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Il caldo africano dei debiti di IT soffoca ormai anche noi veneti

Nuovi emigranti veneti crescono, mentre la politica italiana si trastulla con le polemiche inutili e noiose.

C’è chi va e c’è chi viene. Dal Veneto e in Veneto.
Il cambio di flussi “turistici” però non promette nulla di buono. Le giovani menti vanno a cercare fortuna all’estero. La manodopera a basso costo e ad alto tasso di criminalità viene a fare la guerra ai nostri poveri, sempre di più e sempre più disperati.
Il bollettino ormai quotidiano di inabissamento del titanic italia vede la scialuppa di salvataggio veneta ahinoi ancora attaccata alla bagnarola all’amatriciana.
Com’era ovvio aspettarsi, la politica si rifugia nel proprio teatrino virtuale, destra contro sinistra, lega contro berlusconi, berlusconi contro i giudici, tutti uniti nella difesa dei propri privilegi di casta, simboleggiati e pagati dall’unità (multi)nazionale, mentre fuori dal palazzo si consuma la crisi irreversibile di chi non paga più perché i soldi non li ha.
La fotografia non è certo di qualche estremista politico, ma viene dalle istituzioni politiche e finanziarie internazionali. Oggi la Commissione Europea ripropone per l’ennesima volta il giudizio negativo sui conti pubblici italiani, proprio nello stesso giorno in cui la Banca Centrale Europea ha lanciato l’allarme inflazione.
Nel silenzio dei media, che preferiscono la telenovela Donadoni-Lippi, saltano banche e finanziarie come se piovesse: e che banche! In un mese, per restare qui da noi, hanno smesso di erogare finanziamenti UBS, Deutsch Bank, Macquarie Bank. In un comunicato esemplare, quest’ultima ha annunciato che “chiuderà i rubinetti” dopo le ultime stime di Bankitalia, che parlano di “una aumentata difficoltà degli italiani a pagare il mutuo”.
Già, il 30 giugno scadranno molte rate di mutuo, qualcuna di grossa anche semestrale: ecco il vero fenomeno del caldo che avanza.
Sottovoce molti dicono di fare il pieno di gasolio prima del 30, quando scatterà il nuovo blocco degli autotrasporti, ma tanti altri dovranno scegliere se pagare la rata in scadenza, o fare il pieno per prevenire una settimana che si preannuncia molto calda. E questi sono i fortunati.
Per molti altri la scelta non si pone, all’ultima settimana di giugno non c’è più spazio né per il pieno né per la rata. E non pensiamo nemmeno alla caparra per le ferie, quello è lusso per pochissimi.
Nel silenzio dei media si susseguono le email dei fornitori che mettono le mani avanti e già dichiarano, memori dell’esperienza di qualche mese fa, che non effettueranno consegne nella settimana del 30 giugno.
Fa proprio caldo, un caldo africano di una miseria che ci sta portando nel deserto autoritario della politica italiana, testimoniato dalla prossima incredibile presenza dell’esercito nelle strade.
Temiamo fortemente per l’acuirsi delle difficoltà di tutte le famiglie venete. Dobbiamo reagire a questa voglia tremenda di chiuderci nella disperata autodifesa del nostro particolare e chi ancora ha fiato deve essere consapevole che senza l’indipendenza tutto è perduto. E l’indipendenza per essere raggiunta ha bisogno della crescita del PNV, che è lo strumento politico per ottenerla.
Aderisci oggi al Partito Nazionale Veneto per aiutarci e aiutarti finalmente a decidere da soli il nostro futuro e liberarci dalla tutela coloniale di chi non sa nemmeno smaltire i propri rifiuti, fisici e politici.
Dona oggi stesso una piccola somma: con soli 5 euro possiamo fare 100 fotocopie di questo scritto e farlo leggere a 100 persone che non hanno un computer. Una tua piccola azione può aiutarci a riscrivere un futuro di dignità che ci spetta, dopo tanti sacrifici traditi e i suoi frutti depredati da uno stato che ci è stato ostile fin dal primo giorno in cui ci ha annessi con destrezza e con l’inganno in quel non così lontano autunno 1866: uno stato-truffa fin da piccolo, insomma!

Treviso, 25 giugno 2008

Gianluca Busato
segretario nasional PNV

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