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Il candidato vicesindaco di Treviso Maurizio Giomo all’Huffington Post: “Urgente la questione dell’indipendenza”

anna e maurizioMaurizio Giomo, candidato vice sindaco di Treviso e protagonista del digiuno per l’indipendenza è stato oggi intervistato nientedimeno che dal prestigioso Huffington Post, che riporta anche un video pubblicato da Press News Veneto. Riportiamo di seguito l’intervista, tratta dall’originale.

La risoluzione 44 è stata votata a novembre e a inizio marzo la commissione di esperti non si era ancora insediata, malgrado nel testo della risoluzione si parlasse di “urgenza”. Questo ritardo, inaccettabile, ha fatto maturare l’idea dello sciopero della fame. Una forma di protesta che, contemporaneamente, è stata abbracciata anche da un’altra attivista, Anna Durigon, che l’aveva lanciata con un post sui social network. Abbiamo dunque iniziato a digiunare e dopo cinque giorni Zaia ha nominato gli esperti». È così che l’attivista Maurizio Giomo racconta la genesi e l’esito dello sciopero della fame, da lui intrapreso, per l’indipendenza veneta.

È il primo che fa? 
Il primo e spero l’ultimo. Se tutto andrà come stabilito dalla risoluzione 44 non vedo il motivo per rifarlo.

E se la commissione di esperti dovesse dichiarare inammissibile il referendum? 
Può darsi che giunga a conclusioni non del tutto chiare. In questo caso riprenderemo il cammino legale. Tuttavia, il referendum può essere lo stesso convocato. Questo va detto. Noi abbiamo iniziato a studiare l’opzione dal 2010 e siamo giunti alla conclusione che è in linea con il diritto internazionale, che è gerarchicamente superiore a quello nazionale. Ci sono anche dei precedenti, come quello del Sud Sudan, che avvalorano le nostre tesi.

Lo sa che c’è chi dice che la risoluzione 44 sia solo uno strumento della lotta di potere in corso tra Tosi e Zaia? 
Tutto questo ci fa ridere. A noi non interessano né le rivalità tra il governatore e il sindaco di Verona, né il discorso sulla Macroregione Nord e chi lo cavalca. Il nostro obiettivo è il referendum per l’autodeterminazione, punto e basta. Il resto non conta.

Perché, secondo lei, il Veneto starebbe meglio senza l’Italia? 
Preciso che non è che siamo noi a tirarci fuori, ma l’Italia a non volerci. Ci sentiamo cittadini di seconda classe. C’è la crisi, ma lo stato non ci aiuta. Continuiamo a sostenere le sue casse, senza avere nulla in ritorno. L’autodeterminazione è legittima difesa. Il Veneto può sostenersi da solo.

Ma se a Roma decidessero di cambiare rotta, concedendo di più al Veneto? 
Il percorso ormai è segnato. Al massimo si potrà dare impulso a delle aggregazioni regionali, abbastanza omologhe, che potranno in un secondo te

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Alessia Bellon va giù dura contro lo sceriffo: “non si prendono in giro i cittadini, via Inferiore tornerà pedonale”

Il candidato sindaco di Indipendenza Veneta dà “un piccolo esempio concreto di cambiamento e innovazione per ridare subito il sorriso a Treviso”


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Secondo Indipendenza Veneta, la questione dell’apertura al traffico di via Inferiore è un classico esempio di cattivo governo della città. In un comunicato molto duro, la lista guidata dal candidato sindaco Alessia Bellon se la prende con la giunta dalla “lingua biforcuta”, che da un lato fa investire i commercianti sulla base di promesse fuori luogo e dall’altro con “il naso lungo dello sceriffo fa calare il malvezzo tutto italico dei favori e dei privilegi verso gli amici di scopa”.

Alessia Bellon (che questa sera sarà ospite di Antenna 3 a partire dalle ore 21) è quindi intervenuta sulla questione dell’apertura al traffico di via Inferiore: “Mi chiedo come facciano degli amministratori a promettere ciò di cui non dispongono, come hanno fatto gli assessori Pimpolari e Mauro nei confronti dei commercianti di Via Inferiore, fino al punto di far pagare loro la realizzazione di un cancelletto che è l’esempio delle false promesse della politica”.

“Quanto poi al presunto traffico che avrebbe ingolfato Cà Sugana da via Bailo, serve un po’ di serietà: da dove nascerebbe tutto questo traffico dato che parliamo di vie aperte solo al transito dei residenti e dei carabinieri? L’unica ragione seria di tenere via Inferiore aperta al traffico è quella di impedire agli esercenti di avere un proprio plateatico che in primavera e in estate avrebbe permesso a loro di rivitalizzare un pò l’economia cittadina e a Treviso di arricchirsi di una nuova via pedonale di alto richiamo turistico. Pare incredibile sia un dispetto verso i commercianti e le attività che hanno le propria sede in una via dal potenziale inespresso. Forse però aveva ragione Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma si indovina: non è che lo sceriffo con la sua decisione vuole forse fare un favore a qualche suo amico di scopa, a danno dei molti? Ci pare infatti impossibile che venga presa una scelta decisionista che ha solo controindicazioni.”

Tale decisione conferma la necessità di un cambiamento e di un’innovazione anche nella gestione amministrativa del comune che solo la squadra capitanata da Alessia Bellon può assicurare a Treviso, grazie a uno staff di professionisti, studenti, lavoratori e imprenditori giovani e di successo che vuole riportare allo splendore le eccellenze della trevigianità.

Sul come affrontare la questione Alessia Bellon non ha dubbi: “non appena eletta, nella prima riunione di giunta chiuderemo al traffico Via Inferiore. È anche dai piccoli atti concreti come questo, ma di grande valore, che ridaremo il sorriso a Treviso.”

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Alessia Bellon: “solo noi siamo il cambiamento e l’innovazione, il resto è vecchiume”

Il candidato sindaco di Indipendenza Veneta: “Nei primi giorni 100 giorni di governo ridaremo il sorriso a Treviso”

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Oramai i giochi sono fatti per la partecipazione alle prossime elezioni di Treviso e i ranghi sono ben definiti dopo mesi di chiacchiere e teatrini. Possiamo ben dire senza timori di smentite che Alessia Bellon è il candidato più innovativo presente nello scenario trevigiano, la scelta di vero cambiamento per tutta la città. La preparazione e l’innovazione del candidato sindaco di Indipendenza Veneta è espressa anche sui social network: oggi è la candidata che raccoglie più consensi su Facebook e Twitter, oltre che ad aver pubblicata il suo sito web 4 mesi fa.

“Il 26 e 27 maggio – commenta Alessia Bellon – i cittadini di Treviso hanno la straordinaria opportunità di cambiare le cose. Dopo un ventennio di amministrazione, si chiude una fase storica e si apre una nuova prospettiva per la nostra città. Noi rappresentiamo la forza più giovane, più preparata, più entusiasta a disposizione di Treviso e dei suoi cittadini.”

Alessia Bellon ha intrapreso da molti mesi un percorso di cambiamento che intende dare forza alle energie sane che provengono dal basso della società civile, dal comune, dalla regione, non certo dal parlamento romano dove oggi si destreggiano i parvenue della politica qualunquista, che nulla porta ai cittadini di Treviso. Qualche mese fa Alessia Bellon non ha esitato a volare a Bruxelles con il candidato sindaco di Vicenza Mauro Marobin, per presentare 50.000 firme di cittadini veneti che hanno sottoscritto una petizione all’Unione Europea per garantire un monitoraggio internazionale del referendum per l’indipendenza del Veneto. Oggi Alessia percorre di corsa l’intera città e i quartieri per testimoniare una forza, un’energia e una preparazione al futuro che non teme confronti: “Anche a Fiera come a Santa Maria del Rovere la situazione di degrado dei nostri quartieri testimonia l’esigenza di un cambio di rotta al più presto: il 26 e 27 maggio apriamo le finestre del comune e facciamo entrare aria nuova, per non soffocare con la polvere e il vecchiume”.

“Grazie al nostro impegno e all’attività concreta tra qualche giorno in Regione discuteranno nuovamente di percorso referendario per l’indipendenza del Veneto, come lo scorso novembre”, afferma Alessia Bellon. “L’azione di Indipendenza Veneta si impone sulla scena politica e mette i politici difronte alle loro responsabilità. Lo stesso lo stiamo facendo anche per il comune di Treviso. La forza del cambiamento parte dal basso. Non stiamo a guardare i teatritini della politica romana ma diamoci da fare in prima persone sul nostro territorio”.

Il programma sarà pubblicato questa settimana online sul sito www.alessiabellon.it.

“Nei primi 100 giorni di governo – conclude Alessia Bellon – daremo il via a una nuova fase di vita per Treviso, che rimetterà in moto la macchina comunale demotivata e le cui competenze non riconosciute dall’amministrazione uscente costituiscono una forza fondamentale per ridare il sorriso a Treviso.”

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Alessia Bellon di corsa dai quartieri di Treviso verso Cà Sugana

Il candidato sindaco di Indipendenza Veneta correrà in tutti i quartieri della città, “per ridare il sorriso a Treviso”: gli altri candidati reggeranno il suo ritmo?

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Da sabato prossimo parte una nuova sfida nella … corsa a Cà Sugana per l’elezione del nuovo sindaco di Treviso.

Un’iniziativa clamorosa quanto inedita è stata infatti annunciata dal candidato sindaco di Treviso Alessia Bellon, nel corso dell’incontro settimanale con simpatizzanti e cittadini trevigiani, tenutosi mercoledì 20 marzo nella sede cittadina di Indipendenza Veneta.

Alessia Bellon correrà in ogni quartiere della città durante la prossima campagna elettorale, accompagnata dal proprio staff, con in prima fila il candidato vice sindaco Maurizio Giomo, già maratoneta e reduce dal digiuno indipendentista, e dai cittadini che si uniranno, per comunicare il proprio programma politico e soprattutto per raccogliere le istanze della cittadinanza.

Resta ora da vedere se anche gli altri candidati in lizza per l’elezione del prossimo sindaco di Treviso cercheranno di inseguire la giovane imprenditrice trevigiana, oppure se si rassegneranno a guardarla correre per le vie della città.

“È nota la situazione in cui versa il centro storico di Treviso che molti oramai definiscono una città fantasma” ha dichiarato Alessia Bellon. “La situazione è grave e va affrontata di corsa”.

“Il modo che abbiamo scelto per incontrare i cittadini è non convenzionale, andremo noi incontro a loro, per ascoltare la loro situazione, raccogliere le loro idee e fornire la nostra soluzione e il nostro metodo di lavoro, che si basa sul loro coinvolgimento e sul difendere il loro status di cittadini sovrani. La nostra azione vuole abbattere il muro che separa i cittadini dall’amministrazione di Treviso e rendere quest’ultima uno strumento a disposizione della città e non viceversa”.

“Dobbiamo interrompere una pratica di imposizione dall’alto di decisioni di casta che ha portato al declino economico e culturale, privo di una visione generale.”

“Partiamo dai quartieri, che sono la prima risorsa strategica per trasformare Treviso in città aperta, agganciata all’Europa e al mondo.”

La prima tappa della corsa di Alessia Bellon per i quartieri di Treviso si terrà sabato 23 marzo prossimo, con partenza alle ore 10 dal catasto (tra via Rota e via Cavalleggeri Treviso). La squadra di runner guidata da Alessia si sposterà quindi verso lo stadio, proseguendo per Porta San Tommaso e percorrendo quindi la zona Passeggi fino a S. Maria del Rovere. Arrivati alla chiesa Alessia Bellon invertirà quindi il senso di marcia, passando per piazza Martiri Belfiore, via Tommaso Salsa, la chiesa di San Pio X, ritornando infine al punto di partenza presso il catasto.

Durante il percorso verranno consegnati volantini informativi e moduli di raccolta di segnalazioni e suggerimenti, che i cittadini potranno inviare via email all’indirizzo sindaco@alessiabellon.it, oppure consegnare o spedire direttamente alla sede di Indipendenza Veneta in via Daniele Manin 64 a Treviso.

La seconda tappa, tempo permettendo, sarà invece effettuata domenica prossima 24 marzo, con partenza alle ore 10 dalla Restera.

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Il Digiuno Indipendentista finisce con un brindisi

Anna Durigon e Maurizio Giomo interrompono lo sciopero della fame grazie alla convocazione della commissione referendaria da parte della Regione Veneto

anna e maurizioLuca Zaia convoca la commissione tecnica, composta da sei giuristi, per verificare il progetto di legge referendario che consentirà ai veneti di esprimersi sul quesito indipendentista secondo il diritto di autodeterminazione di un popolo.

Il digiuno di Anna Durigon, 24 anni, e di Maurizio Giomo, 47 anni, era iniziato giovedì 14 marzo per protestare lo stallo in Regione Veneto sul percorso indipendentista. Il Consiglio Regionale del Veneto aveva approvato (con un’ampia maggioranza di 29 consiglieri su 35 il 28 novembre 2012) la Risoluzione 44, la quale incaricava Zaia di attivarsi con urgenza per garantire il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto, tramite una consultazione referendaria. La Risoluzione prevedeva di avvalersi di una commissione di giuristi per stabilire il progetto di legge referendaria, ma dal 28 novembre, a causa anche del periodo elettorale, dalla Regione Veneto non si è mosso nulla.

Questo stallo ha spinto Anna Durigon e Maurizio Giomo a intraprendere un gesto estremo: lo sciopero della fame ad oltranza. Come attivisti del movimento Indipendenza Veneta, Anna e Maurizio hanno dedicato mesi per raccolte firme, manifestazioni e molto altro perché il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto venisse applicato. Di fronte al degrado socio-economico del Veneto, Anna e Maurizio hanno deciso di spronare la lentezza burocratica con un sacrificio personale che servisse come simbolo delle difficoltà che il popolo veneto sta attraversando e dell’urgenza di trovare una via d’uscita che passa per Venezia bypassando Roma.

“Non so se il nostro gesto abbia accelerato l’iter istituzionale o no” dichiara Anna Durigon, la giovane indipendentista al quinto giorno di digiuno. “Perlomeno la nostra azione ha voluto manifestare che la situazione veneta richiede estrema urgenza, perché c’è chi sta arrivando veramente alla fame.” Lo sciopero della fame di Anna e Maurizio ha senzaltro mosso centinaia di cittadini che si sono recati in visita nella sede di Indipendenza Veneta a Treviso, dove i due indipendentisti hanno dimorato per tutto il periodo del digiuno.
“Ringrazio chi ha voluto fare un digiuno di solidarietà, le centinaia di persone che sono venute a trovarci, e le migliaia di cittadini che ci hanno scritto e telefonato per darci supporto e coraggio” ha commentato così la fine dello sciopero della fame Maurizio Giomo, ingegnere trevigiano. “Ora la commissione giuridica deve agire senza perdere tempo, perché ci sono veramente sempre più veneti che si stanno avvicinando alla povertà. Non possiamo perdere un minuto.” Il movimento Indipendenza Veneta è promotore del referendum regionale per dichiarare l’indipendenza del Veneto che, secondo il diritto internazionale, può essere applicato da Venezia senza necessariamente avere il consenso da Roma.

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Anna e Maurizio: giorno 2, il digiuno per l’indipendenza continua con sempre più forza e determinazione

Anche oggi nessun cenno di risposta da parte di Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato: fino a quando faranno gli gnorri?

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Anna Durigon e Maurizio Giomo oggi affrontano il secondo giorno di digiuno per l’indipendenza.
Buona sveglia al mattino alle 8.30 dopo che la sera precedente è stata caratterizzata da molte visite di amici e simpatizzanti.
Oggi in via Daniele Manin 64 a Treviso si sono presentati anche semplici cittadini che hanno letto la notizia sui giornali e hanno voluto portare la propria solidarietà. Oggi tra l’altro è anche il 50° compleanno del papà di Anna, Giannarciso Durigon, coordinatore dell’area Sile-Castelfranco Veneto di Indipendenza Veneta: tanti auguri Giannarciso, chissà se mai potevi pensare di festeggiare in questo modo 50 anni!
Anche Lodovico Pizzati, il segretario di Indipendenza Veneta, ha deciso di portare la propria solidarietà ad Anna e Maurizio, digiunando a sua volta per un periodo. Doveva essere un giorno, ma sta arrivando anch’egli a 48 ore.
Il live streaming dalla sede di Via Manin ha creato grande interesse in moltissimi veneti e non solo: sono molte le espressioni di vicinanza che sono arrivate ad Anna e Maurizio anche da fuori del Veneto.
Schermata 2013-03-15 alle 15.57.58Oggi è stata la volta anche del filosofo Carlo Lottieri, che sulla propria bacheca di facebook ha scritto “Io sto con Anna Durigon e Maurizio Giomo. Coraggio, ragazzi.”
Rete Veneta ieri sera ha invece trasmesso un servizio definendo l’atto di forza di Anna e Maurizio come il primo “reality show politico” mai fatto al mondo. La definizione ci pare un po’ estrema: crediamo invece che questa sia una testimonianza obbligata nell’era della comunicazione digitale. Oggi purtroppo Vodafone ha fatto cilecca, non coprendo l’area dove si trova la sede e quindi il servizio di streaming video al momento non è disponibile. Per tale ragione, spiegano i responsabili della sede trevisana di Indipendenza Veneta, è stata richiesta l’attivazione urgente di una nuova linea adsl. A breve sarà temporaneamente ripristinato il servizio sostituendo l’inefficiente Vodafone con altri operatori.
Nel frattempo anche oggi nessuna notizia da parte dei due massimi responsabili in regione, Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato, così come il silenzio sembra farla da padrone anche nelle segreterie venete dei partiti presenti in consiglio regionale.
Crediamo che i politici nostrani stiano perdendo una grande occasione di recuperare parte della credibilità perduta in tanti anni di furto delle risorse e delle speranze dei veneti.
Anna e Maurizio sono più forti e determinati di loro. Diamo loro tutto il calore e il sostegno che si meritano!
Anna Durigon e Maurizio Giomo interpretano il bene che lotta contro il male. Ogni persona che voglia un futuro migliore li deve supportare, al di là delle proprie convinzioni ideologiche o appartenenze di parte. Sono l’esempio civico di chi non accetta i soprusi, la protervia e l’arroganza del potere costituito che ha fallito e si mette in gioco in modo non violento ed esemplare per aprire le porte del domani e dare una speranza a chi oggi non può più nemmeno sognare.
Grazie Anna e Maurizio per il vostro coraggio e la vostra forza! Voi siete l’esempio per tutti noi!

Gianluca Busato
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Zaia e Ruffato fanno i lavativi, ma la rivoluzione non dorme. Anna e Maurizio siamo tutti con voi

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Il bollettino quotidiano di guerra in Veneto non si ferma. Anche oggi un artigiano di Valdobbiadene si è tolto la vita, mentre gli eroi veneti Anna Durigon e Maurizio Giomo hanno fatto il loro ingresso nella sede di Treviso di Indipendenza Veneta, dove hanno trovato ad accoglierli il coordinatore del movimento. Anna e Maurizio alle 11 di stamattina hanno quindi iniziato il loro digiuno per l’indipendenza.
Sono state molte le persone che sono giunte in sede, tra cui diversi giornalisti e simpatizzanti.
Anche il segretario di Indipendenza Veneta Lodovico Pizzati è venuto a far visita ai nostri eroi, portando la propria solidarietà e il proprio supporto ad Anna e Maurizio e praticando a sua volta un giorno di digiuno.
E’ inoltre attiva una webcam, seguitissima da molti veneti che portano la propria vicinanza e il proprio affetto e riconoscenza ad Anna e Maurizio, per il grande atto di forza che stanno portando avanti.
Sul canale streaming del movimento indipendentista si possono vedere in diretta le vicende all’interno della sede trevigiana di Indipendenza Veneta: https://new.livestream.com/indipendenzaveneta/events/1948651

Gli unici che non si sono neanche degnati di una telefonata di cortesia sono proprio i responsabili di tutto ciò. Vale a dire i nostri dipendenti istituzionali, strapagati e che non si perdono neanche uno dei lauti stipendi pagati con i nostri soldi. Parliamo di Zaia Luca e Ruffato Clodovaldo, che dal 28 novembre scorso stanno scaldando la propria sedia senza aver mosso un dito per l’indipendenza, come pure erano tenuti a fare CON URGENZA secondo quanto disposto dalla risoluzione 44.

Oggi continuano la loro latitanza istituzionale, ignorando l’atto rivoluzionario che si sta compiendo in via Daniele Manin 64 a Treviso, grazie al coraggio e alla determinazione di Anna Durigon, 24 anni e di Maurizio Giomo, 47 anni.

Per quanto tempo Zaia e Ruffato potranno ignorare la storia che avanza?

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Anna Durigon e Maurizio Giomo: “a digiuno fino all’indipendenza!”

Due attivisti di Indipendenza Veneta dichiarano un digiuno ad oltranza a partire da giovedì 14 marzo. I due indipendentisti segregati nella sede trevisana del movimento con solo acqua, thè, flebo e webcam.

biancaneve durigon

Anna Durigon, 24 anni, di Zero Branco inizia lo sciopero della fame. “Pretendiamo solo che il consiglio regionale rispetti gli impegni presi, perché non è accettabile frenare, per chissà che motivi, un percorso democratico che può dare delle risposte immediate alla crisi che stiamo subendo”.

Il sito ufficiale di Indipendenza Veneta ha dato notizia di una iniziativa clamorossa da parte di alcuni indipendentisti trevigiani che, si legge nella nota del movimento, “non sono più disposti a sopportare lo stallo istituzionale nei confronti del referendum per l’indipendenza del Veneto”. Parte così da Treviso uno sciopero della fame che durerà “fino a che non arrivi risposta dalla Regione Veneto”. Il 28 novembre il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la Risoluzione 44, la quale impegna Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato “ad attivarsi urgentemente per garantire l’indizione della consultazione referendaria e accertare la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione”.

“Sono 3 mesi che aspettiamo, e non siamo più disposti a rimanere passivi di fronte a una serie di suicidi dovuti alla disperazione,” dichiara Anna Durigon, 24 anni, di Zero Branco. “Pretendiamo solo che il consiglio regionale rispetti gli impegni presi, perché non è accettabile frenare, per chissà che motivi, un percorso democratico che può dare delle risposte immediate alla crisi che stiamo subendo”.

Dal 28 novembre la Regione Veneto non ha ancora avviato l’impegno preso per applicare il diritto di autodeterminazione. Il percorso auspicato dal movimento Indipendenza Veneta richiama un diritto internazionale, al di sopra delle costituzioni nazionali, che porterà gli scozzesi e i catalani a votare per la propria indipendenza politica già l’anno prossimo. Mercoledì 12 marzo, anche le isole Falkland, territorio britannico abitato da cittadini dell’Unione Europea, hanno votato in un referendum di autodeterminazione. Anche se questo voto è stato favorevole a rimanere parte del Regno Unito, segue un trend in Europa occidentale che ha già visto l’autodeterminazione della Groenlandia dalla Danimanca nel 2009.

“Non sono disposto a vivere come cittadino di serie B” dichiara con molta determinazione Maurizio Giomo, 47 anni, di Treviso. “Dopo l’acqua per me ci sarà la flebo, perché non ho intenzione di fermare il mio digiuno finché la Regione non mi da la possibilità di avere gli stessi diritti di altri cittadini europei.” Come ex corridore Giomo è consapevole della maratona psico-fisica a cui sta andando incontro, perché la burocrazia istituzionale si è già rivelata per molti imprenditori una sfidante spietata, ma Maurizio non demorde. “Basta! Anche se rimango abbandonato da chi è stato eletto per difendere i miei diritti, finché non fanno un passo io non mangio più.”

Durigon e Giomo non rimangono di certo abbandonati da Indipendenza Veneta, che ha dato a disposizione la sede di Treviso, munito di due brandine, per tutto il periodo del loro digiuno. “Quando Anna e Maurizio mi hanno manifestato le loro intenzioni, non potevamo di certo non sostenerli” spiega Lodovico Pizzati, segretario di Indipendenza Veneta. “Per appoggiarli anche diversi di noi faranno una giornata di digiuno da casa, e abbiamo già un farmacista disposto a monitorare la loro salute nel caso probabile che il digiuno si protrarrà per diverso tempo.” Sul sito del movimento, oltre alle sottoscrizioni al digiuno, Indipendenza Veneta ha installato il webcast e chat perché amici e conoscenti possano interagire con Anna e Maurizio per tutta la durata del digiuno ad oltranza verso l’indipendenza del Veneto.

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TEST DEL DIAVOLO: INDIPENDENZA VENETA? (aggiornato)

Risposte a domande frequenti sull’indipendenza

Un semplice test in cui ci siamo sottoposti ad ogni tipo di domanda, leggetelo e capirete che l’indipendenza è l’unica soluzione al cancro Italia. L’Italia non è riformabile, è tempo perso cercare di modificarla. la corruzione morale, la burocrazia i privilegi sono ovunque. Si tratta di una metastasi irreversibile e non più asportabile. Ci vuole il coraggio di dire: bastaitalia! (tratto dall’originale pubblicato in bastaitalia.org)

TEST: – “INDIPENDENZA VENETA?”

1) Voi siete contro di me perche sono Siciliano e poi mi butterete fuori!

Un Veneto indipendente vuol dire opportunità per tutti senza distinzione di razza e provenienza. Noi siamo per l’indipendenza della Sicilia, della Sardegna, del sud Tirolo e collaboriamo quotidianamente con i nostri fratelli che lottano per l’indipendenza come noi.

2) Io sono di Napoli voi non ci volete!

Vivi e lavori in Veneto? Allora sei Veneto, il Veneto sei tu, e se lo ami lo vuoi indipendente perché la ricchezza del Veneto è la tua! Veneto è chi fa e vive in Veneto. E’ un dovere di tutti fare l’indipendenza.

3) Ci vogliono le armi, senza la guerra non si risolve nulla!

Il nostro è un percorso pacifico. Abbiamo e dobbiamo percorrere un percorso legale perchè adesso si può ed abbiamo con noi le leggi Italiane, venete, europee e internazionali. La Slovenia è diventata indipendente in 14 mesi con un percorso legale e senza guerra. E noi, siamo forse da meno?

4) Stiamo facendo l’Europa e voi volete dividere, ma siamo matti?

Noi vogliamo un Veneto indipendente in un Europa senza confini. Liberi scambi e mobilità per tutti all’insegna delle legislazioni europee, che al momento l’Italia è la prima a violare.

5) Non ci lascieranno mai, non ce la daranno mai!

Noi non chiediamo più. Sono gli schiavi che elemosinano. Noi ce la prendiamo con un percorso democratico e legale. E’ stato questo lo sbaglio fino ad ora, è stato quello di andare a chiedere, mentre nessuna costituzione di nessuno stato prevede che un popolo chieda l’indipendenza. L’indipendenza è un processo dal di dentro di autoproclamazione e riconoscimento internazionale. Keep Reading »

#ZaiaDammiFiducia: la petizione dell’elettore Walter, artigiano di Sandrigo. “Sostieni il referendum”.

La base della lega spinge il governatore verso l’indipendenza veneta: “Non sprecare questa occasione”

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Walter Rossi, elettore di Zaia rivolge un appello al presidente del Veneto: “@Luca_Zaia: Firma la legge del referendum per l’indipendenza del Veneto #ZaiaDammiFiducia”

Le elezioni politiche hanno rivoluzionato gli scenari anche in Veneto. Mentre monta lo scandalo tangenti sul Mose che colpisce la squadra di Galan, anche la lega si trova a fare i conti con i propri militanti ed elettori che non hanno digerito bene la perdita di consenso e alcune scelte dell’ultimo periodo.
Ed è proprio dagli elettori della lega che è partita una petizione nientemeno che al governatore del Veneto Luca Zaia affinché firmi e presenti in consiglio regionale la legge per indire il referendum di indipendenza del Veneto.
L’iniziativa parte da Walter Rossi un artigiano di Vicenza che si rivolge direttamente a Luca Zaia attraverso twitter (l’hashtag è #ZaiaDammiFiducia) e con una petizione su change.org.

 

“Sono un tuo elettore, sono un imprenditore che 3 anni fa ti ha dato la fiducia e che 
ti chiede di firmare la legge del referendum per indipendenza del Veneto”: inizia così l’artigiano vicentino il proprio appello al presidente della Regione Veneto affinché faccia propria la legge referendaria che il 16 febbraio scorso a Venezia era stata presentata dal movimento Indipendenza Veneta con la presenza di diverse migliaia di persone, molte delle quali probabilmente erano elettori di Zaia.

Proprio nel momento in cui la lega in Veneto si divide tra Zaia e Tosi, tra “lealisti” e “nuovacosisti”, per il governatore si apre un altro fronte, questa volta direttamente dai propri elettori. Il momento è interessante, mentre l’Italia si trova nell’impasse più totale, Luca Zaia potrebbe proprio approfittarne e far indire alla regione il referendum per l’indipendenza del Veneto.

Per ora Luca Zaia non ha commentato l’iniziativa, ma c’è da essere certi che a breve risponderà a Walter da Sandrigo e a tutti i suoi elettori che gli chiedono di non sprecare il voto e la fiducia che gli hanno dato nel 2010.

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