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Gheddafi svela il reale scopo dei minareti

Con la sua invocazione alla “guerra santa” (che poi di santo non ha proprio niente) contro la Svizzera, rea, a suo dire, di non volere i minareti sul suo territorio, Gheddafi ha finalmente chiarito una volta per tutte che i minareti non hanno nulla a che fare con la religione, ma sono uno strumento di propaganda nonché simbolo di potere politico dell’integralismo islamico. Perché è questo il punto. Con questa dichiarazione Gheddafi determina una sua posizione politica, facendola passare per una questione religiosa, dimostrando al mondo intero che (in tal modo) la religione islamica non è null’altro che una forma di infiltrazione politica. Ed i minareti la causa scatenante, in quanto simbolo di tale potere.

Una posizione, quella di Gheddafi, molto personale e dovuta allo smacco subito dal suo depravato figlio che in Svizzera aveva picchiato una donna di servizio, e che in Svizzera, paese civile che non guarda in faccia ai feudatari ma si fonda sulla legge, lo ha punito con la reclusione ed una ammenda.
Una questione di famiglia insomma, una questione personale, una questione di smacco che quel pallone gonfiato di sabbia pretende di imporre a tutti i musulmani.

Vedremo quindi se i musulmani si faranno strumentalizzare da questa persona arrogante, che ha addirittura velatamente minacciato di guerra la Svizzera affermando che “se fosse un loro vicino li combatterebbe”.
Una minaccia da beduino, però, ben sapendo che la distanza non lo condurrebbe mai ad una simile rischiosa avventura, una affermazione codarda quindi, perché se davvero la Svizzera fosse ai suoi confini, lui non resisterebbe venti giorni.

Claudio G.

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