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Il ricorso dell’Italia contro lo Statuto del Veneto è una bella notizia perché spiana la strada all’indipendenza

L’ennesimo fallimento degli inconcludenti autonomisti e federalisti sgombra il campo dalle menzogne della partitocrazia filoitaliana

Ieri il governo italiano ha presentato ricorso contro lo statuto approvato dal consiglio regionale del Veneto, contestando una norma relativa all’autonomia finanziaria. Ora a pronunciarsi sarà la corte costituzionale, quindi un altro organo dello stato centrale.
Il governatore del Veneto ha promesso una battaglia legale, ma intanto incassa la sconfitta della sua linea di trattative impossibili con l’Italia, mostro famelico affamato dei nostri soldi.
Con l’Italia non si può trattare e finalmente risulta chiaro a sempre più veneti, assieme a tutte le bugie dei politici veneti che per decenni ci hanno promesso mari e monti sotto i nomi variabili di autonomia, federalismo, devolution e altre chimere che nel tempo hanno lasciato lo spazio ad altre illusorie e impossibili riforme.
L’attuale classe dirigente veneta dopo decenni di fallimento e di promesse tradite oggi dovrebbe avere il coraggio di prendere una scelta non più rinviabile: ritirarsi a vita privata per inadeguatezza e vigliaccheria, oppure decidersi ad intraprendere l’unica strada possibile rimasta, che Veneto Stato ha tracciato in modo chiaro, seguendo l’esempio che viene dall’esperienza internazionale e che prevede da parte della giunta regionale l’indizione di un referendum per l’indipendenza, da tenersi sotto monitoraggio internazionale.
Diciamolo chiaramente, il momento storico è estremamente favorevole: il consenso dei veneti all’indipendenza del Veneto Stato è dimostrato, la reputazione internazionale dell’Italia nel contempo è ai minimi storici e non più recuperabile.
I politici veneti comincino a ragionare da statisti e provino a contattare le cancellerie europee ed internazionali per sondare la loro reazione all’ipotesi di un Veneto indipendente.
Scopriranno che il mondo non vede l’ora di disfarsi di un’Italia fallita e inaffidabile. Nel contempo potranno constatare come l’idea di un Veneto Stato indipendente susciti grande ammirazione, rispetto, aspettative e speranza.
Il Veneto gode di una reputazione enorme dovuta al suo successo economico e civico moderno come regione d’Europa e al ricordo ben vivo nelle diplomazie internazionali del prestigio e della gloria straordinaria che ha segnato l’età dell’oro dei veneti, sotto la Repubblica Serenissima di Venezia, che attraverso mutevoli forme che hanno anche abbracciato un territorio ben più ampio dell’attuale Veneto, ha rappresentato un’esperienza statuale e istituzionale che forse non ha confronti nel mondo e nella storia per durata e continuità.
I veneti di oggi sono un Popolo che gode del diritto precostituzionale di autodeterminazione, che ne ha esercitato la propria titolarità anche al momento dell’ingresso nell’attuale Italia unita e che si appresta a rinnovarne l’esercizio in tempi molto brevi.
La scelta obbligata per far sì che questi tempi siano i più brevi possibili è ora nelle mani degli attuali rappresentanti politici che siedono nel consiglio e nella giunta regionale del Veneto. Quello che hanno in mano è un cerino acceso che si spegnerà in un tempo più breve di quanto possano pensare e che è dettato dall’ineluttabile cammino della storia.
Prima che questo cerino si spenga nelle loro mani, assieme al consenso attorno alle loro persone, abbiano il coraggio e la responsabilità civica di indire il referendum per l’indipendenza che il Popolo Veneto chiede ormai a gran voce.
Se non lo faranno loro, lo faranno ben presto altri e nuovi rappresentanti politici veneti, ben determinati a perseguire il progetto legale, democratico e pacifico del Veneto Stato indipendente.

Press News Veneto

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