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Centrifuga iberica: Paesi Baschi e Catalunya vicini all’indipendenza

Ieri si sono tenute le elezioni politiche in Spagna, che hanno sancito uno storico sconvolgimento dell’equilibrio politico. Il risultato ha determinato la totale deframmentazione politica tra la Catalunya e i Paesi Baschi e il resto della Spagna. Il voto si è polarizzato come mai prima, con grande successo delle formazioni politiche indipendentiste da una parte e del partito popolare dall’altra, mentre l’unico denominatore comune sembra essere stato la disfatta del Psoe, il partito socialista dell’ex premier uscente Zapatero che non si è ripresentato come candidato.
Il risultato più clamoroso però è stato quello dei Paesi Baschi, dove la formazione indipendentista abertzale Amaiur ha conquistato 7 seggi che si uniscono ai 5 seggi del Pnv (Partido Nacionalista Vasco), determinando una maggioranza assoluta in Euskadi a favore dell’autodeterminazione e quindi dell’indipendenza dei Paesi Baschi. Proprio il successo di Amaiur sancisce l’assoluta sterilità dei processi violenti verso l’indipendenza, che sono oggi stati sconfitti con l’addio alle armi da parte dell’Eta.
Un grande successo ha quindi avuto anche la formazione autonomista CiU (Convergencia i Unió), che si sta progressivamente avvicinando a posizioni favorevoli all’indipendenza, che ha conquistato 16 seggi, aumentando di 6 seggi la propria presenza a Madrid e diventando la terza formazione politica in assoluto in tutta la Spagna. Il partito indipendentista catalano ERC (Esquerra Republicana de Catalunya) ha confermato i propri 3 seggi, aumentando decisamente la forza della parte politica favorevole a un processo di indipendenza della Catalunya.
In ultima analisi si può ben dire che il processo di decomposizione dello stato spagnolo sembra avviato verso il punto di non ritorno. Il vento dell’indipendenza soffia sempre più forte in tutta Europa, dopo la vittoria schiacciante del Partito Nazionale Scozzese in Scozia, che nella primavera scorsa ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi nel parlamento di Edimburgo.
Il fenomeno che ha visto il formarsi di nuovi stati indipendenti dalla fine degli anni ’80 in poi, oggi sembra aver contagiato in modo definitivo anche gli assetti istituzionali dei leviatani marci di debiti dell’Europa occidentale.

La Venetia deve darsi da fare quanto prima per ottenere la propria indipendenza, con un percorso legale, democratico e pacifico, approfittando di una finestra storica che resterà aperta solo per pochi anni.

Gianluca Busato
Press News Veneto

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