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Alessio Morosin: il Maggior Consiglio è la celebrazione massima della vitalità di Veneto Stato

Dopo aver letto il nome dell’avv. Alessio Morosin tra i sottoscrittori della convocazione di un Maggior Consiglio straordinario di Veneto Stato a Venezia, avvenuta a meno di un mese dalla celebrazione del congresso di Vicenza, abbiamo voluto capire le motivazioni di tale scelta, intervistandolo.

Press News Veneto: avvocato Morosin, siamo rimasti molto sorpresi nel leggere il suo nome tra i sottoscrittori della convocazione del Maggior Consiglio di Veneto Stato. Ha forse smesso i panni di figura super partes?

Morosin: io sono super partes, non mi schiero infatti a favore dell’uno o dell’altro esponente di Veneto Stato, ma ho voluto fare una precisa scelta di assunzione di responsabilità, in un grave frangente di emergenza democratica all’interno di Veneto Stato. Che, lo ricordo, rappresenta una speranza per l’intero Popolo Veneto e interpreta con sempre più forza le istanze di cambiamento che tutta la nostra gente fa proprie.

Pnv: emergenza democratica? Sono parole pesanti…

Morosin: il partito è in grave sofferenza, sta attraversando un momento delicatissimo di crescita e la normale dialettica e confronto politico non riescono a instaurarsi appunto in un alveo di rispetto tra le varie anime, ma trascendono in uno scontro che purtroppo pone a rischio l’esistenza stessa del partito. Ecco perché ho capito che la passività, restando a guardare gli eventi senza far nulla, purtroppo in questa fase significava condannare il partito all’avvitamento su sé stesso.

Pnv: ci sono state espulsioni pesanti in questi giorni, hanno influito nella sua scelta?

Morosin: un partito che non trova una sintesi politica in grado di includere le varie componenti trova sempre più semplice l’eliminazione della controparte. Purtroppo questa scorciatoia condannerebbe il partito stesso, che nasce come unità tra varie anime dell’indipendentismo veneto, a una sterilità politica in brevissimo tempo. Abbiamo tutti sotto gli occhi e nella memoria l’involuzione politica di partiti che nel recente passato hanno fatto propri questi metodi. Le epurazioni di massa sono da condannare sempre, sono un segnale pessimo di incapacità di tenuta democratica, che diamo all’esterno, ma anche all’interno, ai nostri soci che infatti sono molto preoccupati del clima instauratosi.

Pnv: e come può un nuovo Maggior Consiglio risolvere la situazione? Non rischia di creare ancora più confusione?

Morosin: quando l’azione politica va in stallo, per ragioni che non voglio giudicare e che probabilmente prescindono dalla volontà dei singoli, bisogna dare la parola all’Assemblea dei soci, che sono gli autentici depositari della sovranità del partito. Il passaggio congressuale non é mai negativo, anzi, è la celebrazione massima della vitalità di un partito. Per un partito che propugna l’indipendenza del Veneto e per un partito giovane come il nostro, se possibile, tale aspetto è ancor più vero.

Pnv: quindi la vedremo candidato a presidente il prossimo 11 dicembre a Venezia?

Morosin: come dicevo all’inizio, non voglio in alcun modo rinunciare al mio ruolo super partes, per il bene di Veneto Stato. Per tale ragione, anticipo fin d’ora che non mi candiderò e non accetterò candidature per nessun ruolo istituzionale nel partito, anche per sgombrare il campo proprio da qualsiasi possibile interpretazione in tal senso.

Pnv : Qual è il messaggio che,  da animatore e fondatore di Veneto Stato, ritiene di dare in questo delicato momento  ai soci del partito  ?

Morosin: Non scoraggiatevi amici e patrioti Veneti ! La forza delle idee vince sempre sulla idea della forza !  Il progetto indipendentista di Veneto Stato è troppo importante per gestirlo con un taglio da sindacalisti impauriti e  disperati.  Servono uomini  forti, preparati ed azioni non improvvisate. Dobbiamo parlare alla gente veneta , con competenza e serietà, spiegando bene le ragioni del nostro percorso legale. Rassicurare e mostrarci credibili , non facinorosi. Parlare male di altre posizioni politiche o dell’Italia non ci giova Abbiamo già visto la fine fatta da chi gridava Roma ladrona.Cercare lo scontro fine a se stesso o, per esempio, fischiare l’inno di Mameli non porta da nessuna parte. Chi , come noi di Veneto Stato, ha un progetto  politico prezioso  deve solo  parlare  di quello. Siamo una speranza per il Popolo Veneto. Lavoriamo uniti senza personalismi . Anche per questo troviamoci tutti a Venezia domenica 11 dicembre. W San Marco

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