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L’Italia alla frutta attacca il Veneto: oggi centinaia e centinaia di veneti portati in Caserma dei carabinieri e della finanza. Forse per far loro ritrattare l’appoggio al PNV?

dittatura

Quanta paura ha lo stato italiano dell’indipendenza veneta e quanti voti sta guadagnando il Partito Nasional Veneto per giustificare un atto antidemocratico e degno del più brutale regime poliziesco?

Oggi è avvenuto – e mentre scriviamo sta ancora avvenendo – un fatto grave e senza precedenti, che a nostro avviso mina l’assetto democratico di questo stato, probabilmente arrivato vicino alla fine dei propri giorni.
Oggi venerdì 29 maggio, diversi esponenti dell’Arma dei Carabinieri, dell’Intendenza di Finanza e della Guardia di Finanza – non si capisce perché sia tra l’altro stato impiegato tale personale, se non per fare in fretta un lavoro sporco – stanno infatti conducendo un’indagine a tappeto nei confronti di diverse centinaia di cittadini veneti sulle sottoscrizioni alla lista del Partito Nasional Veneto (PNV) in provincia di Padova.
Non conosciamo le ragioni che hanno indotto gli inquirenti a dedicare un’attenzione così “particolare” a chi ci ha permesso di presentarci alle prossime elezioni provinciali, permettendo in tal modo un esercizio democratico del tutto naturale. Lasciamo pertanto ai nostri legali le considerazioni giuridiche in merito, anche a seguito delle informazioni che emergeranno.
Siamo però profondamente amareggiati e sgomenti, poiché cominciano ad emergere particolari che ci paiono inquietanti nelle modalità in cui tali indagini si stanno svolgendo. Non riteniamo infatti giustificato che presso le abitazioni private di centinaia di cittadini veneti, senza nemmeno la misericordia per le persone anziane, si presentino, spesso senza spiegare le ragioni, i rappresentanti dello stato italiano, qualche volta addirittura in malomodo e con poco rispetto, per condurre interrogatori che ci viene riportato essere sommari, oppure per intimare di presentarsi in caserma entro pochi giorni e senza ulteriori motivazioni. Le segnalazioni ci provengono da tutta la provincia di Padova: Saccolongo, Albignasego, Cadoneghe, Cittadella, Grantorto, Candiana, Polverara e così via. Famiglie intere di nostri sostenitori sottoposti all’umiliazione di vedersi i Carabinieri o i finanzieri suonare il campanello, magari sotto gli occhi dei vicini, che certo avranno pensato “chissà cosa hanno fatto”.
Poniamoci per un istante nei panni dei poveri cittadini sottoposti a questo controllo del tutto irrituale ed immaginiamo ora come si possano sentire quando viene loro chiesto se “conoscono il PNV”, oppure se “hanno firmato la lista del “PNV”, oppure se “la firma per il PNV è stata estorta”, magari con un tono poco amichevole come ci è stato riportato in qualche caso.
Avvisi del tipo “si presenti presso l’Intendenza di Finanza entro lunedì mattina”, oppure “obbligo di comparire in caserma entro il 5 di giugno” non dimostrano certo un atteggiamento di rispetto democratico verso chi ha sottoscritto la nostra lista.
Anzi, il nostro timore è che in questa situazione qualche persona messa in difficoltà dalla situazione e impaurita neghi di aver apposto la propria firma, oppure non la riconosca. Possiamo ben dire che qualsiasi veneto che non voglia avere problemi nella propria vita, di fronte ad un carabiniere che ponga tali domande, si senta come minimo in difficoltà e sia come minimo tentato di fare un passo indietro. Nel contempo siamo rincuorati dal sapere che molti non si lasciano intimidire dai rappresentanti dell’esercito italiano: su tutti segnaliamo una coraggiosa signora veneta di oltre 90 anni che ha fatto scappare i carabinieri col bastone! Qualcuno invece ci ha chiamato tra le lacrime dicendosi pentito di aver firmato per il PNV, perché non pensava di finire in caserma dei carabinieri per questo.
Suggeriamo in ogni caso a tutti i cittadini veneti di chiedere sempre il nome, il cognome e il numero di tesserino di chi sta portando avanti tale operazione, che con tutta evidenza ci pare suggerita dalla politica.
È democrazia tutto ciò? A noi per la verità sembra proprio tutt’altro, ci pare proprio un anticipo dello stato di polizia che l’Italia vuole instaurare per colpire il PNV, il Partito Nasional Veneto, che per primo ha deciso di chiedere il consenso ai veneti indicando l’obiettivo giusto da perseguire, ovvero l’indipendenza veneta, da ottenersi attraverso l’indizione di un referendum democratico sottoposto a monitoraggio internazionale. È chiaro che lo stato dimostra di averne una paura dannata. Ci chiediamo infatti se non sia proprio questa la ragione che ha causato se un’attenzione così “dedicata”, dato che ci risulta non esservi altrettanto accanimento politico-giudiziario nei confronti delle altre liste che si presentano alle elezioni provinciali. Facciamo così paura allo stato italiano, che cerca in tutti i modi di metterci all’angolo, magari impaurendo i nostri sostenitori?
Lorsignori conoscono i sondaggi e le intenzioni di voto molto meglio di noi e il pensiero che ci viene naturale è che la nostra comunicazione ci stia portando più consenso di quanto preventivato dai partiti italiani.
Altre domande ci sorgono spontanee: esiste forse un archivio segreto in qualche ufficio della vergognosa casta italiana che sta architettando questa vergognosa operazione repressiva di stampo politico-giudiziario? Un archivio chiaramente non autorizzato e in barba a ogni considerazione sulla privacy, in cui sono già schedati con nome, cognome, età, parentela etc? Magari da oggi questo archivio segreto che immaginiamo esistere presso il ministero degli interni riporterà anche un profilo caratteriale in funzione delle risposte che i nostri sottoscrittori daranno agli inquirenti…
È lecito che ci domandiamo tutto ciò, perché quanto sta avvenendo in questi giorni – e lo diciamo con la pacatezza dei forti di spirito – è tutto fuorché normale.
Anzi, una vittoria l’abbiamo già ottenuta, perché grazie alla repressione che mira ad impedire alle nostre liste di partecipare alle elezioni, stiamo ottenendo una solidarietà e un appoggio che ci fanno capire che stiamo procedendo per la strada giusta.
Possiamo ben dire che se gli italiani ci impediranno di partecipare alle prossime elezioni, forse ci faranno un favore grande come una casa, poiché ci spianeranno la strada per una vittoria epocale alle prossime elezioni regionali, dove il Partito Nasional Veneto darà lo sfratto alla casta che ci tiene sotto il dominio del regime trikolore.
Certo, quando abbiamo dato vita al PNV sapevamo che presto sarebbero arrivati i tempi in cui avremo cominciato a dare fastidio. Quando abbiamo scritto “Veneto 201X indipendenza e felicità” sapevamo bene che al posto della X c’era un numero molto piccolo, forse 0, 1 o 2 e per tale ragione ci siamo attrezzati: l’Italia non ci può far nulla, perché il nostro è un partito digitale, di nuova generazione, indistruttibile. Siamo un virus, il virus dell’indipendenza e della felicità. Per questo vinceremo noi.

W la Venetia indipendente!

Gianluca Busato
Segretario PNV

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