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La quiete prima della tempesta. Come sempre, resta una sola via d’uscita: Veneto Stato indipendente

I politici tricolori sono completamente inaffidabili: Europa illusa o collusa con l’Italia?

Anche l’agosto finanziario più caldo che si ricordi per l’Italia sta volgendo al termine. Ieri dopo mille dietrofront e minuetti incommentabili dei politici italiani, abbiamo assistito al parto di una nuova ipotesi di manovra finanziaria. Ci immaginiamo che tra un bunga bunga e l’altro, in 7 lunghe ore di confronto tra i 2 massimi responsabili politici dello sfascio tricolore, il premier innominabile e il capo della lega, abbiano tirato i dadi per prendere decisioni che non preannunciano nulla di buono. Hanno stravolto la loro stessa manovra, in soli 15 giorni. Non si conoscono ancora i particolari, ma il piano di lacrime e sangue che faceva grondare di sangue il cuore del capo del governo oggi non esiste più.
Ci fanno ridere anche i commenti del giorno dopo, ad esempio quello di Bankitalia che lancia l’allarme stagnazione, oppure quello dei “tecnici” del ministero del tesoro che si accorgono che mancano 4 miliardi all’appello.
Si registrano inoltre già rumors che anticipano la necessità probabile di varare una TERZA manovra finanziaria correttiva delle prime due, tra settembre e ottobre, a seguito di un probabile nuovo e più violento uragano finanziario sui titoli pubblici italiani.
Il silenzio quasi surreale e imbarazzato degli autorevoli pennivendoli di regime fa ritenere che lo stesso Palazzo è incredulo e basito di fronte alla stravolgente incapacità, inadeguatezza e imbarazzante faccia tosta dei politici e dei partiti italiani. Tutti, nessuno escluso, neanche all’opposizione, che ha perso un’occasione d’oro per far percepire che fosse altra cosa dalla maggioranza (ma non poteva coglierla in effetti, perché pari sono).
Allora, dato che nessuno pare avere il coraggio di dirlo o di scriverlo ve lo diciamo noi, a chiare lettere. I politici italiani sono completamente inaffidabili! Se qualcuno riteneva che la Grecia potesse essere l’esempio della cattiva politica, non conosceva e forse non conosce l’Italia e la sua classe dirigente criminale, profondamente corrotta, cinica e pronta a tutta in quanto incapace e consapevole che solo in un regime come quello tricolore può avere un qualche potere.
Questa è gentaglia da abbattere e non merita nessuna fiducia.
È del tutto inutile quindi che oggi Angela Merkel mandi messaggi in codice ai politici italiani, affermando che “non vi saranno aiuti europei ai Paesi che non si impegnano in modo credibile e duraturo alla diminuzione del debito”.
È del tutto inutile e forse anche dannoso perché fa perdere tempo a tutti.
Noi capiamo bene che l’Italia rappresenta uno tra i più grandi virus finanziari della storia, al cui confronto impallidisce persino Lehman Brothers, ma non si può continuare a dar fiducia al regime italiano.
È già partita la grancassa mediatica tricolore a favore degli eurobond, che sarà probabilmente arricchita dai contributi dei vari economisti keynesiani Krugman, Stiglitz, Sen che tanto piacciono ai media italiani, ma che sono ampiamente minoritari in ambito accademico.
Tremonti, il morto che cammina, lo ripete a ogni sagra della polenta, della Madonna Incoronata o del Peperone a cui partecipa: “la salvezza sono gli eurobond”.
La nostra preoccupazione è che abbia ragione e che l’Europa, infettata dalla finanza marcia italiana, per paura di soffocare il virus tricolore decida di continuare a tenerselo in corpo, assicurandosi in tal modo anche la propria morte, che sarà più veloce di quanto si possa immaginare.
Cari lettori, mettetevelo bene in testa, non esiste nessuna crisi economica globale dettata dalle macchine affamatrici descritte nel grottesco editoriale di Giovanni Sartori pubblicato ieri dal Corriere della Sera: esiste solo un fenomeno carsico, inarrestabile e su scala globale di disintermediazione e di ridefinizione degli attori economici che già oggi non sono più quelli di ieri e domani cambieranno ancora.
Chi, come l’Italia e speriamo non come l’Europa, scommette sugli attori e sui fattori economici del passato, in primis le politiche keynesiane, si troverà morto e sepolto dalla storia che avanza inesorabile e più veloce di quanto essi possano immaginare, impedendogli anche solo di costruirsi le dorate tombe di famiglia, o i bunker come quello espugnato di Gheddafi. Essi sono solo dei drogati che si illudono di sopravvivere continuando a pomparsi in vena il veleno dell’assistenzialismo e dell’interventismo di stato.
Noi Veneti abbiamo un grande vantaggio storico e geopolitico e dobbiamo assolutamente approfittarne: siamo nella periferia del regime, abbiamo una identità ancora forte e riconosciuta a livello internazionale, abbiamo ancora un minimo di struttura sociale ed economica da difendere e possiamo fare il salto verso il futuro buttando il cuore oltre l’ostacolo della bancarotta italiana, trasformando la necessità del cambiamento in una straordinaria opportunità per il futuro nostro e dei nostri figli.

La strada è come sempre e più di sempre l’unica possibile, l’unica rimasta, l’unica auspicabile: si chiama indipendenza del Veneto e la si ottiene rafforzando lo strumento per percorrerla in breve tempo e col consenso dei veneti, ovvero Veneto Stato.

Iscriviamoci in massa, facciamolo subito e facciamo iscrivere tutti i nostri amici.

Gianluca Busato
Press News Veneto

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