincia di Treviso Muraro – se ne sono usciti con frasi ad effetto di stampo razzistico e di apologia dei peggiori crimini contro l’umanità mai perpetrati nella storia dell’uomo. E lo fanno solo per distrarci dalla loro incapacità cronica di fare alcunché nel ruolo politico che rivestono. Hanno gioco facile, perché parlando allo stomaco delle persone ne obnubilano la mente, ma il giochetto dura ormai da più di vent’anni e noi auspichiamo che le persone di buon senso abbiano capito il giochetto di questi bugiardi e politicamente incapaci.

Il dramma è che quando Muraro parla di “razze” nemmeno sa cosa dice perché negli anni in cui è stato imboscato all’Enel (immaginiamo a far poco), grazie forse alla sua allora tessera del partito socialista (che poi ha saputo commutare in fretta in quella della lega appena è girato il vento del potere) probabilmente non ha capitalizzato il molto tempo libero di cui disponeva per capire il significato e la triste storia della parola “razza”.

Oppure quando Stival dichiara di usare il mitra contro i profughi libici forse è fin troppo leccaculo del suo capo Zaia, l’ammiratore di Napoleone che al dittatore Gheddafi ha stretto la mano sporcandosela di sangue. E ci fa ricordare quanto scrisse a una nostra militante qualche mese fa, affermando con tracotanza “che tanto a Venezia si fa solo cinema, le cose importanti le facciamo a Roma”.

Il dramma è che questi signori impresentabili sporcano anche tutto quello di cui si occupano, foss’anche la più nobile delle cose: sono dei re Mida al contrario che tutto ciò che toccano fanno diventare merda.

E questi re merda riescono ahinoi anche a rovinare la nostra bandiera veneta, il sacro Gonfalone di San Marco, che in mano loro viene confusa come bandiera di partito, un partito non più veneto, in mano ai foresti, anche se nell’immaginario collettivo di molti veneti sembra ancora difensore delle nostre istanze.

Lo stesso avviene per l’iniziativa di Bitonci, il commercialista di Cittadella, già esponente di Forza Italia e che come Muraro ha saputo cambiar bandiera alla prima occasione utile e che oggi cerca di proporsi come l’alfiere della lingua veneta, promuovendo la sua tutela come lingua minoritaria. Purtroppo però i veneti non possono seguire chi fa l’occhiolino al razzismo e dell’incapacità politica un mestiere e anche questa iniziativa che avrebbe potuto essere bipartisan per il bene del Veneto rischia oggi di fare proprio della lingua veneta la vittima sacrificale sull’altare della campagna di partito di un commercialista voltabandiera e forse non lo fa a caso.

E qui veniamo a noi, poiché i troppi anni passati dalla lega al ministero degli interni di Roma, sguazzando tra spie e 007 all’amatriciana, le hanno fatto ben comprendere quale possa essere una perfida strategia per combattere gli avversari politici. E noi indipendentisti veneti siamo loro concorrenti perché nella competizione elettorale contendiamo i voti alla lega, che è il partito italiano più antico presente nel parlamento di Roma. Ecco perché nell’indipendentismo veneto si annidano purtroppo molti infiltrati manipolati dalla lega nord: è giunta l’ora di smascherarli uno a uno, di estrometterli dalla nostra organizzazione politica e di restituire il loro cadavere politico al nostro nemico più grande, il partito di Bossi, il Gheddafi dei poveri in salsa padana.

Via da Veneto Stato chi difende Zaia, via da Veneto Stato chi è in buoni rapporti con la lega, fuori dalle nostre riunioni e dalle nostre decisioni chi passa informazioni ai reggicoda dei nostri negrieri!

Non dobbiamo avere nessuna pietà contro il nemico leghista: agli infiltrati leghisti in Veneto Stato dobbiamo disegnare intorno una striscia viola come avessero l’aids e svergognarli pubblicamente. Prendiamone uno e buttiamolo fuori con effetti speciali: colpirne uno per educarne cento, senza pietà!

I leghisti infiltrati in Veneto Stato tremino. E se ne tornino da dove sono venuti, in fretta!

giane

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