headermask image

header image

Lega slegata: le bugie hanno le gambe corte. È l’ora di Veneto Stato!

Continue dimissioni ed espulsioni rivelano il momento difficile del carroccio

La lega nord vive momenti difficili, con continue e sempre più evidenti fratture interne. Esse mostrano un evidente scollamento con la base che prova sempre maggiore insofferenza per il poltronismo dilagante di una classe dirigente ben ancorata ai lidi romani.
Espulsioni, dimissioni, ribellioni, insofferenza. Esse rivelano in realtà un fenomeno carsico ancora più preoccupante per il partito di Bossi e Zaia. Sono in realtà gli elettori a non avere più la stessa ferrea fiducia nell’atteggiamento ondivago e opportunista di chi grida insulti alla lupa romana per poi chietarsi alla prima brezza del ponentino.
È un vento strano il ponentino romano, fa star bene, dà una grande calma e serenità alle classi dirigenti verdipadane, impegnate al timone del Titanic tricolore. Lontano da Roma però l’aria sembra cambiare appunto e il fiume carsico della insofferenza verso la lega di governo affiora in più punti, alimentata da una dissennata politica di immigrazione, che rivela l’impreparazione dei vari Maroni e Zaia, che sanno solo ripetere la parola magica “federalismo”, che tanto è ripetuta a vanvera, quanto nei fatti viene svuotata di ogni significato. Come ben sanno le persone non illuse dalle bugie leghiste, l’unica possibilità di cambiamento viene non dalle chimere federaliste e autonomiste, che richiedono improbabili maggioranze parlamentari dei 2/3, bensì dal percorso legale per la nostra completa indipendenza politica, proposto da Veneto Stato, che richiede solo il consenso dei veneti per diventare realtà.
L’unico enclave della Padania immaginaria che sembra resistere al dissenso dilagante è Treviso. La Marca gioiosa et amorosa, impegnata nelle elezioni provinciali dell’incoronamento di Leopoldo Murato a Re Sile degli Sprechi padani, l’imperatore del lusso e dello sperpero del (poco) denaro pubblico rimasto nelle casse della provincia.
Qui tutto tace, i militonti sono tutti sotto coperta e non si ode voce di dissenso. Già, la terra felice di Zaia Napoleon e del commissario Basettoni Gobbo è stata in realtà epurata da tempo, da tanto tempo. Qui la lega nord è ormai monopolio del leccaculismo di stampo sovietico da almeno un decennio. L’erba cattiva del dissenso è stata estirpata. La corsa leghista finora qui è sempre stata una corsa solitaria, dato che la sinistra storicamente qui non ha speranze.
Proprio per tale ragione le prossime elezioni provinciali di Marca devono servire a dare uno scossone forte.
La candidatura di Antonio Guadagnini a presidente per conto di Veneto Stato è una candidatura forte. L’unica speranza di cambiamento a Treviso viene solo ed esclusivamente da Veneto Stato.
La gente è stufa delle solite promesse. I veneti non ne possono più di una classe politica incapace, impreparata, arruffona, ladra.
I trevisani sanno bene quanto questo Leopoldo Murato, ex socialista craxiano, convertito al leghismo padano rampante e poltronaro, è una nullità totale. Un narciso che ama specchiarsi nell’inutile tavolo di cristallo da 13.000 euro che ha voluto nella reggia di Versailles alias Sant’Artemio, esempio di uno sfarzo che fa a pugni con la situazione tragicomica delle insaziabili casse dello stato.
La bestia pubblica ha fame e non le bastano più le tasse che ci spremono peggio di una colonia africana e che non ci danno alcun servizio pubblico degno di questo nome. La sede della provincia di Treviso è un inno allo spreco inutile e disgustoso.

Il suo presidente usa lo slogan SOLO FATTI. A vedere come ha bruciato i nostri soldi in modo vergognoso, ci verrebbe da dire SOLO FATTI, MA DI DROGA.

Non perdiamo l’occasione d’oro che si presenta il prossimo 15 e 16 maggio 2011. Votiamo in massa Antonio Guadagnini presidente, votiamo Veneto Stato, per la nostra completa indipendenza politica!

Gianluca Busato
Segretario Treviso città
VENETO STATO

If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds