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Il presidente faccia un passo indietro

Siamo di nuovo ad una situazione di stallo in Veneto Stato. Ora però è tutto più grave. Non c’è più infatti la contrapposizione tra il segretario e il presidente (e non voglio ora sapere se sono in carica, dimessi, esautorati, dimissionari, repressi, caparbi o prepotenti).
Ora la contrapposizione, anche se non lo si vuole ammettere è tra il Presidente e una forte rappresentanza di soci di Veneto Stato, a quanto pare addirittura la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. Il segretario infatti ha fatto un passo indietro e ha accettato l’autoconvocazione che è partita dalla base.
Questo non lo si vuol dire, ma è un fatto grave, di cui non si può non tenere conto. È grave perché il presidente in tal modo si contrappone al corpo delle persone di cui dovrebbe essere garante. C’è un bel dire che c’erano più convocazioni di soci e tutto ciò che si può voler accampare come scuse.
Il fatto è che i soci si sono pronunciati e hanno visto il presidente agire di testa sua. Ora la situazione è grave perché tale contrapposizione ha degli effetti sul morale delle persone che dovrebbero poi portare avanti l’azione di Veneto Stato, che si vedono impotenti di fronte all’atto di forza di chi dovrebbe ricoprire una carica, tra l’altro simbolica, tra l’altro garante dell’unità del partito, a norma di statuto!
Allora ci chiediamo come faccia il signor Cherubin ad assumersi una responsabilità così forte. Lui dice di essere nel diritto, dalla parte della legge. Ma siamo sicuri che sia proprio così?

Non è che invece si trova dalla parte del potere? Io non avrei problemi ad affrontare un congresso anche a Vicenza, anche con regole di parte, anche con una esautorazione d’ufficio del segretario in carica da parte del presidente (è scritto implicitamente nell’ordine del giorno barbaro da egli stilato) senza che ciò sia avvenuto per tramite di norme statutarie o di un voto del congresso.
Ciò nel quale mi trovo in difficoltà è di accettare una prepotenza con ricatto politico servito a freddo, ovvero la presentazione di dimissioni in blocco, con conferma più volte data a testimoni (la maggioranza dei presenti), con verbalizzazione degli organi competenti, seguita dalla ricomparsa dei dimessi in carica la mattina dopo. Questo non è carino di per sé.
Pazienza, ma che poi tale prepotenza avvenga anche di fronte alla maggioranza assoluta dei soci è troppo!
Signor Presidente, tutti in questa storia hanno fatto un passo indietro.
Lei per due volte ha fatto cenno a fare un passo indietro, salvo poi farne due in avanti. Abbia il coraggio e la coscienza civica di arrivare farne uno di definitivo come tutti gli altri esponenti di Veneto Stato.

Gianluca Busato
Veneto Stato – Treviso

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