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Non credo proprio che i sudtirolesi vorebbero far parte della Venetia, i sudtirolesi si considerano austriaci (anzi direi che i sudtirolesi SONO austriaci). Secondo me dovremmo concentrarci sull’obiettivo di liberare il Veneto, e poi magari prendere in considerazione delle eventuali “espansioni” ad aree legate in qualche modo (culturalmente, storicamente ed economicamente) al Veneto

Ma anca quei de Mantova, Crema e Sondrio, no i c’entra co nialtri, e no penso che i perorerà mai ea nostra causa.

Italia 49 milioni di abitanti? Non credo, perche non appena riusciremo (noi veneti) a liberarci del dominio di Roma, come un effetto domino si libereranno anche altre nazioni come Sardigna, Sicilia, Liguria ecc. Diciamo che probabilmente all italia resteranno circa 5 milioni di abitanti, cioè Roma e dintorni

Io starei molto attento alla questione identitaria oggi.. Cimbri e Ladini ancora possono considerarsi minoranze, enclaves interne.. ma i Friulani? Abbiamo rappresentanti del popolo friulano (che da quel che stanno dimostrando NON è un sottogruppo di Veneti)?

Per i Sudtirolesi non saprei.. l’Austria non sembra volerli.. l’Italia dà loro più di quel che riceve.. eppure il territorio è stato nella Regio X augustea.

La prospettiva generale è più che auspicabile, sia chiaro! Però ci sono territori mai stati Veneti (Trento, Trieste, Bolzano) o che lo sono stati per pochissimi anni (Gorizia e qualcun altro), poi si escludono altre zone che sono state veneziane per poco tempo (Ravenna) forse per mancanza di una cartina chiara.. i Bergamaschi e Bresciani sono Lombardi, per cui possono stare verso Milano come verso Venezia, a scelta (di sicuro non parlano Veneto ma Lombardo orientale, per quanto “sporcato”).

Insomma, rendiamoci conto che le identità non sono stabili ed eterne. I Friulani sono ormai un popolo completamente diverso dai Veneti! Così come oggi i Veneti sono diversi dai Paleoveneti (che hanno contribuito alla nascita dei Friulani) distaccatisi dai popoli Illirici (o protoslavi, o anatolici, o villanoviani ecc. secondo l’interpretazione). Queste cose vanno valutate direttamente al tavolo con gli interessati.

Io credo che, sulla base di affinità culturali, storiche, geografiche ed economiche, non possa esistere un Veneto senza il Friuli ed un Friuli senza il Veneto! Inoltre a Trieste e Gorizia il territorio si è culturalmente “venetizzato” negli ultim i2 secoli, soprattutto grazie all’immigrazione dall’Istria e dalla Dalmazia (già prima delle due guerre mondiali).
Brescia avrebbe tutto da guadagnare a venire “con noi”, che non a rimanere sotto Milano: e, come già detto, neanche culturalmente c’è motivo per cui preferisca i “lumbard”. Bergamo invece è ormai legata economicamente a doppio filo a Milano…il confine all’Oglio sarebbe da considerare! Per quanto quello storico sia all’Adda: Mantova, Cremona e Crema (separate) dovrebbero in ogni caso poter optare tra Italia e Venetia.
Per ragioni storiche e geografiche, credo che il Trentino e parte del Sudtirolo (Bolzano-Merano-valli ladine) dovrebbero essere comprese entro la Venetia: i bolzanini (in città solo al 25% sono di lingua tedesca, mentre le valli più nettamente tirolesi tornerebbero sotto l’Austria) forse ne sarebbero anche contenti, mentre temo che i trentini avrebbero sentimenti contrastanti.
Ma quello che manca è…l’Istria, che penso lascerebbe volentieri quel disastro di stato che è la Croazia (già ora a Zagabria considerano gli istriani “italiani”, e l’Istria è la regione più ricca e civile nonché la meno colpita dalla pulizia etnica post-1991). Ed anche gettare uno sguardo oltre, verso la proposta euroregione: con Slovenia, Carinzia e Fiume, oltre a Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Istria.

E la capitale? Averne una doppia, come l’Olanda? Venezia come rappresentanza e capitale storica, Mestre (che poi sarebbe comunque entro Venezia) o Padova come capitale amministrativa dove decentrare i ministeri ecc.

Porte verte par tuti!
Io intendevo che Bergamo non so se verrebbe: col cuore sì, col portafoglio temo che resterebbe con Milano (basta fare l’A4 tra le due città per capire perché).
La Dalmazia…Perasto e Cattaro son piccole comunità, se volessero le accoglierei volentieri, ma forse conviene lasciarle in Montenegro e farsi buon amico questo piccolo stato. Ma il resto…che c’è ormai di veneto lì? Già gli austriaci la stavano slavizzando; la Jugoslavia, sia prima che dopo la guerra, ha fatto il resto; e ha finito il tutto Tudjman croatizzandola del tutto (già via i veneti, ora anche i serbi).
Una cosa invece non capisco: chi è che ha inserito Sondrio nella Venetia? La Valtellina fino al 1797 era svizzera, poi sempre lombarda, ed i suoi collegamenti favoriti son con la zona dei laghi e quindi Milano (con la Venetia condivide solo i passi alpini).

Difatti mi riferivo solo alla Dalmazia! L’Istria la includerei anch’io: e penso che la maggioranza degli istriani sarebbe contenta, non si sentono troppo “croati” – da definire inoltre la situazione con la Slovenia: cercare di ottenere il suo litorale, o puntare ad un’unione?
A tal proposito, si potrebbe fare una Venetia federata: Lombardia Orientale, Veneto (pianura-pedemontana), Venezia, Alpi (Trento-Belluno-Asiago), Friuli, Trieste-Gorizia, Slovenia, Istria (croata), Fiume. Poi gli sloveni decideranno se unire Capodistria all’Istria, e l’isontino ed il Carso a Trieste-Gorizia.
A proposito del Friuli-Venezia Giulia: secondo me la prospettiva è spesso errata. I “friulani” veri e propri sono meno della metà della regione, concentrati in provincia di Udine, che non è nemmeno il capoluogo regionale (ma Trieste). Invece a Pordenone, Gorizia e Trieste predominano le parlate venete. E comunque i friulani non sono nostri avversari ma nostri fratelli: davvero io non vedrei perché gente unita a noi da forse 3mila anni dovrebbe separarsi; fatte salve le garanzie di autonomia locale di cui sopra.

Vianello, i triestini che vogliono la Slovenia sono pochissimi, ridotti alla minoranza slavofona storicamente presente; ed il passaggio all’Austria appare improbabile: piuttosto avrebbe senso una città libera, ma anche questa sarebbe una forma ormai obsoleta. Non come idea ma come risorse: Trieste non ha la possibilità fisica (gli spazi!) per ospitare un porto sufficiente a ricevere i traffici di cui avrebbe bisogno oggigiorno, né a creare un complesso industriale o turistico di grandi dimensioni. Inoltre, i triestini moderni sono in gran parte discendenti di istriani e dalmati (lavoratori immigrati tra l’800 ed il primo ‘900, esuli dopo la guerra) e anche di alcuni “regnicoli” italiani (personale amministrativo e militare con famiglie al seguito); mentre le minoranze ebraica e tedesca sono ridotte al lumicino se non scomparse. La sua inclusione nella Venetia, oltre al fattore linguistico e geografico, si basa anche sulle stesse necessità della città: le altre scelte sono di aderire ad uno stato che in maggioranza non ama (se non odia esplicitamente), oppure di trovarsi in un tutt’altro che splendido isolamento.
Credo che ci voglia un equilibrio, tra un “impero” multi-nazionale (non pensiamo solo all’Italia…ma anche all’Austria-Ungheria, od alla Yugoslavia): in fondo, cos’è il Veneto? Solo una regione della Repubblica Italiana, istituita nel 1970, per la quale francamente e personalmente non trovo abbia senso chiedere l’indipendenza per RESTARE SOLA.
Credo dunque che la via obbligata sia quella della Venetia: accomunare popoli “diversi” ma che hanno un comune fondamento culturale, storico, sociale, geografico, economico, un misto insomma tra idealismo e pragmatismo di questa macro-regione. E che in gran parte sono uniti da millenni: volendo, come faccio anch’io, distinguiamo i vari popoli, veneti, friulani, trentini, lombardi, triestini, istriani ecc. ma, a parte alcune forme linguistiche, essi non sono affatto così “diversi” e “separati”. Come invece lo sono i popoli che attualmente abitano l’Italia, i quali si sono formati e sono cresciuti in maniera differente se non proprio aliena tra loro: tra Nord, Centro e Sud; tra Nord-Est e Nord-Ovest; tra Sardegna e Sicilia ecc.