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ITA distrugge lo sport Veneto

Simeoni_olyPietro Mennea: atletica italiana gestita militarmente come nei vecchi regimi dell’est

Il fallimento dell’atletica azzurra ai recenti campionati mondiali di Berlino dimostra quanto sia assurda la gestione con metodi sovietici di questo sport da parte di ITA. Non siamo noi indipendentisti veneti a dirlo stavolta, ma il pugliese Pietro Mennea.

In un’intervista a Repubblica, l’ex campione olimpico a Mosca nel 1980 e detentore del record del mondo sui 200 metri per ben 17 anni dal 1979 al 1996, ha detto che

”lo sport italiano è una struttura piramidale obsoleta e per questo arrivano scarsi risultati, non è colpa degli atleti”.

Il problema, secondo l’ex atleta azzurro, è l’assoluta immobilità dei vertici federali.

“Il 75% delle medaglie olimpiche vengono da atleti appartenenti a gruppi militari – ha concluso Mennea – L’Italia dal punto di vista sportivo è simile a un vecchio paese dell’Est. Se lo sport italiano fosse gestito da persone di buon senso si proverebbe a cambiare. Ma non ci sono uomini giusti. Ci sono le stesse persone da venti anni mentre noi che abbiamo fatto bene allo sport siamo tutti fuori”.

Il fallimento dell’atletica di ITA è purtroppo anche il fallimento dell’atletica veneta, finchè sarà succube del centralismo trikolore, politicizzato, parassitario, incapace e interessato solo a mangiarsi le risorse prodotte con la fatica degli atleti.

Solo la creazione di un’organizzazione veneta indipendente potrà salvare la regina dello sport nella nostra terra, che da sempre è fucina di talenti. Ricordiamo tutti infatti i trionfi di Sara Simeoni, di Gabriella Dorio, di Gelindo Bordin, di Orlando Pizzolato, solo per citare alcuni tra gli straordinari campioni veneti dell’atletica.

L’atletica veneta si merita di meglio dello schifo mostrato dalla FIDAL a Berlino, lo zero assoluto che ci pone nel terzo mondo dell’atletica.

Ufficio sportivo PNV

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