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Piave: disastro naturale annunciato e la politica se ne lava le mani

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Si è svolto a Susegana il 24 maggio 2010 la conferenza dibattito pubblico “ I Colori del Piave” organizzato dal Comitato Imprenditori Piave 2000, capitanato dal Presidente Diotisalvi Perin, noto imprenditore trevigiano e con il patrocino e l’egida del comune di Susegana, presente il sindaco Arch. Montesel, che ha inaugurato i lavori.
La prima parte è stata dedicata alla proiezione del Film di Nic Pinton, un suggestivo viaggio dentro il Piave, incontrando genti e paesi, dove un tempo c’erano i porti ed i passi barche.
Successivamente si è svolta una puntuale ed appassionata relazione a cura dell’ing. Franco Panto, che ha esposto con dovizia di particolari, anche con il contributo di fotografie sia storiche che recenti e disegni tecnici lo stato di incuria e di pericolo in cui gravano sia il letto del fiume Piave, che le infrastrutture quali argini e soprattutto il ponte della Priula.
Il corso del fiume è intasato da una fittissima boscaglia non presente nei decenni precedenti e da importanti depositi alluvionali, per spessori considerevoli, anche di alcuni metri, che ne riducono notevolmente la portata, e che non sono più stati rimossi e rimodulati da moltissimi anni.

L’ing. Panto ha evidenziato che oggi una piena quale quella del 1966 avrebbe esiti catastrofici sul nostro territorio, proprio per la mancanza di poter oramai gestire un passaggio di 5.000 metri cubi al secondo. Si rende quindi urgente una manutenzione del letto del fiume.
Anche il Ponte della Priula, primaria infrastruttura strategica della spina dorsale pontebbana, che collega nord e sud della provincia, è lasciata in uno stato di totale abbandono, incuria ed assoluta mancanza di manutenzione da decenni. La popolazione di Susegana, Ponte della Priula, Nervesa della Battaglia e dei comuni limitrofi a riempito la sala fino a tarda ora. Ne è seguito un dibattito molto animato in presenza di varie autorità.

Il rappresentante del Consorzio di Bonifica Piave si è tirato fuori per mancanza di competenze, parlando delle cave di Vedelago, problema interessante ma che non attiene al Piave.
Il Rappresentante del Genio Civile di Treviso, ingegnere capo, ha apprezzato l’esposizione dei fatti ma si richiama a normative europee di salvaguardia ambientale che a suo dire gli impediscono qualsiasi azione.
Il Presidente dell’autorità di bacino non si è espresso in modo tale da proporre interventi manutentivi, quanto a conservare la situazione attuale, ovvero di lasciar stare il fiume come si trova.
Il Vice Presidente della Provincia di Treviso Zambon si è chiamato fuori per incompetenza dalla situazione del fiume dentro l’alveo e dal Ponte della Priula di proprietà dell’ANAS concentrando la propria requisitoria sul Ponte di Vidor, unico di competenza Provinciale, e sul progetto di un nuovo Ponte più a sud, dimostrando disinteresse per quello della Priula che serve ai paesi citati.
A questo punto i cittadini presenti e Diotisalvi Perin hanno preso atto che la situazione di stallo che rischia di diventare permanente, dichiarandosi preoccupati in quanto rivieraschi. Se nessuna autorità interviene chi dovrebbe farlo dunque, è stata la domanda ricorrente. “Dobbiamo solo forse rassegnarci ad attendere in silenzio l’ineluttabile disastro? Altro che centrali nucleari, qui la bomba è in casa!“.
Il convegno ha quindi aperto un nuovo fronte, quello del fatto che nessuno vuole prendersi la briga di affrontare i fatti ed intervenire.
Il comitato Piave 2000 si è quindi riservato di riproporre il problema ulteriormente e Perin ha già dichiarato che si attiverà in tal senso per riportare le istituzioni competenti attorno ad un tavolo di lavoro comune, per discutere ed affrontare il rischio Piave.

Ufficio Stampa
Comitato Imprenditori “Piave 2000”

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