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DRAMMI A CONFRONTO: SOLO L’INDIPENDENZA CI PUO’ SALVARE

La dura vita dei parlamentari che non possono nemmeno suicidarsi come fanno gli imprenditori

Riportiamo qui sopra l’andamento degli stipendi dei parlamentare italiani, raffrontato al pil pro-capite di ciascuno stato europeo. Come si può ben vedere, gli stipendi dei politici italiani sono il triplo rispetto alla media europea.

Qui sotto raffrontiamo il dramma dei politici di fronte al taglio dei propri stipendi, con quello degli imprenditori veneti che si sono suicidati a causa della crisi economica. Il calcolo non è semplice, secondo le ultime statistiche dal 2008 sono già 21. Tre solo negli ultimi quindici giorni.

Solo l’indipendenza del Veneto ci può salvare dal dramma dei suicidi per crisi economica e dal dramma dei piagnistei di gentaglia che ci affama ogni giorno di più, grazie ad uno stato assassino.

PARLAMENTARE ITALIANO

IMPRENDITORE VENETO

Rosy Bindi (PD): «La sforbiciata? Scivolone del governo.» 

 Molti (deputati), finito il mandato si troveranno in condizioni non molto diverse da quella dei lavoratori messi oggi in mobilità che non possono arrivare alla pensione. Persone che han fatto politica da sempre e non hanno una professione, altri che hanno dovuto trascurare il loro lavoro, politici che una volta tornati a casa dovranno vivere con lo stipendio della moglie. Non posso fare nomi e cognomi, ma per molti di loro non stiamo parlando del superfluo, ma dell’essenziale della vita» (Rosy Bindi a La Stampa. La presidente del Pd, cattolica, Giovanna d’Arco della Casta, è visibilmente costernata dal destino di povertà in cui verseranno i colleghi, laceri, afflitti, ridotti a mendicanza agli angoli bui di Montecitorio…).

Dirigente d’azienda di 43 si butta sotto il treno per non dover licenziare 

L’ultima vittima nel Veneto, è un dirigente d’azienda di 43 anni di Villorba, in provincia di Treviso. Stamane si è gettato sotto un treno in viaggio sulla linea Venezia-Bassano del Grappa, a Castello di Godego. A giorni avrebbe dovuto convocare i sindacati per annunciare la cassa integrazione. Non ha lasciato scritti per spiegare il suo gesto il manager, ma chi lo conosce bene non ha dubbi: lo ha ucciso lo stress di queste settimane, le trattative infinite con i rappresentanti sindacali, l’angoscia che la crisi avrebbe annullato l’azienda in cui lavorava.

Guido Crosetto (PDL): “Aiuto i colleghi poveri”

“Aiuto i colleghi poveri in difficoltà se si ricordano del prestito bene, altrimenti amen. A volte ricordano ma non sono in condizioni di saldare il debito» (Guido Crosetto a Repubblica. L’ex sottosegretario Pdl, ricco di famiglia, è un passo avanti rispetto al Rosy Bindi. Dalla fase della misericordia è passato direttamente a quelle della carità).

Si impicca perché non riesce a pagare i suoi operai da 6 mesi 

Non riusciva a pagare i suoi operai da sei mesi. Così Paolo Trivellin, 46 anni, titolare della Tri-Intonaci di Noventa Vicentina, si è impiccato domenica nella sua abitazione di Vo’ (Padova). Ha lasciato quattro lettere, dirette ai due figli, al socio in affari e all’ex compagna. E’ stata lei, P. V., 26 anni, a trovarlo morto.

Giuliano Amato (molti partiti), ex Premier

«Quando nella trasmissione Otto e mezzo, mi venne chiesto come rispondevo a chi mi chiedeva di ridurmi la pensione, risposi che non capivo la domanda, non per tracotanza, ma per la semplice ragione che ormai sono un privato cittadino e non ho alcun potere sulla mia né su altre pensioni». (Giuliano Amato, a La Stampa. Il presidente della Treccani assomma 22.048 euro al mese dall’In – pdap coi 9.363 del Parlamento. Amor che a nullo Amato senza limiti. Di cumulo)

Gestore di supermercato si toglie la vita per difficoltà economiche 

Lo scorso 11 gennaio fu Alberto Ottino, gestore di un supermercato a Castelmassa (Rovigo), a togliersi la vita. Anche lui non riusciva a far fronte alle difficoltà economiche della sua azienda. La crisi colpisce duramente proprio nel Nord-Est del boom industriale.

Stiffoni (LEGA): “vogliono una classe politica di sciattoni, è una questione di decoro” 

Intanto si infiamma l’altro dibattito di questi giorni, quello sui tagli alle indennità parlamentari, con la Lega che si schiera con la Casta. Il senatore Piergiorgio Stiffoni paventa un parlamento di “sciattoni” se dovessero passare ulteriori tagli agli emolumenti di deputati e senatori: ”E’ stato approvato, tutti concordi, che i nostri emolumenti siano nella media europea”, afferma Stiffoni, “se non altro la figura del parlamentare nazionale sia commisurata nella sua totalità alla media delle nazioni europee”.  E’ una questione di “decoro”, secondo il parlamentare trevigiano: “Se vogliono una classe politica di sciattoni, è una scelta che si può fare, ma mi sembra che un certo decoro ci debba essere anche di chi lavora in Parlamento”.

Imprenditore edile si toglie la vita 
Era nella morsa dei debiti Galliera Veneta «Vado a fare un lavoro, torno presto». Ma il lavoro che intendeva fare Oriano Vidos, 50enne ex imprenditore del settore edile non era una ristrutturazione o un sopralluogo in un cantiere. Aveva deciso di ammazzarsi e per farlo ha scelto la cantina della propria abitazione di via Borgo Padova a Camposampiero. Ha fatto un cappio ad una corda, l’ha fatta passare dall’altra estremità ad una trave, ci ha infilato la testa e si è lasciato cadere nel vuoto. Lo stesso vuoto che vedeva nella propria vita, con un lavoro che non arrivava mai, il denaro che in banca non c’era più e la prospettiva di un futuro b u i o . D i s o c c u p a t o a 50anni e senza nemmeno il paracadute della cassa integrazione.
La Mussolini (PDL): “ci vogliono nudi per strada” 

«Toglierci il vitalizio? É come mandarci in giro nudi per strada. Poi è ovvio che uno si ammala, prende l’influenza, si aggrava, arriva la polmonite. Questa riforma è un’istigazione al suicidio» (Alessandra Mussolini, che in gioventù posònuda sulle riviste patinate, al settimanale A). «I parlamentari dovrebbero svolgere il ruolo in forma gratuita. Già nei termini risultiamo diversi dagli altri cittadini, quindi basta. Io sarei per eliminare l’indennità» (sempre la Mussolini a Panorama. it. Smentisce la dichiarazione di cinque giorni prima obbiettando che era «all’estero». Misteri del jetlag)

Imprenditore edile si impicca per il pensiero dei dipendenti da pagare 

Nessuno aveva visto in lui i segnali di una luce che si spegneva. Nessuno sospettava che le sue preoccupazioni lavorative potessero travolgerlo fino a togliergli la voglia di vivere, che il pensiero dei dipendenti da pagare fosse il suo tarlo. E invece Giancarlo Perin non ha più sopportato quel peso e l’ha fatta finita. L’imprenditore di 52 anni, a capo con gli zii di una delle imprese edili storiche dell’Alta padovana, la Perin fratelli snc, si è impiccato venerdì mattina nella sua fabbrica, al numero 11 di via Giotto, a Borgoricco. A trovare il suo corpo è stata una parente che lavora in azienda: Giancarlo si era lasciato cadere, probabilmente un’ora prima, dalla benna di una delle sue gru. Alle 10 è scattato l’allarme ai carabinieri. Nel suo ufficio i militari hanno trovato un biglietto di addio.

Lamberto Dini, ex Premier: “I politici italiani sono i più poveri d’Europa” 

«Le retribuzioni dei politici italiani sono ampiamente sotto la media Ue» (Lamberto Dini, mal informato, dichiara all’Ansa tutto lo sdegno suo, rincasando nel suo palazzo di piazza Borghese, un elegante Borsalino in testa e un pacco in mano frutto di uno shopping oltranzista in centro)

Walter Ongaro, titolare di una falegnameria si impicca per la crisi 

Walter Ongaro, 58 anni, non ha sopportato l’ansia del futuro ogni giorno più insicuro, l’attesa delle commesse che non arrivano, l’incertezza dei pagamenti dei clienti.

L’uomo era ossessionato soprattutto dall’idea che la crisi che aveva colpito anche il settore del legno lo costringesse a dover lasciare a casa alcuni dei dipendenti.

Martedì sera si è ucciso impiccandosi all’interno della sua azienda, una piccola falegnameria con 8 dipendenti che fornisce i mobilifici della zona.

Il capannone che ospita la falegnameria è accanto alla sua casa. Ongaro ha aspettato che i dipendenti finissero di lavorare e, verso le 7, si è lasciato cadere nel vuoto, il collo infilato dento un cappio.

A ritrovarlo, dopo circa un’ora, è stato un famigliare che era andato a cercarlo non vedendolo rincasare per cena.

Walter Ongaro lascia la moglie e due figli, oltre al socio e fratello Daniele.

Sul fatto stanno indagando i Carabinieri.

Paniz (Pdl), “3600 euro sono pochi! Tra vitto e alloggio si campa male” 

«(..) Ormai lo stipendio ce lo stiamo riducendo da dieci anni».

E nessuno, a parte voi, se ne accorge?

«Questo è il problema. L’informazione disinforma, i media fanno demagogia. Non sarebbe, finalmente, ora di smetterla? ».

Lei quanto prende come deputato?

«Quando entrai in Parlamento, nel 2001, la busta paga era di 7.500 euro nette».

Ora è alla fame?

«Si è ridotta, a colpi di progressive riduzioni e per effetto del taglio per quelli che come me fanno altri lavori, a 2000 euro».

Ma lei è un ricco avvocato.

«Io farei il parlamentare anche gratis, e sarei onorato di farlo. Gli altri prendono 3.600 euro. Sarebbero dei nababbi? Ma andiamo!».

Però ci sono anche 3000 euro per le spese di soggiorno a Roma, pure per chi è romano. Non è uno scandalo?

«Guardi che fra vitto e alloggio mica si campa bene, nella capitale, con questa somma».

E gli altri 3000 euro che dovrebbero essere utilizzati per pagare un collaboratore e invece molti deputati se li intascano?

«Se lo metti in regola, 3000 euro per un collaboratore non bastano. All’estero, come dimostrano tutte le statistiche serie, iparlamentari guadagnano più di quelli italiani».

Quindi, quando la commissione Giovannini avrà fatto la media, si scoprirà che i vostri stipendi dovranno aumentare e non diminuire?

«Può pure essere».

Giovanni Schiavon si uccide. Avanzava 200.000 euro dalla Pubblica Amministrazione 

Strozzato dai crediti più che dai debiti. Dalla incapacità di riscuotere oltre 200mila euro di fatture emesse ma mai onorate dalle pubbliche amministrazioni per cui aveva lavorato tra Padova e Venezia. Comuni che hanno le mani legate dal patto di stabilità e che gli rinviavano le promesse di pagamento dei lavori eseguiti di mese in mese. Con dall’altra parte le banche che gli chiudevano progressivamente i rubinetti del credito, chiedendo anzi il rientro dalle linee di finanziamento aperte. Schiacciato tra questi due magli che martellavano la sua azienda Giovanni Schiavon ha deciso oggi pomeriggio di uccidersi con un colpo di pistola alla tempia. Aveva 59 anni, da 25 era il titolare della Eurocstruzioni 90 Snc di Peraga di Vigonza (foto tratta dal sito del Mattino di Padova, clicca qui per visitare il sito), ditta edile nota per la propria serietà e precisione nella realizzazione dei lavori di asfaltatura, scavi fogniari e tutte quelle opere connesse agli appalti prevalentemente pubblici su cui si basava il business dell’azienda. Un business che si è inceppato circa un anno fa, quando i pagamenti da parte dei clienti della Eurostrade 90, già in ritardo, si sono fermati. Da alcuni mesi sette dipendenti dell’azienda erano in cassa integrazione. Terminate le ultime commesse, sarebbe stato un Natale di cassa integrazione anche per gli altri, essendo finiti i soldi in cassa per pagare stipendi e tredicesime. Di fronte ad una prospettiva del genere l’imprenditore, sposato, padre di due figli, residente in una abitazione di Padova, ha deciso di farla finita. sulla scrivania della ditta un biglietto, poche righe con una frase secca e garbata: “Perdonatemi non ce la faccio più”. A trovare il corpo senza vita dell’imprenditore un dipendente. Inutili i soccorsi, del caso si stanno occupando i carabinieri della compagnia di Padova. 

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