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25 marzo del 421: nasce Venezia

http://www.raixevenete.com/forum_raixe/topic.asp?FORUM_ID=1&TOPIC_ID=4536 

Venezia! Venezia!
Oggi compi 1587 anni!
Auguri, Mamma Venezia!
Quanti miti hanno affollato la tua storia. Quan¬te illusioni, quanti sogni, quanti desideri inespressi. Da dove vie¬ni, dove vai, chi sei, cosa sei. Fermati un po’ con noi, non costrin¬gerci a rincorrerti sempre. L’affanno che ci prende, noi poveri viandanti curiosi, tra i meandri della tua storia spesso ci stordisce. Ci avvilisce il non riuscire a conoscerti e a capirti completamen¬te, nel tuo intimo, nella tua essenza più pura. Troppo diversa è la tua anima da qualsiasi altra struttura urbana!
Venezia, tu sei città d’acqua, questo ormai l’abbiamo capito, ma anche d’aria, con i tuoi campanili, i tuoi camini, le tue altane; sei città di colori di vetri, d’intonaci e di giardini, di odori di es¬senze e di canali, di aromi di spezie e di sapori semplici, ma anti¬chi.
Sei una città che nell’incanto delle tue calli e dei tuoi campi offri moltissimo, generosa come sempre, basta solo non avere fretta: sostare, osservarti, pensare, fantasticare, respirarti, riuscire a leggere quello che non ti si trova scritto, sentire i tuoi rumori de¬sueti o, meglio ancora, saper ascoltare rapiti i rumori del tuo si¬lenzio. Tu sai accogliere chiunque nel tuo ventre, proteggi, nutri lo spirito e il fisico, impigrisci, droghi, fai sognare. Deformi la realtà, dilati i tempi, crei miraggi, affollato deserto, rifletti e offuschi te stessa, trasformi la luce e le ombre, confondi i pensieri nel tuo labirinto armoniosamente insensato di calli e campielli, allar¬mi coll’apparente instabilità delle tue gondole.
Città dondolante, difesa dall’acqua e nata nell’acqua e dall’acque eri protetta fino a che non arrivarono i nuovi barbari sotto le spoglie inique dei politicanti.
Non ci sono più i tuoi veri figli a proteggerti, a rincuorati, a sostenerti!
No!
Ci sono solo dei personaggi, dei tristi figuri venuti da lontano e fiondati qui da lontano che dicono di amministrarti e di rimodernarti!
Invece non sanno far altro che affondarti ancora di più, ad avvilirti ancora di più, a svenderti sull’altare del dio denaro!
Ti hanno fatto chiudere tutti i commerci, il tuo arsenale, i tuoi artigiani ed ora anche la tua popolazione.
Ti hanno violentata!
Siamo, forse, fortunati noi oggi a poterti vedere e vivere così, nella tua forma urbis attuale, che è il risultato di un bimillenario adatta¬mento alle particolarissime condizioni geofisiche in cui sei nata e cresciuta e di una quasi altrettanta lunghissima evoluzione delle condizioni socio-politiche che ti hanno plasmata?
No: siamo solo i testimoni inerti che stanno guardando la tua lenta agonia.
E’ obbligo, per noi: tuoi figli veri e non acquisiti, fare di tutto per risollevarti, per proteggerti, perché:
CHI NO GHE VOL BEN A VENEXIA, NO GHE NE VOL GNANCA A SO MARE!!!

Nonogigio

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