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Quali interessi nasconde il sindaco di Merlara contrario alle riunioni dei suoi concittadini?

Gravissimo atto antidemocratico di Claudia Corradin che non dà autorizzazione a una riunione in luogo privato di Indipendenza Veneta

A Merlara ieri è successo un fatto grave, la cui responsabilità cade tutta sul sindaco Claudia Corradin, sindaco alfiere del nazionalismo italiano nostalgico dell’italietta fascista.
Questa sera era infatti prevista una presentazione pubblica del movimento Indipendenza Veneta presso la pizzeria al Grappolo, con la presenza come relatori di Gianfranco Favaro e di Michele Sarti, che siedono anche nel consiglio direttivo nazionale di Indipendenza Veneta.
Il diritto a riunirsi liberamente in luoghi privati è sancito addirittura dalla costituzione (all’art. 17) che questi personaggi sono soliti sbandierare senza nemmeno conoscerla. Sul punto si è addirittura pronunciata la Corte Costituzionale. E non oggi, o ieri, ma addirittura nel 1958 (sentenza n. 27 del 31/3/1958), dichiarando l’illegittimità costituzionale di un Regio Decreto (sic!) che limitava il diritto di riunirsi in luoghi privati anche se aperti al pubblico.
Il diritto di riunirsi liberamente caro signor sindaco di Merlara è un principio sacro, che rientra nei rapporti civili minimi che uno stato pur liberticida come quello italiano è tenuto a rispettare. Ci interessa poco sapere che l’azione pratica sia stata portata avanti magari da uno zelante quanto ignorante burocrate del Comune di Merlara: la responsabilità politica e sostanziale del grave fatto accaduto ieri ricade tutta su di lei. E ci interessa anche poco sapere che ora vada affermando di non aver negato l’autorizzazione: le pressioni esercitate sui gestori del locale sono state fatte pubblicamente e con testimoni e da lei confermate anche se con la definizione che sa da preservativo politico di “criticità organizzative”.
E allora non staremo fermi a subire la dispotica azione del Comune di Merlara che mira a privare i propri cittadini di un fondamentale diritto. Non staremo passivamente a subire la personale concezione fascista della vita di qualche personaggio, che può essere libera quando la tiene per sé, ma diventa un fatto grave quando limita la libertà di tutti.
Signor Sindaco, con queste azioni si è fatto un danno ai suoi concittadini, al nostro movimento e a tutto il Comune di Merlara, infangandolo.
Allora sappia che stamperemo 3.000 volantini, che consegneremo nelle cassette della posta di tutti i cittadini di Merlara, affinché sappiano che il loro Comune è gestito da persone che li vogliono privare di un diritto fondamentale, probabilmente per difendere un qualche oscuro interesse che è bene non sia messo in pericolo da un nuovo straordinario movimento civico che vuole portare un’aria nuova e sana anche a Merlara.

Merlara deve liberarsi degli zombie del passato che hanno paura addirittura dei propri cittadini che si riuniscono per conoscere il progetto pacifico, democratico ed elettorale di Indipendenza Veneta, che spazzerà via dal panorama politico tutti i burocrati nemici della libertà.

Gianluca Busato
Press News Veneto

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