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Zaia a 193 km/h verso Roma facilita il PNV e il percorso verso l’indipendenza veneta

Ecco perché aumenterà il peso politico del Partito Nazionale Veneto grazie ai ministri veneti di lega e pdl.

Attendiamo che il quadro si delinii nella sua completezza, ma già qualche dato emerge sui prossimi scenari politici a seguito della formazione della squadra di governo.
Sicuramente questo è il momento di maggiore visibilità politica che il Veneto riesce ad ottenere da molto tempo a questa parte.
La scelta di alcuni ministri veneti in quota lega (Zaia?) e in quota pdl (Sacconi? Gava?) sembra infatti far aumentare notevolmente la nostra rappresentanza nazionale nella stanza dei bottoni.
Da ciò dovrebbe sicuramente derivarne un effetto benefico, per noi veneti, ad una prima parziale analisi.
Vediamo fin d’ora alcuni piccoli punti che anticipano però perché non sarà così, o lo sarà solo in parte.
Punto primo. I dicasteri prescelti sembrano di secondaria importanza. O meglio, e in particolare l’agricoltura, sono di primaria importanza settoriale e di “costruzione” del consenso (Mariano Rumor docet e Luca Zaia non gli è sicuramente da meno), ma poco sul piano strutturale ed economico-finanziario. Aggiungiamo che ciò vale ancor più oggi, data la grave crisi economico-finanziaria che attanaglia lo stato italiano e la Venetia.
Punto secondo. Questi nomi escono sempre e solo per volontà e gentile concessione di politici non veneti (nella fattispecie la coppia di comici politici lombardi B&B).
Punto terzo. Questi nomi vengono spesso scelti per impedire la formazione di un blocco politico veneto più unito rispetto al passato, disinnescando in tal modo la possibilità di formazione di un forte partito veneto “alla bavarese”, a difesa dell’interesse veneto. Così come riesce a fare in Sud-Tirolo la SVP.
Questi tre punti potrebbero essere invece tessere di un mosaico che prende forme più interessanti se Prodi con un colpo da maestro (o Berlusconi in preda ad un anticipo di demenza senile) lasciasse la scena politica italica nominando un commissario europeo veneto al posto di Frattini, probabile candidato alla Farnesina, come ministro degli esteri.
Detto ciò (e dato per certo che l’ultima ipotesi appare molto improbabile, seppure auspicata da tutti i veneti) dovremmo dolercene: perché invece non lo facciamo, ci chiedono in molti?
Semplice: perché noi siamo di parte. Noi siamo per l’indipendenza, ma non per un mero fatto egoistico, o di chiusura ad altre soluzioni per le istanze venete.
Semplicemente perché altre scelte politiche, come si è ben visto negli ultimi trent’anni, ci sono precluse. E anche se non bastasse il quadro politico italiano a precluderle, ci pensa l’indebitamento monstre di questo stato a distruggere sogni di autonomia o federalismo fiscale.
Lasciamo pertanto sognare e sparlare i vari da Cacciari, Galan e amici sulla costruzione chi di un partito democratico del nord, chi di un partito veneto alla Stoiber. Lasciamo pure gioire – e giustamente – i vari Gobbo e fratelli veneti autonomisti della lega e auguriamo loro ogni successo, anzi diamo loro ogni appoggio dovesse servirgli, dato che sarà nell’interesse di tutti noi veneti, per portare a casa risultati concreti.
Il Partito Nazionale Veneto nel contempo ringrazia gentilmente dello spazio politico che è stato liberato e si appresta al proprio primo congresso costituente del 18 maggio venturo.
Dopodiché presenteremo il conto a lorsignori e chiederemo la fiducia dei veneti affinché sia loro permesso costruirsi un futuro di felicità grazie all’indipendenza politica e alla possibilità di decidere essi stessi al meglio il loro futuro. Così come fanno la Slovenia, il Montenegro, L’Estonia, la Lituania, la Cekia, la Slovacchia e si apprestano a fare la Catalogna, i Paesi Baschi, le Fiandre, la Scozia. Così come è inevitabile che faccia al più presto anche la Venetia, in un mondo sempre più globalizzato e caratterizzato dal libero scambio, dove il numero di stati dal secondo dopoguerra è passato da 74 a 195, con una dimensione media che garantisce la massima flessibilità e efficienza – guarda caso – proprio di 5 milioni, all’incirca quanto i veneti residenti nella regione Veneto.
Buon nuovo Stato Veneto a tutti!

Gianluca Busato
Partito Nazionale Veneto
Web: www.pnveneto.org
E-mail: info@pnveneto.org

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