headermask image

header image

Fausto Faccia: “Ecco perché sostengo il Partito Nasional Veneto”

Relazione di Fausto Faccia del 9 maggio 2009, nel 12° anniversario della Liberazione di Piazza San Marco

Cari amici buon giorno a tutti e buon giorno ai rappresentanti del PNV.
Grazie per questa occasione dove parliamo di Veneto e di futuro.

Sono contento di questa occasione che mi permette di esporvi la mia analisi sulla situazione politico sociale a 12 anni dall’impresa dei Serenissimi.
Quella notte si è impedito che i nemici della Venezia Marciana mettessero definitivamente la parola fine alla gloriosa storia della Repubblica Serenissima nel duecentesimo anniversario della sua pilotata caduta, decretandone la definitiva sepoltura. Al contrario noi quella notte sottraendo il cuore religioso e politico alla sovranità dello stato Italiano, abbiamo proclamato la nuova Repubblica Veneta, mantenendola viva e sovrana per tutte le ore che siamo riusciti, nella totale volontà di evitare ogni violenza.

Alcuni amici si sono stupiti che io oggi partecipi a un convegno di un partito che cerca il consenso nelle elezioni politiche, quando per anni ho sostenuto che la legittimità alla sovranità si esercita non si richiede.

La nostra azione del 9 maggio 1997 è stata ispirata da questo principio!
Abbiamo agito in nome della Sovranità Marciana che in essa racchiude l’identità etnica, religiosa e politica della Nazione Veneta. Oltre 2 millenni di storia che con la Serenissima Repubblica ha raggiunto l’apice di gloria, indipendenza e civiltà.

Se guardiamo a come il Veneto è passato dalla piena sovranità e indipendenza della Serenissima Repubblica alle condizione di terra di conquista, capiamo perché la legittimità alla sovranità si esercita non si richiede.
Il grande Napoleone che l’occidente onora ed esalta quale condottiero per la libertà contro le prepotenze dei tiranni, il cavaliere paladino della modernità, quella ideologica, oggi imperante, non ha certo usato metodi democratici per ottenere i suoi scopi!
Questo signore ha cancellato la nostra Repubblica che si era dichiarata neutrale agli eventi del tempo, contro la volontà dello stesso Direttorio di Francia da cui il generale dipendeva.
Ha usato la sistematica rapina mascherata dai principi nati dalla rivoluzione francese per giustificare i suoi crimini e arricchire con i tesori rubati all’Italia la Francia affamata.
Ebbene Napoleone ha esercitato solo la propria volontà la piena sovranità sugli altri!

L’Austria Imperiale con il Congresso di Vienna del 1814 ha, per caso restaurato la Repubblica Veneta nei suoi legittimi territori?
Pienamente consapevole del suo ingiusto atto ha esercitato la totale sovranità su una terra non sua, facendo solo i suoi interessi economici e geopolitici, fregandosene altamente di ogni giustizia in questo caso Divina.

L’attuale sovranità dell’Italia sul Veneto gli è derivata da un atto democratico rigidamente regolamentato?
O deriva da una serie di “Plebisciti truccati”, veri e propri imbrogli organizzati ad arte privi di qualsivoglia controllo internazionale e preceduti dalle avanguardie militari sabaude?

Questi sono i metodi altamente democratici usati per conquistare la Venezia che di volta in volta i vari “liberatori” hanno esercitato!
L’illegittima sovranità straniera a scapito dei Veneti si esercita ormai da 212 anni con i disastri che ben conosciamo.

Ecco perchè io ho sempre pensato che noi Veneti per riprenderci la totale sovranità su ciò che è nostro, non abbiamo bisogno di alcuna legittimazione altrui come quella del voto popolare!
Ricordiamoci solo che noi siamo a casa nostra e siamo nel giusto.

Negli anni successivi all’impresa speravo che questo mio pensiero qui delineato, riuscisse a concretizzarsi in un movimento Veneto Unitario in grado di far sentire la sua voce.
Una voce autorevole che rompeva gli schemi ideologici e i luoghi comuni che stanno alla base delle attuali democrazie Europee con le loro fasulle conquiste sociali.
Un movimento attivo in grado di concretizzare continue iniziative di carattere storico-valoriale, dare soluzioni di sviluppo economico compatibile al nostro territorio, in difesa del nostro territorio e patrimonio artistico.
Un movimento Veneto Unitario in grado di opporsi al malcostume politico, con capacità di opere a sostegno delle cause giuste e dei più infelici.
Un movimento con proprie strutture, che si muoveva come un piccolo stato Veneto.
Ma questo Movimento che esercita la sua sovranità non la chiede, non siamo riusciti a formarlo!
I motivi? In questo contesto non abbiamo il tempo di approfondirli, è meglio guardare avanti.

Al contrario oggi siamo estremamente divisi grazie anche a quei piccoli uomini, che animati non da spirito di umiltà e da una volontà di capire quanto importante sia una rinascita morale della nostra terra, ma piuttosto da insano spirito di protagonismo, puri interessi di poltrona, smontano giorno dopo giorno ogni tentativo di riscatto.

Eppure da alcuni spunti dalla nostra impresa avrebbero dovuto capire e dare il via a qualcosa di buono.

Il nostro sacrificio che va visto non tanto nei periodi di carcerazione seguiti all’impresa, che tutti noi abbiamo sopportato, ma nel dimostrare che la politica non può e non deve essere un mezzo per ottenere onori o benefici economici come purtroppo avviene in Italia e nell’Europa unita.
La politica deve essere sacrificio per il bene comune della società!
La patria come la famiglia si serve!

Noi Serenissimi sapevamo che prima di tutto ci voleva il sacrificio e questo abbiamo dimostrato sacrificando famiglia, lavoro e denaro.
E’ proprio quel Cristo che dal Vangelo tenuto tra le zampe del Nostro Leone ci insegna a servire. Proprio Lui che si è fatto servo dei servi, e così il politico deve servire la società che rappresenta, il padre deve servire la moglie e la famiglia, la moglie deve servire il marito e i figli, il dottore deve servire i malati, il maestro deve servire gli alunni e ogni altro elemento sociale nel suo contesto deve fare altrettanto.
Il contrario di tutto ciò che è stato insegnato dalle diverse ideologie che sono nate dalla rivoluzione Francese e che sono il bagaglio culturale su cui si basa l’attuale società Italiana e l’Europa, dove operai contro padroni, poveri contro ricchi, giovani contro vecchi, studenti contro professori, donne contro uomini, è il mix velenoso che respiriamo ogni giorno

Se non riscopriamo i valori che erano alla base della Serenissima Repubblica, nessuna indipendenza Veneta avrà senso e successo.
Questo è il mio modello!
Né dalla Francia giacobina, né dall’America atlantica, né dalle direttive di qualsivoglia paese o organizzazione internazionale, voglio essere ispirato, semmai dovrebbe essere il contrario.
Sono Marchesco e Marchesco voglio morire!

Da questa premessa, sono convinto che bisogna avere il coraggio di guardare avanti e che non possiamo accettare di vedere la nostra terra in queste condizioni di degrado, senza prospettive in mano ai servi i cui loro padroni risiedono a Roma, Arcore e Varese.
Abbiamo il dovere di tirarci su le maniche e ripartire anche se questo costa fatica, consapevoli che sono stati buttati alle ortiche quasi 30 anni.
Se le condizioni per ciò che speravo non ci sono più, questo non vuol dire che non dobbiamo guardarci attorno accettando la situazione attuale.

Dopo alcuni anni che mi ero ritirato perchè non vedevo le condizioni necessarie per continuare a impegnarmi in una lotta politica, oggi spinto anche dalla pesante e drammatica situazione nazionale e internazionale che ci schiaccia, ho sentito il bisogno di prendere una posizione chiara.

Ecco perché io ha fatto una scelta, quella di appoggiare apertamente il Partito Nasional Veneto!
Ripartiamo ognuno sacrificando qualcosa per costruire insieme delle solide basi di partenza di un Veneto Serenissimo.

Perché questo movimento e non gli altri?
Primo perché il PNV ha scelto di essere un partito indipendentista e non il solito partito autonomista o federalista, sapendo già che le riforme serie l’Italia non le farà mai, trenta anni sono passati dalla prima Liga Veneta, e cosa abbiamo ottenuto se non sempre più tasse, sempre più stranieri che ci ridurranno in minoranza?
Una scelta chiara quindi!
Il secondo motivo perchè è un partito di giovani che come ho avuto modo di comprendere hanno voglia di essere supportati da tutte quelle persone che possono arricchire il cammino del PNV.
Terzo perchè i restanti movimenti o partiti Veneti hanno ormai fatto la loro storia e francamente non ne vedo alcuna spinta propositiva.
Per ciò che riguarda la lega la mia opinione è sempre stata chiara: sono la valvola di sfogo del sistema, i mistificatori della Causa Veneta.

Siano chiare però alcune questioni di massima importanza, che se disattese o tradite mi costringeranno ad abbandonarvi al vostro destino:
1. il PNV strada facendo non si adagi alla semplice conquista delle sedie: vedi Lega Nord, ma deve diventare un partito di militanza di uomini fedeli e coraggiosi,
2. il PNV strada facendo non creda che sedendo i propri uomini nelle “stanze dei bottoni” come comuni, province e regione, o a dirittura concorrere alle elezioni nazionali, serva a far cambiare qualcosa, semmai serve solo a far cambiare i propri uomini mettendoli contro il Veneto, puntiamo quanto prima al referendum,
3. il PNV strada facendo non si adatti gradualmente al politicamente corretto che oggi da destra a sinistra viene sostenuto grazie anche al lavoro e alla corruzione esercitata dai poteri forti internazionali, sopratutto a livello morale,
4. il PNV sia sempre consapevole che lottare per l’indipendenza è giusto solo se all’indipendenza Veneta, corrisponderà la piena e totale volontà di dare a questo fondamentale passo un carico di valori corrispondenti a quella tradizione che era alla base della Repubblica Veneta: (la tradizione Cattolica), cioè il cammino opposto dell’Italia Unita, con i risultati che ben conosciamo.

So che questi punti sono carichi e pesanti e da qualcuno difficilmente digeribili, ma di uomini coraggiosi e forti nello spirito il Veneto e una nuova Europa dei popoli di domani abbiamo bisogno, non possiamo permetterci errori o indecisioni.

Sono punti che potremo perfezionare magari alla convocazione di un congresso, per costruire insieme un rullo compressore che dia il via a una rinascita totale, altrimenti a meglio tenerci questa Italieta corrotta e mafiosa e non partorire l’ennesima mediocrità.

Auspico che questo mio pensiero venga accettato da tutti quei amici cultori di Storia veneta amanti della loro Patria, che possono dar forza a questo cammino unitario.
I tempi sono maturi e credo che insieme costruiremo la nuova casa dei Veneti, di questo sono sicuro!
Buon lavoro alla dirigenza del PNV.
W San Marco
W la Repubblica Veneta.

Fausto Faccia
Venezia 9 maggio 2009.

If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds