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25 aprile: Viva San Marco! A presto la Festa della Liberazione Veneta

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Una ormai ingiallita ricorrenza civile è in sempre più evidente difficoltà rispetto alla tradizionale festività marciana di tutti i veneti. Tra poco festeggeremo la liberazione dall’Italia.
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Treviso, 24 aprile 2008

La retorica patriottica italiana sembra sempre più debole nel ripetere i propri riti civili. Domani 25 aprile la repubblica italiana si ferma per ricordare qualcosa il cui significato sfugge ormai alla stragrande maggioranza dei cittadini.
Da noi in Veneto e in tutta le Terre di San Marco tradizionalmente si festeggia invece la ricorrenza del Santo omonimo, patrono di queste terre, evento che ogni anno diventa sentito da sempre più persone: ricordiamo che perfino il motto della Serenissima Repubblica di Venezia era – ed è – “Viva San Marco!”.
Ciò non impediva, anzi rafforzava, la laicità dello Stato Veneto, che ben più indipendenza ha dimostrato dal potere religioso temporale rispetto agli attori odierni della politica truffaldina romana di questa Italia, meglio nota nel mondo come la patria della mafia, del pressappochismo, dell’irresponsabilità e della corruzione.
È normale pertanto che – proprio per tali mali endemici dello stato italiano – quando viene meno un affetto patrio, esso sia sostituito con sempre maggiore forza da un altro più autentico. Ecco quindi spiegato perché l’ormai indebolita identità italiana, che rivive soltanto durante le partite ai tornei mondiali e europei della squadra di calcio, risente sempre più dell’emergere dell’identità nazionale veneta che si basa su ben altre e solide radici millenarie.
Vani sono quindi i proclami e i moniti di chi vorrebbe cancellare il nostro attaccamento alla Nazione Veneta. Anzi oggi il fenomeno è oltremodo accelerato dalla crisi economica e finanziaria in corso. Essa rende chiaro a ogni veneto l’estrema convenienza per ogni fascia sociale e categoria che deriva dalla nostra indipendenza politica, in un mondo sempre più globalizzato e caratterizzato dal libero scambio, dove il numero di stati dal secondo dopoguerra è passato da 74 a 195, con una dimensione media che garantisce la massima flessibilità e efficienza – guarda caso – proprio di 5 milioni, all’incirca quanto i veneti residenti nella regione Veneto.
In tale scenario, a poco valgono anche i tentativi di quei rappresentanti dei partiti italiani che vergognosamente hanno coperto il nostro gonfalone con bandiere di altri stati poco rispettosi delle proprie colonie produttive, quale siamo considerati. Come è avvenuto qualche giorno fa a Verona, in occasione della celebrazione delle Pasque Veronesi, inizio dell’eroica insorgenza veneta di fronte all’invasione del tiranno napoleonico, dimostratosi un Hitler ante-litteram.
Se i veneti devono festeggiare una ricorrenza nazionale, domani scelgano quella che più autenticamente gli è propria, ovvero quella marciana, la Festa di San Marco.
Fra qualche anno essa potrà ritornare ad essere denominata anche come Festa della Liberazione.
La Festa della Liberazione Veneta dall’Italia corrotta e fascio-comunista, nota nel mondo come lo stato della mafia.

Gianluca Busato
Partito Nazionale Veneto
Web: www.pnveneto.org
E-mail: info@pnveneto.org

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