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FIDENATO-CASARINI-GALAN-ZAIA, tra OGM, nuove idee e parassiti politici

di Gianluca Panto

Alle 13:00 di ieri 9 Agosto, pochi minuti dopo i fatti mi giunge mi giunge un puntualissimo sms (grazie Stefano!) da un consigliere PNV.
– Danneggiata coltivazione agricola dell’amico Fidenato messa a mais.-
Opera si dice dei centri sociali (quali e chi non si sa bene, cito quindi Casarini solo come esempio), plaude Zaia, Galan condanna.
Fidenato Casarini o Zaia o Galan?
Faccio come Muzio Scevola e mi schiero con Giorgio ad occhi chiusi.
Ma non condanno nemmeno Casarini (se è stato lui) che Galan non ha perso tempi a definire “squadrista”, sapendo bene che avranno compiuto un semplice atto dimostrativo, e quindi probabilmente esagerando,io credo.
Condanno invece il comportamento di Zaia che mi pare opportunista ed il corporativismo della Coldiretti e vi spiego perchè.

Premetto che personalmente mi dissocio da coloro i quali ritengono che ancora che OGM significhi la morte, significhi andare contro-natura.
OGM vuol solo dire trasformare in attività scientifica ed industriale quella selezione degli organismi che l’uomo ha sempre fatto da 5000-7000 e forse più anni a questa parte allorquando ha abbandonato la vita di cacciatore-raccoglitore per inventare l’agricoltura.
Significa fare in modo moderno quello che è sempre stato fatto, semplicemente con metodi più potenti in grado di dare risultati immediati.
Significa bombardare un nucleo di radiazioni per creare quelle mutazioni che già casualmente avvengono in natura selezionando quelle che danno migliori risultati, per esempio.
Perché le mele che tutti noi abbiamo mangiato fino a ieri non esistevano al tempo dei romani, allora erano poco più che delle bacche selvatiche e solo la sapiente selezione ci ha dato il più comune di tutti i frutti, la mela, del tutto artificialmente selezionato.
Ed il risultato, ovvio, non è radioattivo, lo sappiamo bene.
Inutile farsi paturnie, il mondo procede a va avanti e Fidenato ha tutto il diritto di utilizzare le tecnologie di coltivazione oggi disponibili e la libertà di ogni imprenditore di sviluppare i propri metodi in un libero mercato, purché ciò non sia monopolio delle multinazionali, e quindi magari un pò di ragione c’è anche dall’altra parte.
Ci vorrebbe il buon senso nelle cose, come sempre.
Buon senso che io non rilevo dell’atteggiamento della Coldiretti, desiderosa o no di controllare e governare a piacimento il mercato,ma certo consolidata corporazione volta a tutelare gli interessi di coloro che a quanto pare non intendono applicare tali innovazioni, in difesa dei propri associati che in tal modo mi paiono un pò lenti all’adeguamento imposto dal progresso.
Ma chi sono poi loro se non una semplice associazione come ne esistono tante altre con lo stesso diritto di promuovere proprie tecniche e politiche.
“Le (loro) leggi si rispettano sempre” , tuonano insieme a Zaia,con le scarpe sporche di terra, come recita un certo gruppo su facebook. E’ forse oggi lui il neo-paladino dell’immutabilità?
Facciamo una pura ipotesi, che egli come loro non abbiano alcun interesse alla benché minima mutazione della situazione attuale, che egli come loro desideri solo ed esclusivamente tutelare i detentori dello “status quo”, per avvantaggiarsi politicamente presso una parte significativa del proprio elettorato quest’ultimo, per conservare vantaggi economici legati alla non concorrenza i primi.
Ecco io non lo dico e non lo penso ho solo fatto una ipotesi, poi decidete voi se questa sia plausibile e tirate le vostre personali conclusioni.
Rispettare le leggi? Citando Claudio Ghiotto non mi resta che ricordare che le leggi esistono ed hanno significato solo allorquando ci sia una massa di popolazione che ritiene opportuno che vadano rispettate,quindi vi invito a rispettarle.
Ma per esempio non sarebbe mai caduto l’ex URSS rispettando la legge da quest’ultima fatta.
Ed ai centri sociali che cosa dire mai? Che hanno sbagliato a scagliarsi così direttamente contro un libertario, anche se sappiamo bene che il loro obiettivo non era lui ma il potere delle multinazionali.
Come sbagliarono nel 97 a schierarsi contro i sostenitori dei serenissimi.
Sbagliato relativamente, perché in tal modo, attaccando dei fortissimi conquistarono anche loro d’impeto l’onore della prima pagina. Fortissimi contro fortissimi.
Non è poi così male questa sfida dialettica e di manifestazioni simboliche.
Questa lotta con inversioni delle parti, dove i giganti sono finalmente Fidenato e Casarini, mentre per una volta Zaia Galan e Coldiretti sono dall’altra parte.
Fidenato e Casarini, entrambi con il coraggio di avere delle idee, il primo strenuo difensore del neo illuminismo libertario, già liberismo Britannico l’unica vera nuova idea che forse ci è capitato di vedere alla fine del nostro XX secolo (nel XXI neanche l’ombra purtroppo ancora) l’altro dell’ecologismo con base anarchica, figlio di quell’involucro ideologico e rivoluzionario del 68, talvolta skizofrenico e scapigliato, ma che se non ci fosse stato e se il cui vento ancor oggi non soffiasse talvolta, non ci resterebbe che il piatto gelo dei 3 K post big bang.
Entrambi vivi, entrambi stalloni pazzi spinti nel vorticoso travaglio dell’intelligenza verso un destino parallelo che alla lunga non può non convergere.
Anche Freda l’altro giorno del suo delirio fanatico lamentava l’assenza di nemici manifestanti fuori della chiesa ad attenderlo dopo aver pregato per l’ex amico (suo) Ventura.
Il dinamismo dei comportamenti politici si è spostato su altri territori evidentemente.
Giorgio e Luca si guardano dal finestrino di due treni che vanno nella stessa direzione, accusandosi a vicenda di non aver pagato il biglietto, ma scenderanno alla stessa stazione dopo essere stati graziati dal controllore, che oggi siamo noi lettori.
Come non si fa ad amarli entrambi contemporaneamente, in un mondo fiacco abitato da camaleonti addormentati essi risvegliano finalmente la discussione riportandola sulla piattaforma solida e pesante della coerenza lucida da contrapporre agli squallidi percorsi dell’apparenza, del qualunquismo,dell’opportunismo,del voltagabbanesimo, condito di menefreghismo.
In questo contesto per me oggi Luca trattino Zaia sono due stringhe in linguaggio macchina che personalmente mi rammentano bene il login a la password giunte da una email di spam non richiesta per entrare in una pagina vuota e inesistente.
Citando Veneziani concludo cosi : “Le principali fabbriche dell’opinione pubblica ci sussurrano ogni giorno che -le idee- nelle migliore delle ipotesi sono inutili, nella peggiore sono nocive”.

Fidenato e Casarini.

Almeno loro le idee le hanno e le dimostrano.

Gianluca Panto
Segretario PNV

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