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McItaly

‘Personaggi da operetta recitano la tragedia dell’umanità’
Karl Kraus

McItaly potrebbe ben essere il nome di ITA nel momento della sua dissoluzione. Una grande abbuffata fino a quando è possibile, ingurgitando fino a scoppiare, patatine, cetriolini, carni e polli e pancette, colate di Cola Cola gelida, di Fanta l’aranciata d’arancia, Sprite e via di questo passo. E senza neanche la regia sapiente di Marco Ferreri. Me li immagino così, i politici di ITA, che naturalmente poi, come il personaggio di Verga amaramente giunti alla fine, faranno fuori a mazzate gli ultimi pollastri rimasti – i semplici cittadini di ITA – urlando nell’agonia: “Roba mia, vientene con me!”. Ma roba loro, il nostro, non è mai stato. E d´ora innanzi non lo sarà proprio più.

E tuttavia, per il mio triste sconcerto, scopro che come sempre la realtà supera la fantasia, anche la mia, assai accesa, notoriamente. Esco dall’aula della palazzina di via Cavallotti a Como, ahimé che contrappasso in vita, insegno in via Cavallotti e il mio studio è in via Garibaldi. Sono perlomeno lieto di aver spiegato ai miei studenti, assai simpatici e attenti e aperti al mondo, così en passant, qualcosina della vita e soprattutto della morte di Cavallotti, garibaldino tenace, grande provocatore, amante dell̀΄insulto e della violenza verbale, tipo il Cavalier d’Arcore, insomma. E mediocre in tutto il resto: nato con lo sfortunatissimo nome di Felice, felicità ne ebbe poca. Sfidava a duello gli avversari, insomma un vero Billy the Kid de noaltri, ne fece quattro almeno. Al quarto una bella sciabolata gli divise in due la testa. Game over. Sono davvero questi i modelli da proporre ai giovani, gli eroi dei Mille, i grandi poeti di ITA, autori di versi davvero immortali: “Per l’Itale sorti giurammo pugnar-Fratelli ai fratelli nell´aspra tenzone-Recare il soccorso di libero acciar…”?

Ma torniamo a McItaly, lasciamo Cavallotti poveretto al suo avello, e accompagniamo, in una giornata uggiosa alla Battisti, il povero Paolo al desco. Ovvero al McDonald’s nel centro di Como. Ora, entro nel McDonald’s, e sulla polo verde della signorina al banco noto con sgomento la scritta “Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali”. Mi soffermo allibito, attonito, sulla scritta, facendo temere al manager del ristorante, che mi si avvicina perplesso, di essere un vecchio porco, visto che la funesta scritta emerge proprio laddove l’occhio maschile ahinoi troppo spesso cade, quando si tratta di prosperose fanciulle. E allora prendo il mio paninozzo e mi avvio mesto alla tavola, al piano di sopra. Il tovagliolo però esplicita ancor meglio quel che intravidi maliziosamente dabbasso. ‘McItaly’, ‘il gusto McDonald’s parla italiano’. Allora il Ministero non patrocinava le…ehm, il Petto della Puella, diciamolo alla Cavallotti!

Sullo sfondo del tovagliolo il trikolore, e interessanti informazioni:

Il cliente deve essere confortato dal sapere che mangia un panino composto dai seguenti ingredienti:

  1. Pancetta affumicata della Val Venosta. Ma proprio la quintessenza dell’Italia-se-desta. Alto-adige, Sudtirolo, tanto che parlano veramente l’itagliano di Dante, a Morter, Ciardes, Laces…Località appunto della Val Venosta.
  2. Pane all’olio extravergine di oliva dei monti Iblei DOP. I monti Iblei DOP sono in Sicilia, DOP non c’entra ma sono sicuro che molti crederanno che si chiamino proprio in questo modo. Gli Iblei DOP!! Sicilia, veramente ITA! Anche loro magari un pochino di storia la hanno avuta, prima della conquista sabauda. E l’avranno dopo. Sicilia DOP!
  3. Insalata con Bresaola della Valtellina. Ah questa assolutamente itagliana, se è vero che strenuamente vi combatterono lassù gli ultimi repubblichini, a cercar la bella morte, che infatti trovarono. Ma la Svizzera per fortuna non è troppo lontana, geograficamente, e la Lombardia stato libero neanche, cronologicamente.
  4. Scaglie di Parmigiano reggiano DOP. W l’Itaglia! Questo simbolo sacro non lo tocchiamo…
  5. Mela della Valtellina 100% italiana. Sic.
  6. Bresaola della Valtellina IGP. Gemellata con Iblei DOP!
  7. Cipolle grigliate 100% italiane.
  8. Carne 100% italiana.

Da notare ai punti 7 e 8 che carne e cipolle sono genericamente ‘italiane’, insomma, magari le hanno raccolte per un euro l’ora gli extracomunitari per cui la Lega tempo fa voleva riaprire Auschwitz, poi non l’hanno riaperto perché non sapevano né dov’era né come si scrive – forse neanche che cosa le SS ci facevano, diciamolo, altrimenti sarebbero forse stati zitti – e dunque tali cipolle sono diventare impure, e anche la carne l’hanno macellata gli extras, a morsi ovviamente, e allora non mettiamoci il Sacro Nome di provenienza! DOP!

Insomma, non riesco a mangiare sto schifo, mi sembra una cosa come baciare Pupo, o cenare con Pippo Baudo, lascio tutto come sta. Anche se odio sprecare il cibo. DOP!!!

Alcune notazioni serie.

Il ministro che ha dato il patrocinio si chiama Zaia Luca. Poteva metterci almeno un ingrediente veneto! Per fortuna non lo ha messo, ci vien da dire, in questa colazione da far rimpiangere il gran pranzo inscenato da Pasolini nel suo ultimo film. Ma ancora non siamo troppo seri.

Dunque, concludiamo con qualche punto, veramente serio:

  1. Si sa che McDonald’s si trova in una grande crisi globale. In Italia, le statistiche dicono che i kebab, ovviamente invisi alla Lega, ‘Ma da dove viene quella carne, dal paese di Kebab?’ ‘E dove si trova?’ ‘Eh… laggiù in fondo’, immaginando i dialoghi tra leghisti, i kebab dunque sono ormai maggiormente frequentati che non i fast food.
  2. Un patrocinio non si nega a nessuno. Anche per la ragione che teoricamente non implica costi. Ma allora come mai la scelta è caduta su di una multinazionale americana? Non vorremmo certo fare le malelingue, non ci ha certamente guadagnato nessuno dei politici e politicanti, hanno veramente agito nell’interesse del Paese, sono così onesti, sinceri, disinteressati, veri figli di Cavallotti! E vuoi mettere l’olio extravergine di oliva dei Monti Iblei DOP? Oh, oh, sono commosso dal patriottismo. DOP, DOP!!! Al pensiero, sicuramente i maiali della val Venosta avranno fatto a gara per recarsi spontaneamente al mattatoio: “Sia la mia, per prima, la pancetta d’Italia”, seguiti da tutti i porci delle valli limitrofe. Su versi di Cavallotti: ´Per l’Itale sorti giurammo pugnar – Porcelli ai porcelli nell’aspra tenzone – che Zaia al McDonald’s ci possa mangiar!΄ Per non parlare delle mucche della Valtellina: “Noi fummo fasciste, squadriste, naziste! – Ma or per l’Italia desiamo pugnar! – Bresaola, assai tosto, vogliam diventar!”
  3. L’intervento dello Stato in economia, per un liberale classico, è nefasto. Droga l’economia, in maniera spesso irreversibile. Pensiamo agli incentivi per la rottamazione delle auto, o altrimenti ai miliardi di euro storicamente versati da ITA alla famiglia Agnelli e ai loro successori. Anche perché lo Stato sceglie chi salvare e chi lasciare annegare, in modo interessato e crudele. Il corso dell’economia di mercato, come quello della natura, senz’altro è crudele, ma in qualche modo è anche naturale. Ora il patrocinio dello Stato ad una impresa privata in difficoltà, come in questo caso, unisce il ridicolo al delinquenziale.

Mi riesce difficile continuare a scrivere in modo ilare, su queste vere porcherie.

Così vorrei dedicare un pensiero, in chiusura, ad un mio coetaneo, che non ho mai conosciuto di persona, della Venetia. Aveva la mia stessa età e il mio stesso nome, Paolo. Imprenditore, il 22 febbraio di quest’anno si è ucciso perché non riusciva più a pagare i propri operai. A lui evidentemente gli incentivi e i patrocini di ITA, che vanno a beneficiare la McDonald’s Inc., gli Agnelli di Torino e i Porci della Val Venosta, e le Vacche della Valtellina e le Bestie Immonde tutte di questo Zoo trikolorito, non erano toccati.

Non è più con noi fisicamente, ma per lui per sempre vi sarà uno spazio nella nostra memoria

Ora, è giunto davvero, ma davvero, il momento di por fine a tutto questo.

Paolo L. Bernardini
Presidente Emerito, PNV

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