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I nuovi (dis)equilibri italici mettono il turbo a Veneto Stato

Diciamolo, francamente. Il berlusconismo è morto e anche la lega, il suo cane da guardia, sembra ferita mortalmente. Si apre da oggi una nuova fase politica incerta, caratterizzata da un enorme vuoto di rappresentanza per il Veneto.

Ora inizia per noi veneti un periodo di opposizione totale al sistema Italia. E per Veneto Stato si apre una prospettiva di crescita notevolissima, che ora dipende solo ed unicamente dalla nostra capacità organizzativa e politica.

Oggi si capisce bene quindi il senso, dopo 2-3 giorni, anche della marcia di Treviso dei 3.000 imprenditori veneti e l’assordante silenzio mediatico ad essa seguito. I veneti tutti in realtà sono preoccupati dall’ascesa di una sinistra tricolore massimalista, resa inevitabile dalla caduta di una destra nazionalista e impresentabile.

La caduta dell’asse pdl-lega sembra di quelle che fanno male.

Lo spostamento del baricentro italiano verso sinistra impone al Veneto una scelta forte, per evitare che questo stato balordo ci tartassi ancor di più di quanto già non stia facendo.

La lega, che a parole doveva tutelare i nostri interessi, ha fallito miseramente. Il federalismo tanto sbandierato è una riforma debole, inconsistente, quasi eterea e di fatto impalpabile.

La realtà è che il Veneto è stritolato tra le ganasce della tenaglia burocratica italiana e opprimente che non ci permette di lavorare e ancor meno di avere servizi pubblici decenti.

Bando alle ciance, ora diamoci da fare cari veneti, l’indipendenza del Veneto resta l’unica soluzione per sfuggire al provincialismo di uno stato-titanic che imbarca acqua e inizia pericolosamente a mettersi di traverso.

Da oggi, senza sosta fino all’indipendenza, sosteniamo con forza Veneto Stato, unica alternativa al marcio italiano e speranza per il nostro futuro.

Gianluca Busato
Press News Veneto

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