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INDIPENDENZA, SENZA EQUIVOCI E AMBIGUITÀ

anca-miDiventa volontario per l’Indipendenza Veneta!

In vista delle prossime elezioni regionali, si alimenta il dibattito attorno alle candidature e alle proposte politiche su cui saranno chiamati ad esprimersi i cittadini veneti con il proprio voto.
Il quadro è ancora in movimento, però già si iniziano ad intravvedere i contorni di ciò che troveremo nella scheda elettorale.
Ecco che, oltre alla presenza delle classiche e sterili coalizioni italiane di centro-destra e centro-sinistra, si fanno avanti anche altre proposte di aggregazione politica.
E puntuale come l’arrivo delle castagne in autunno, ecco che viene ripresentato da parte di alcuni il grande equivoco tra autonomia e indipendenza.
In realtà i due obiettivi sono tra loro incompatibili, come ha ben espresso proprio il congresso del PNV il 4 ottobre scorso approvando la mozione Ghiotto. Bisogna essere chiari con i Veneti, le ambiguità non premiano: votando il PNV, i Veneti voteranno per l’indipendenza.

IL PNV PERTANTO DICE SÌ ALL’INDIPENDENZA E NO ALL’AUTONOMIA.

Come noto, le riforme autonomiste sono modifiche costituzionali impossibili in Italia, a causa delle maggioranze richieste di due terzi dei parlamentari (circa 700 su 1000), oppure della maggioranza dei parlamentari più l’approvazione con referendum tra tutti gli aventi diritto di voto in Italia (25 milioni di voti!!!), allora si capisce come finora le promesse delle varie lega nord e compagnia cantante siano state tradite. Ancora più triste è proprio la prospettiva di quegli autonomisti e/o federalisti falliti che continuano a scandire il loro slogan, senza spiegare come possa essere portato a compimento. Essi sono stati sconfitti prima ancora di essere mai nati.
In questo panorama, il PNV ha portato una grande novità, grazie al progetto per l’indipendenza veneta. Essa non richiede infatti alcuna approvazione, o autorizzazione da parte del parlamento italiano.
Noi siamo favorevoli alla creazione di una coalizione tra diverse liste che condividano l’obiettivo dell’indipendenza e che appoggino un candidato presidente indipendentista. Qualcuno teme che una coalizione tra più partiti possa essere un ostacolo, perché la legge elettorale regionale impone un quorum del 5% alle coalizioni e solo del 3% alle liste unitarie. A questa obiezione rispondiamo che al PNV non interessa l’elezione di qualche consigliere regionale, per garantire magari uno stipendio a qualcuno. Al PNV interessa ottenere il consenso su un progetto di libertà. E la quota del 5% è una quota minima, al di sotto della quale c’è spazio solo per una politica personale delle poltrone a cui non siamo interessati. E per ottenere il consenso serve gente nuova, politici non compromessi con la mangiatoia italiana. Servono politici giovani (nello spirito), giovani donne preparate e determinate.

Proprio la delusione dal mancato raggiungimento dell’autonomia veneta (e la sua impossibilità politica e economica) sta invece generando la voglia di indipendenza, dimostrata poche settimane fa dalle migliaia di jesolani che hanno dato un’indicazione chiara di supporto popolare a tale progetto, ben oltre la percentuale riportata da ogni sondaggio fasullo fatto finora dai vari giornali di regime.
Ecco spiegato perché tutti gli esponenti politici e istituzionali italiani – dal presidente della repubblica Napolitano, al presidente della camera Fini, passando addirittura per i vescovi della CEI – un giorno sì e l’altro pure organizzano convegni e dibattiti per difendere l’unità d’Italia. Non ci sono infatti pericoli che provengono dai partiti presenti in parlamento, tutti ben asserviti alla mangiatoia italiana, ma vi sono invece grandi timori per i progetti di referendum per l’indipendenza che vengano organizzati anche con organizzazione non istituzionale nei territori sottoposti al regime truffaldino italiano.
Il percorso è quello già in atto a livello internazionale. Per portarlo a termini ci vuole una nuova classe dirigente veneta che alle elezioni regionali chieda mandato ai veneti per indire il referendum per indipendenza.

L’indipendenza è legale, grazie al principio di autodeteminazione dei Popoli (Legge 881/1977), alla definizione giuridica di Popolo veneto (Legge 340/1971) e alla legittimità della politica indipendentista sancita dalla Legge 85/2006.
L’indipendenza è possibile, basti vedere l’esperienza internazionale degli ultimi vent’anni che hanno visto una moltitudine di stati ottenerla con mezzi pacifici e legali e molti altri in procinto di ottenerla: Lettonia, Lituania, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Kosovo, Montenegro, Scozia, Quebec, Euskadi, Fiandre, Catalunya, Groenlandia, solo per citarne alcuni.
L’indipendenza è più facile da ottenere rispetto ad altre riforme, visto che ci basta uno, o al massimo due milioni di voti (la maggioranza più uno dei veneti che hanno diritto di voto e che parteciperanno al referendum per l’indipendenza).

Allora non ci resta che organizzarci e cominciare a raccogliere le firme per presentare la lista del PNV alle prossime elezioni regionali del Veneto del 27 e 28 marzo 2010, per costruire la classe dirigente che dia inizio a tale processo. Se vuoi essere anche tu un volontario per l’indipendenza veneta, aderisci scrivendo a volontari@pnveneto.org.

Gianluca Busato
segretario PNV

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