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CAN NO MAGNA CAN

Guadagnini attacca Veneto Stato e difende i parlamentari italiani

Badia Calavena (VR) - 11 gennaio 2009: Riondato contro Valdegamberi (ex compagno di partito di Guadagnini)

Antonio Guadagnini in un comunicato di oggi prende le distanze da Veneto Stato difendendo il parlamentare italiano Dozzo.
Tale presa di posizione politica nasce dopo che il movimento indipendentista ha organizzato per sabato prossimo 14 gennaio a Quinto di Treviso una fiaccolata di dignità civica e di difesa dall’azione predatoria della casta italiana, ben rappresentata proprio da Gianpaolo Dozzo che grazie a 18 anni di carriera nel parlamento italiano, ha guadagnato una cifra di almeno 3 milioni di euro, a fronte degli oltre 700 milioni di euro sottratti ai cittadini di Quinto dalla stessa casta nello stesso periodo.

Ricordiamo tra l’altro che la lega è anche il più vecchio partito presente nel parlamento italiano e che Dozzo è tra i deputati veneti di più lungo corso nel parlamento romano. Cadono sotto la sua responsabilità politica personale ben 360 milioni di euro rubati in questi 18 anni all’intero Veneto dall’Italia. Sulla sua testa infatti pesa – moltiplicato per 18 anni – la responsabilità politica di un millesimo del furto annuale di tasse pagate dai veneti e rubate al territorio, dove non tornano né sotto forma di servizi pubblici né sotto forma di trasferimenti. Quanti di questi 360 milioni di euro rubati hanno magari costretto qualcuno degli imprenditori suicidi veneti a farla finita a causa del taglieggiamento fiscale italiano? Questi veneti morti non sono forse sulla coscienza dell’on. Dozzo e la responsabilità politica di questi misfatti non cade tutta sulla sua testa? Risulta infatti del tutto inutile manifestare contro Equitalia, che è uno strumento operativo dello stato che risponde a precisi mandanti politici, se non si prende posizione anche contro questi ultimi. Uno dei più autorevoli mandanti politici di Equitalia ci pare rappresentato proprio da Dozzo, per meriti di anzianità parlamentare e di fedeltà a uno stato oramai fallito.

Cerchiamo quindi di capire le ragioni dell’attacco odierno di Guadagnini. Per comprenderle va chiarito il reale obiettivo politico di Guadagnini e di altri politici vecchio stampo come Silvano Polo. Esso per quanto non ancora dichiarato, prevede la partecipazione alle elezioni politiche italiane ed emerge chiaramente dalle dichiarazioni degli stessi all’indomani del congresso del Viest del 23 ottobre. Guadagnini affermò a “la tribuna di Treviso” di mirare ad una rappresentanza parlamentare (salvo smentire il giorno seguente per i soliti poveri illusi che lo seguono), mentre Polo affermò a Rete Veneta di ispirarsi alla SVP, che ha sempre appoggiato i vari governi di Roma di destra e di sinistra per strappare concessioni autonomistiche allo stato italiano.

Questa è la vera ragione politica dell’attacco di oggi e non certo una presunta differenza di stile. Guadagnini difende Dozzo perché lo vuole sostituire come parlamentare: can no magna can.

Sempre per ironia della sorte proprio domani sarà il secondo anniversario della clamorosa manifestazione contro Valdegamberi organizzata da Patrik Riondato, leader ambiguo (e vicino a Zaia) del fronte di Guadagnini, anticipata addirittura da lettere anonime, che obbligarono allora Riondato a spostare la sede della manifestazione da sotto casa dell’allora compagno di partito di Guadagnini alla piazza antistante il municipio di Badia Calavena. Oggi quindi la definizione di metodo mafioso risulta un pò sterile e ridicola se fatta da chi si accompagna a dei veri artisti in manifestazioni in tal guisa. A Maggior ragione, così come Veneto Stato organizzò l’8 agosto scorso, con il forte consenso e appoggio di Guadagnini e Riondato, una manifestazione ad personam contro un mafioso di Zimella, responsabile in prima persona di fatti gravissimi, oggi, allo stesso modo troviamo sacrosanto fare una fiaccolata civica di resistenza verso uno dei massimi responsabili politici in prima persona dell’oppressione e del ladrocinio dello stato mafioso italiano.

Tra l’altro proprio i firmatari della dichiarazione si espongono a sicure querele per diffamazione (oltreché per contraffazione per essersi fregiati di titoli che non posseggono), poiché definire una “procedura di stampo mafioso” la fiaccolata silenziosa e dignità civica come quella che si terrà a Quinto sabato prossimo partecipata da Veneti, è un atto contro i Veneti stessi.
Attendiamoci pertanto sicuramente delle correzioni almeno nella forma nelle prossime ore.
In termini di comunicazione infine, l’obiettivo di Guadagnini appare ormai chiaro: fare un danno all’immagine di Veneto Stato. Le ragioni di ciò probabilmente le scopriremo a breve.

Press News Veneto

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