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VENETO STATO ASSO PIGLIATUTTO

De Poli e gli altri politici italiani parlano dal bunker di Berlino, ops, di Roma

Nel cielo azzurro della politica veneta che si inizia ad intravedere sul gelido colpo di coda finale dell’inverno è nata una nuova stella.
Si chiama Veneto Stato.
C’è un bel dire dei politichetti locali da quattro soldi che oggi starnazzano in ritardo e in modo puerile, artefatto e disperato su un brindisi di Gentilini di 3-4 mesi fa, ma al vicesindaco di Treviso va riconosciuto un fiuto ben maggiore di molti altri.
Certo non è persona che può ricevere la tessera di Veneto Stato, perché pericolosamente balbetta di armi e violenza, anche se solo per alzare un ombra de vin per un brindisi, ma rispetto a molti altri ha visto in anticipo una cosa: Veneto Stato piace ai veneti.
Piace il nostro messaggio, piace il nostro progetto concreto e tutti capiscono bene che il Veneto Stato indipendente è l’unica soluzione che esiste per avere un futuro di dignità che come veneti ci meritiamo.
Gentilini l’ha capito subito, anche se non possiede ancora gli strumenti culturali per far proprio il percorso pacifico e legale di indipendenza del Veneto, altri amministratori locali se ne stanno velocemente accorgendo, come ha dimostrato il gentili(ni)ssimo sindaco di Resana Mazzorato che la settimana scorsa ci ha onorato del suo saluto e della sua presenza, durante l’ennesimo convegno con un enorme successo di pubblico.
Come ci ha fatto notare la bravissima Elena Durigon, coordinatrice di Veneto Stato Giovani, sembra invece non averlo ben capito il sindaco di Mogliano Veneto Azzolini, che l’altra sera si è trovato negli studi di Rete Veneta in uno splendido isolamento, sepolto dagli sms dei telespettatori e dagli interventi a favore di Veneto Stato, in primis del nostro straordinario Alessio Morosin.
Il povero Azzolini era l’unico a difendere lo stato italiano e le irrealistiche riforme federali (a parole) proposte vanamente dalla lega da ormai vent’anni.
La valanga del consenso di Veneto Stato si sta creando e non la ferma più nessuno. I più saggi tra i sindaci veneti lo stanno capendo e si stanno rapidamente avvicinando al progetto originale di indipendenza del Veneto concepito da Veneto Stato.
D’altro canto il fenomeno non è nuovo, nella storia contemporanea. Attraverso varie fasi è un processo già visto e del tutto naturale nell’epoca moderna che vede il fallimento uno dopo l’altro di tutti gli stati moloch, in particolare di quelli nati nel diciannovesimo secolo.

Le controstrategie da “bunker di Berlino” delle segreterie centrali dei partiti sono efimere e destinate all’insuccesso, come l’ultima ordita dal povero De Poli dell’udc, un residuato bellico della partitocrazia che pare vivere di parassitismo di contenuti altrui e che sguazza imperterrito negli agi e nei privilegi della casta impresentabile, al pari di tutti gli altri parlamentari italiani che rappresentano il simbolo dell’oppressione fiscale del Veneto: costoro non hanno speranza perché a loro resta solo l’ultima arma della menzogna con le gambe corte.

Gli strenui difensori del bunker dei privilegi italiani se lo mettano bene in testa: l’indipendenza del Veneto oramai è forse questioni di mesi e non più di anni!

Gianluca Busato
Press News Veneto

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