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Le burle padane non fermeranno l’indipendenza del Veneto

Alla sagra della stupidità in prima fila i servi sciocchi Zaia e Bitonci

Oggi a Vicenza si è tenuta l’ennesima pagliacciata leghista, con rievocazione post-mortem del povero Gianfranco Miglio, che, nel ’94, subito dopo averlo sacrificato allo steward costituzionalista Francesco Speroni, ricordiamolo, fu definito proprio da Bossi nientemeno che “una scoreggia nello spazio” (sic!).

Tutto fa brodo pur di restare a galla però per l’unico diplomato per corrispondenza alla scuola radio-elettra al mondo che sia anche riuscito ad organizzare due false feste di laurea (mai conseguita, ovviamente).

Un pagliaccio politico che si diverte e si ingrassa alle nostre spalle e che probabilmente riderà della nostra dannata buonafede tradita anche da dopo morto e che per 20 e più anni è riuscito nell’intento di bloccare il cambiamento.

Oggi il Bossi-rieccolo ha ridipinto una improbabile mappa, che però è rivelatrice della sua mente bacata e di quella dei suoi suggeritori. Questa mappa sembra infatti solamente una ridefinizione mal digerita del sogno terribile di Mazzini che prevedeva solo sei grandi stati a formare l’Europa. La scuola è la stessa. Nazionalismo ebbro mal digerito. L’unica differenza è una traslazione verso nord, quasi un off set di stampa, che ha stregato i sempre meno numerosi militanti padani che si bevono stupidaggini antistoriche.

Tra i servi sciocchi ben intruppati presenti alla sagra dello stupidario padano non poteva mancare l’ex pr di discoteche della pedemontana trevigiana, al secolo Luca Zaia, il golden boy della diplomazia verde, il governatore del Veneto più amato dagli italiani, che in 18 mesi dall’insediamento a Palazzo Balbi non ha saputo fare nulla dicasi nulla per l’indipendenza e il benessere del Veneto.
Anzi, qualcosa ha saputo fare, in negativo: consigliare ai cittadini veneti di acquistare i titoli tossici di stato italiani, tanto per farci rischiare di bruciare un altro po’ di risparmi.

Oppure il sindaco tuttundunpezzo Bitonci, che pure siede in commissione bilancio al Parlamento e che in tanti anni di inutile quanto ben pagata attività parlamentare ha contribuito – vuoi per incapacità vuoi per interesse – allo scatafascio finanziario di uno stato marcio.

Questa classe politica incapace, corrotta e costantemente pronta ad abbuffarsi alla mangiatoia romana va spazzata via, democraticamente, ma al più presto.

Basta inganni, basta pagliacci!

Forza cittadini veneti, organizziamoci quanto prima per supportare l’unico progetto politico che oggi ci parla del nostro futuro di dignità.

Diamo forza al percorso politico democratico, pacifico e legale per l’indipendenza del Veneto. Iscriviamoci in massa a Veneto Stato. Ci vogliono solo trenta secondi, da questa pagina.

Gianluca Busato
Press News Veneto

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