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Veneto indipendente = Libertà di pensiero e diritti costituzionali

Non molti anni fa il capo dello stato italiano che ci opprime se ne uscì con una frase mirabile: “in Italia esiste la libertà di pensiero, ma dentro i limiti imposti dalla costituzione”. Molti veneti pensarono allora di autodenunciarsi perché se di giorno riuscivano a malapena a controllare il proprio pensiero, di notte esso se ne spaziava liberamente, anche oltre i sacri confini imposti dalla costituzione.
Il PNV, prima della proclamazione dell’indipendenza del Veneto, unitamente a tutti i soggetti che vorranno apportare il loro contributo, redigerà una bozza preliminare e provvisoria di costituzione, che comprenderà una Carta dei Diritti vincolante e riconosciuta, che sarà compatibile e anche supererà le indicazioni della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo. Tali indicazioni costituiranno un nocciolo duro di diritti anche dopo l’indipendenza.
La Carta dei Diritti garantirà il diritto al libero commercio, il diritto di pensiero, parola e di culto, la libertà di stampa, la libertà di riunirsi e il diritto all’attività sindacale, la libertà di cura e di istruzione, il diritto alla proprietà privata, il diritto di lavorare e di aiutare gli inabili al lavoro, il diritto alla libertà di informazione, il diritto di utilizzare il veneto, in tutte le sue varietà, il cimbro, il ladino e l’italiano quali lingue ufficiali del Veneto.
Altri diritti contemplati nella costituzione includeranno: il diritto ad un accesso responsabile alla campagna, il diritto alla libertà da pratiche restrittive del commercio, la libertà dalle persecuzioni politiche per chi cercherà asilo in Veneto, il diritto alla dignità in età anziana, il diritto alla privacy, il diritto di voto a tutti i cittadini residenti in Veneto che abbiano più di sedici anni.

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