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Lega, fine gita padana. Ora è il tempo di Veneto Stato

Questa sera a Bergamo è andato in scena un tentativo vano di far rinascere la lega dopo l’ultimo grave scandalo che ne ha minato la credibilità in modo tanto grave da far cadere il suo leader Bossi.
In realtà la morte della lega è prima di tutto politica. Il partito padano ha infatti esaurito il proprio obiettivo sociale.
Con la caduta del governo Berlusconi anche l’ultima parvenza di inganno federalista se n’è infatti andata, ogni illusione si è sciolta come neve al Sole.
La questione morale in realtà non è cosa nuova per la lega. In questi anni di sindaci e assessori corrotti non ne sono certo mancati sotto il sole delle alpi.
Il passaggio però da partito di potere a partito inutile è ben più pesante da digerire, se non per i suoi illusi militanti, di sicuro per il suo elettorato che fino a ieri era anche disposto a buttar giù qualche rospo amaro e qualche ladro e furbetto del quartierino, ma che non può più sopportare di vedere anche oggi la moglie di un imprenditore vicentino farla finita impiccandosi all’altalena in giardino.
Il troppo è troppo e il voto alla lega ormai è un lusso che non possiamo più permetterci, non è solo e non è più un semplice insulto all’intelligenza politica.
Pazienza ladri, ma incapaci no, questo è troppo.

Il Veneto nel 2012 deve riscoprire il proprio destino e lo deve fare cambiando il proprio voto. La scelta è obbligata, immediata, semplice, senza più scuse né alternative.

Il cittadino veneto nel 2012 può e deve dare un segnale politico forte. La scelta è tutta nelle sue mani. O muore con la lega e con i partiti italiani, o sceglie di dare il proprio consenso all’unico progetto politico esistente, legale, pacifico, democratico, per l’indipendenza del Veneto Stato.

Tertium non datur.

Gianluca Busato
Candidato sindaco a Silea
Veneto Stato

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