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Verona, a rischio la validità delle elezioni comunali

In seguito alla sentenza del consiglio di stato che ha escluso dalla competizione elettorale la lista di Veneto Stato con candidato sindaco Giuliomaria Turco, si apre una prospettiva del tutto inedita che ora pone a grave rischio l’intero procedimento elettorale.

È stata infatti in questa occasione per la prima volta storicamente applicata una norma del nuovo codice del processo amministrativo che è palesemente incostituzionale e gravemente lesiva dei diritti della difesa da parte del candidato sindaco Giuliomaria Turco e di tutti i candidati consiglieri di Veneto Stato che non hanno potuto difendersi in sede di processo in quanto non hanno ricevuto alcuna notifica del ricorso in atto.

Per tale ragione Veneto Stato ha deciso di ricorrere presso il Tribunale Amministrativo Regionale, impugnando l’esito finale dell’elezione e della proclamazione degli eletti, atto nel quale si ripercuotono tutti i vizi del procedimento elettorale a monte.

Il codice del processo amministrativo non ci consente infatti di rimediare a un grave errore giudiziario. Non abbiamo potuto difenderci né in sede di 1° giudizio presso il Tar di Venezia (dove tra l’altro Giuliomaria Turco aveva vinto nel merito) né di 2° grado, perché non abbiamo avuto nessuna rituale notifica dei ricorsi, delle udienze e proprio di nulla, a meno che non voglia considerarsi tale la definizione lesiva del diritto di difesa che viene adottata.

Da un punto di vista giudiziario resta solo la strada di impugnazione della proclamazione degli eletti.

Tra l’altro, mentre i ricorrenti hanno avuto a disposizione il termine previsto dalla legge elettorale per presentare un contrassegno alternativo, a noi non è stata data tale possibilità con grave lesione dei diritti di partecipazione politica, pur ammessi dall’ufficio preposto.

L’atto del ricorso al Tar dei ricorrenti è stato pubblicato sul sito del comune il 12/4 e il 13/4 alle ore 9.30 si è tenuta l’udienza, senza che potessimo costituirci tutelando i nostri diritti. Idem per quanto riguarda l’udienza del consiglio di stato

Veneto Stato è inoltre consapevole che il proprio caso costituisce un clamoroso inedito che dimostrerà l’assoluta incostituzionalità delle norme previste dal nuovo codice del processo amministrativo che probabilmente verrà impugnata presso la Corte Costituzionale.

In ogni caso la sentenza di ieri è una notizia positiva perché fa chiarezza rispetto alla confusione degli ultimi mesi e segnerà il via a un processo di emancipazione del movimento indipendentista veneto dalle frange che occhieggiano pericolosamente per metodi e pensiero al nazional socialismo in salsa venetista.

Ufficio stampa
Veneto Stato

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