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L’Expo a Milano grande opportunità per la Venetia indipendente

L’Expo a Milano di per sé sarebbe una buona notizia. Anche per noi veneti. Se fosse una cosa gestita bene, porterebbe sicuramente beneficio. Non ha senso a mio avviso essere disfattisti e contrari allo sviluppo economico in modo aprioristico. Non condivido chi vede solo un futuro inevitabilmente negativo. Certo, stiamo passando un momento di difficoltà notevole.
Difficoltà  di vario tipo: finanziaria internazionale, di competitività anche veneta nel mercato globale, passaggio generazionale molto contrastato dalla gerontocrazia peggiore del pianeta terra, sostenibilità ambientale, degrado sociale, crisi valoriale.
E gli effetti si vivono ogni giorno. Molte aziende sono con i magazzini pieni e la produzione ferma, in particolare chi produce beni non di prima necessità.
Oggi fare impresa è diventata una missione quasi impossibile, con livelli di tassazione da furto e un livello infrastrutturale e di servizi di stampo africano (senza offesa per l’Africa). E di conseguenza tutto va a rotoli, a cominciare dai bilanci familiari sempre più coperte corte che non permettono di arrivare a fine mese, o di pagare il mutuo alle stelle, stipendi ridicoli di fronte a un’escalation di prezzi che non ha uguali in Europa.
L’Italia quindi sta andando in rovina. Da un punto di vista del recupero della sovranità veneta dovremmo essere felici di ciò, ma in realtà non è così automatico tradurre questa debacle in vittoria per l’indipendentismo veneto, anche per la presenza di partiti nemici dell’interesse veneto e ben saldi al potere in Veneto.
Noi tutti saremmo più felici se stessimo bene, in un paese che rispetta la nostra cultura, che premia il nostro lavoro, che ci lascia liberi di intraprendere e cercare, appunto, la nostra felicità nelle cose che facciamo e nel modo in cui viviamo.
Per tale ragione, come politico che difende l’interesse nazionale veneto, dovrei essere contentissimo dell’assegnazione dell’Expo a Milano, perché in linea di principio dovrebbe dare respiro a iniziative a beneficio anche di noi veneti.
Il fatto è che stiamo vivendo un autentico dramma politico.
Infatti, l’evidenza dimostra che la classe dirigente che andrà a gestire questa fortuna piovuta dal cielo è una classe dirigente criminale, profondamente corrotta, incapace e nemica di noi veneti e di tutti i popoli assoggettati all’Italia.
Ciò è dimostrato dall’opera continua di sradicamento della nostra cultura, delle nostre abitudini sociali, dall’ingeneria genetico-immigratoria che l’Expo aumenterà a dismisura.
Questi novelli apprendisti stregone da baraccone intendono valangarci qui milioni di extracomunitari con il relativo carico di degrado e assumere milioni di precari con contratti da neoschiavisti gestiti da cooperative degli amici degli amici, distruggere il nostro territorio con una cementificazione selvaggia e sregolata, quasi sempre slegata dalle esigenze effettive, come dimostrano i 260 milioni di euro di spesa per inaugurare domenica scorsa una tangenziale che violenta l’ex parco del Ticino e che porta da Boffalora a quello che solo il giorno seguente l’inaugurazione è divenuto l’ex hub di Malpensa.
Un piccolo esempio che deve farci crescere forte una domanda: Ci dobbiamo fidare di costoro?
Io personalmente non mi fido e per questo ritengo che l’Expo a Milano nelle loro mani possa essere una sventura molto più grande del beneficio economico che potrà portarci.
Incrociamo le dita e prepariamoci quindi a conquistare la nostra indipendenza ben prima del 2015.
Allora sì che l’Expo sarà per noi veneti una vera manna dal cielo e ne godremo solo i frutti, lasciando ai poveri italiani le amare conseguenze della gestione mafiosa delle opere collegate da parte dei loro connazionali.

 

Gianluca Busato
Partito Nazionale Veneto

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