La partecipazione del Popolo all’amministrazione della Giustizia
di Alessio Morosin

Riportiamo un interessante intervento dell’Avv. Alessio Morosin pubblicato in originale nella Rivista “AVVOCATI.VE”, l’organo di informazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Venezia (fonte)
Nella trattazione del delicato argomento tornato d’attualità – ed oggetto anche di un recente interessante convegno organizzato dall’AIGA a Venezia – non possiamo non partire dal richiamo del testo di due importanti norme costituzionali: l’art. 101 “La giustizia è amministrata in nome del popolo” e l’art. 102 “La legge regola i casi e le forme di partecipazione diretta del popolo all’amministrazione della giustizia”.
Come ha scritto il Prof. Ennio Amodio: “Sono anzitutto le norme costituzionali ad offrire la conferma della posizione primaria che spetta ai giudici senza toga nei processi penali in virtù del principio della sovranità popolare” [Vedi il libro “I Giudici senza toga” Giuffrè editore]. L’identità tra il “popolo” ed i “giudici” è fin dall’esperienza della polis ateniese un momento centrale nella vita delle prime comunità organizzate. Insomma, la sovranità popolare esprime e rappresenta la fonte primaria della potestà di “decidere” nel processo penale. “Si riannodano per questa via ad una antica radice, il diritto di voto ed il diritto di esercitare la iurisdictio …” [Così ancora Amodio].
Si è passati, nel tempo, dalla convinzione primitiva, oracolare ed irrazionale, riassunta nel brocardo vox populi vox dei che partoriva dei “verdetti” (veri-dictum) ad elaborazioni ed esperienze, varia- mente attuate nel tempo, tutte sempre orientate a non separare “il comune sentire” e “le attese di verità e giustizia” della società civile rispetto all’esigenza di affermare, comunque, l’autorità punitiva dello Stato. Read more
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