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Veneto Stato: gli indipendentisti respingono l’attacco degli autonomisti

Il 22 gennaio al Viest non si terrà il congresso di Veneto Stato

Come ormai noto all’interno di Veneto Stato è nato un dibattito che in alcune parti del Veneto faticava a trovare una composizione politica. Esso è sfociato il 23 ottobre scorso, con l’organizzazione di un vergognoso congresso tenuto all’hotel Viest di Vicenza, dove sono stati calpestati i più banali diritti associativi e politici che pure sono tra i principi fondanti di Veneto Stato.

Tale congresso è risultato palesemente illegittimo, così come tutte le scelte della dirigenza illegittima che si autoinsediò quel giorno grazie ad una conduzione dittatoriale dell’assemblea, a cominciare dalle vergognose espulsioni per futili motivi di esponenti che non avevano esitato a definire scandalosa tale condotta, compreso anche il legale rappresentante del partito Lodovico Pizzati.

La scelta di chi non era d’accordo con il pericoloso andazzo instauratosi, che stava mettendo a grave rischio l’immagine stessa e la reputazione di Veneto Stato, poteva essere di carattere giuridico e c’erano tutte le ragioni per ricorrere anche ai giudici italiani. La valutazione dei soci fu però che per un partito indipendentista rivolgersi alla giustizia italiana per dirimere le proprie questioni fosse un paradosso pericoloso e foriero di cattivi auspici. La scelta, a nostro avviso molto saggia, fu pertanto di  dipanare la matassa con un percorso politico.

Il percorso politico non poteva partire che dallo statuto. E quindi proprio rispettando lo statuto nacque l’idea di far partire una convocazione direttamente dai soci. L’obiettivo era il ripristino della legalità violata. Ciò avvenne pertanto attraverso la regolare assemblea dei soci che si riunì l’11 dicembre scorso a Venezia.

Purtroppo gli organizzatori del congresso-burla del Viest in quell’occasione decisero di non presentarsi e, cosa ben più grave, fecero pressioni sui soci per non far esercitare un loro sacrosanto diritto previsto dallo statuto, oltreché dalla coscienza civica che non dovrebbe mai venir meno.

Diversamente dal gruppo che aveva agito politicamente e nel rispetto della legalità, però i golpisti del Viest hanno nel frattempo avuto la malaugurata idea di fare ciò che i soci di Veneto Stato fino a quel momento avevano voluto evitare ad ogni costo: il 10 gennaio scorso i golpisti, autodefinendosi “autonomisti”, si sono infatti rivolti alla giustizia italiana contro la componente indipendentista per dirimere le questioni politiche interne a Veneto Stato, notificando un atto di citazione contro il segretario Lodovico Pizzati e il presidente Alessia Bellon. Nel farlo, hanno goffamente riconosciuto come legali rappresentanti di Veneto Stato gli stessi Lodovico Pizzati e Alessia Bellon. Purtroppo per loro lo hanno fatto in modo maldestro e pertanto hanno perso ogni possibilità di potersi fregiare delle cariche di Veneto Stato. Resta in ogni caso l’onta di coloro che, incapaci di dare risposte politiche, hanno preferito tentare la scorciatoia dei tribunali italiani, costringendo l’attuale dirigenza a fare un atto dovuto e a difendere anche legalmente l’immagine e l’unitarietà di Veneto Stato.

Da tale scenario esce quindi di scena in modo definitivo la possibilità che Veneto Stato celebri il prossimo 22 gennaio un Maggior Consiglio, che ricordiamo è l’organo sovrano del partito.

Chi andrà all’hotel Viest di Vicenza domenica 22 gennaio lo farà per partecipare a una riunione privata senza alcun valore né legale né politico per Veneto Stato, oppure, in un altro scenario, per fondare un nuovo partito politico. Cosa legittima quest’ultima, ma che nulla avrà a che fare con il destino di Veneto Stato.

Tutto è bene ciò che finisce bene. Veneto Stato ha definitivamente respinto l’attacco degli autonomisti, preservando con grande forza e determinazione l’obiettivo dell’indipendenza del Veneto, l’unico progetto politico concreto presente oggi nelle Terre di San Marco.

Press News Veneto

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