Nel congresso lighista veneti sconfitti dall’egemone lumbard Maroni
Se c’erano dubbi nella capacità di Indipendenza Veneta di riempire un enorme vuoto politico emerso in Veneto dopo le ultime elezioni amministrative, oggi ci ha pensato bene la lega a dare l’aiuto definitivo al nuovo movimento guidato da Lodovico Pizzati.
I congressi regionali della lega lombarda e della liga veneta hanno infatti messo in evidenza una frattura profonda all’interno della lega nord, sintomo di un partito che ha imboccato con decisione la parabola discendente che la porterà alla propria morte politica. Finché le cose vanno elettoralmente bene non è un problema dividersi le poltrone e fare buon viso a cattivo gioco, ma quando il partito che fino a poco fa mirava a prendere la maggioranza assoluta dei voti in Veneto, arriva alla soglia del 3%, gli odi ancestrali nel nome del potere fine a sé stesso fuoriescono più forti che mai.
Sembrava impossibile fino a poco tempo fa che la leadership di Gobbo e Zaia fosse messa in discussione, dopo 15 anni di dominio assoluto. Ma grazie al golpe informativo messo in atto dall’ex ministro dell’interno Maroni, il monolite trevisano è stato distrutto. Prima con lo scandalo dei diamanti e dell’utilizzo dei fondi del gruppo del senato da parte di Stiffoni, poi con un affondo dello stesso Maroni che ha messo bene in chiaro che in Veneto bisognava votare Tosi, il suo delfino.
A nulla è valsa la sterile rincorsa di un Bitonci che è rimasto trombato dopo anni di lavoro sotterraneo che oggi è svanito come un pugno di mosche.
La paziente costruzione di una struttura parallela alla liga veneta si è rivelata del tutto inconsistente di fronte all’attacco premeditato di Maroni, che ha saputo dividere la liga veneta come mai era avvenuto prima. Si può ben dire che nemmeno al tempo della fuoriuscita di 7 consiglieri regionali su 8 nel 1998 la liga veneta era così divisa. Allora la diaspora fu infatti principalmente dei dirigenti, mentre la base restò abbastanza compatta. Oggi invece ad essere dilaniata e frastornata è proprio la stessa base.
Ad essere in bilico è lo stesso Zaia, che pur non essendosi apertamente schierato per una delle due parti, appare ostaggio di Tosi e Maroni. Tosi in particolare esercita il suo potere nella sanità regionale, comparto dove ha saputo inserire i propri uomini con un lavoro certosino iniziato ancora nell’era Galan.
Flavio Tosi non è uno a caso. Uomo forte di Unicredit, approda però al timone della liga quando forse è troppo tardi: i voti in libera uscita sono sempre molto difficili da riconquistare, specie per chi non ha più un progetto politico.
È questo lo scenario di estrema incertezza che vede le sezioni della liga veneta spolpate dalle epurazioni. Senza voti, senza fede, senza potere, il destino della lega in Veneto appare segnato.
L’era di Indipendenza Veneta non poteva nascere sotto migliori auspici.
A questo punto non resta che accelerare la transizione verso un futuro di speranza, iscrivendoci oggi stesso al movimento che ha concepito in modo originale il percorso legale, democratico e pacifico per l’indipendenza veneta.
Press News Veneto
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Non a caso Report questa sera ha mandato in onda un servizio da “monito ” : Ocio ex ministro de l’agricoltura che te fen presto a tarpiare ! Non voglio mettere in dubbio il lavoro di indagine giornalistica di cui Report è unica rappresentante rispetto allo standard mediatico che ci viene propinato, ma far passare il Veneto come privilegiato dal resto d’italia …ne passa…
Report, Rai 3, qiundi Partito comunista italiano, non trovano altro che distruggere un partito a qui non va bene, anche se non c’è niente loro di report devono trovare qualcosa. Se non c’è nulla ora, tornano indietro di 5 anni, se niente in 5 anni, tornano indietro di 10, e se niente ancora lo vanno a pescare quando magari Zaia aveva 10 anni alle scuole elementari e a fatto uno scambio in nero di una gomma da masticare con un suo compagno.
@ Roby : Cosa ne pensi del recente congresso della ” Liga ” che ha promosso Tosi alla segreteria Veneta ?
Io non conosco nè Tosi, nè Bitonci .
Per essere sincero ho conosciuto ben pochi leghisti di ” peso ” nella mia vita, anche se ho conosciuto un presidente del consiglio, ministri, senatori e deputati di diversi altri partiti. Alcuni frequentavano per amicizia la casa di miei parenti stretti.
Forse è per questo, ascoltando chi fa politica di professione, che non ho mai voluto fare partitica impegnata, a parte un brevissimo periodo post-tangentopoli, in cui mi era stata offerta una poltrona di sindaco ( praticamente sicura, con elezione garantita ).
Dopo un primo SI, Declinai decisamente l’offerta, perchè appresi alcuni retroscena sottaciuti che non mi piacquero.
Io ritengo che se i cittadini ascoltassero i ” dietro le quinte ” di ogni partito, in tempi ristretti, assisteremmo a una rivolta sociale.
Per fortuna, che la gente è ignara di tutte le manovre che le vengono rivolte a sua insaputa.
Chi come me, ritiene di possedere la dignità di uomo e di cittadino, non accetta di divenire complice di strategie e macchinazioni, che poco o nulla hanno a che fare con l’interesse collettivo e che spesso favoriscono l’interesse di pochi a scapito d’intere moltitudini di contribuenti.
Tornando alla recente elezione di Tosi, ascoltando la presentazione del suo programma, in antitesi di quella formulata da Bitonci, non avrei avuto dubbi nel preferire il sindaco cittadellese.
Mentre il veronese elencava le priorità di sudditanza mascherata, a favore della supremazia della lega lombarda, Bitonci, evidenziava la propria appartenenza al popolo Veneto, esaltando i valori e le origini del nostro popolo serenissimo su spinta identitaria reale.
Tu Roby, come hai vissuto l’elezione leghista locale nel suo insieme ?
Cordialmente,
Crisvi 🙂
Il problema non è cosa ne penso io del congresso, il problema è che un Leghista che sia di Tosi (Maroni) o Bitonci (Bossi) è sempre un Leghista, quindi uno da abbattere in tutte le maniere specie mediaticamente tramite giornali o Report o Santori di turno complici magari di una diecina di magistrature in tutta italia. Ma se vuoi proprio un mio piccolo pensiero sulla questione Lega, io personalmente assai deluso ed imbarazzato della situazione avrei preferito che ogni regione del nord avesse la sua Liga regionale autogestita ed indipendente e magari incorporata con altre realtà indipendentiste. Ma a proposito, dovrei parlarne con Pizzati, a Jesolo s’è svolto un congresso con tutte le realtà indipendentiste, come mai Voi di IV non c’eravate, senza contare del Maggior Consiglio svolto proprio in quel giorno a Treviso? E per favore non ditemi che quel congresso era manipolato dalla Lega, perchè ne hanno detto di tutti i colori alla Lega.
Ciao Roby,
Credo che neppure con Berlusconi e le sue escorts e con il PD ( Lusi, Tedesco e Penati ) i media italiani siano stati pietosi .
Riguardo le donne del ” cav “, che esse siano vere o presunte è tutto da dimostrare. Anche perchè l’uomo ha subito una totale prostatectomia e mi devono dimostrare i sinistri, come faccia a regolarizzare le sue funzioni erettili con muscoli pertinenti completamente danneggiati .
Riguardo Jesolo ti do il mio parere personale. Pizzati ti risponderà con l’opinione ufficiale del nuovo movimento.
La conferenza jesolana è stata un fiasco totale, lo dimostrano i filmati. Il vuoto in sala e una sonora contestazione a un relatore, che forse è sfociata in violenza ( ma il filmato non lo dimostra ) , tra il contestatore stesso e un tizio che sembrava il testimonial di ” cirio pelati ” ( allegoria ), che è sceso dal palco con fare minaccioso, nonostante il primo stesse uscendo dalla sala.
L’Ivan Dragonball dei poveri ! 😀
Mai vista una sceneggiata simile, durante un convegno con gente di ideologia politica complementare.
Alla pena dell’insuccesso, si è unita la farsa delle degenerazioni.
Poi viene da compatire, quando Facco abusa spesso del termine ” idiota ” e ” meteorismi “, senza guardare in casa propria. 😀
http://www.youtube.com/watch?v=CDlOP2bW-_s
Inoltre sempre a mio parere, l’indipendenza ( giornale web ), mi sembra quasi un bollettino personale di Chiavegato. Vero è che egli sponsorizza ( e non penso gratuitamente per gentile concessione degli autori ) i suoi prodotti, che capeggiano su ogni articolo di questa rivista elettronica.
Certi articoli, sono poi conditi da non pochi errori grammaticali e da una evidente lacunosa conoscenza dei congiuntivi. Tanto che alcuni lettori lo fanno rispettosamente notare.
Un articolo dovrebbe essere verificato e ufficializzato, prima della pubblicazione.
Non sfugge a molti, che alcuni articoli e certi autori ( non tutti certamente ), sembrano contrari e per certi versi ” velenosi “, contro IV.
Chiaro che attaccare Giane, Pizzati e altri, esaltando nel contempo la controparte veronese con ” cervello ” a Fossò, non testimonia nè volontà terziale, nè tanto meno desiderio di pacificazione e collaborazione.
Io non parlo per ” verità ” come spesso abusano altri, che di realismo in definitiva ne dimostrano ben poco, ma verifico, considero, approfondisco per mezzo di testimonianze e/o documenti probatori e infine giudico.
Non di poco conto è il fatto che quel giornale banni i commenti scomodi, specie verso il suo ” padrone ” e lo sponsor.
A dimostrazione che essere libertari, o democratici, per molti va bene solo se ” pro domo sua “.
Verifica anche tu Roby quanto affermo .
Chiavegato Contract
” Benvenuti nel nuovo sito della Chiavegato Srl
Oltre mezzo secolo di qualità ITALIANA nel rispetto dell’ambiente ”
Uno slogan = un programma
Tu che ne pensi al riguardo Roby ?
Cordialmente,
Crisvi 🙂
A proposito di Jesolo
A Jesolo non si è cavato un ragno dal buco, di linee comuni neanche l’ombra , 32 sigle indipendentiste una cinquantina di convenuti , se queste son le premesse stiamo freschi ! come si può solo ipotizzare che anime così diverse ognuna di per sè autoreferenziata riescano ad instaurare un tavolo di lavoro comune ? i “cappellai ” della convention ne sono consapevoli ed il tentativo di unificare tutti i gruppuscoli sotto un paio di leader (di questo si tratta) può solo fallire , resta il dubbio se questa sia premeditazione atta ad imbrigliare il malcontento generale in una nuova forma oligarchica o azione velleitaria di per sé inconcludente. Strategia vecchia , trita e ritrita : raggruppate il malcontento , dategli 2 leader da strapazzo e poi fatevi gestire da menti più fini che vi lasceranno credere di essere artefici del destino ! Un pò come la storia del bossi , mi vien da ridere quando si fà passare il personaggio per colui che ha ideato e creato la lega , un burattino imbrigliato e comprato ecco che cos’è ! Lasciate che chi riuscirà a raggiungere i numeri per far pressione all’attuale dirigenza Veneta o addirittura per sostituirla emerga senza tentare di imbrigliare le spinte di più parti in un unico pastrocchio , non vi insegna niente il fallimento dei propositi della Liga quando è nata , non vi insegnano niente le marce e corrotte premesse con cui si è raggiunta la stessa unità d’italia ? Inscatolare anime incompatibili fra loro porta sempre a risultati controproducenti e mina già al suo interno lo sviluppo di un progetto che di comune conserva solo la facciata ! i pastrocchi funzionano solo quando si accetta il potere verticista , prova ne è il fascismo che per un attimo ci ha fatto credere in un orgoglio nazionale per poi finire nell’ignominia , spero proprio di non dover vedere mai un nuovo leader mandato da dio ! Unica maniera per arrivare all’indipendenza è lasciare che il progetto di come conquistarla sia lanciato da più parti , solo così il rischio di imbrigliamento può esser aggirato , un uomo ed il suo entourage si compra , lo si ricatta o lo si ridicolizza , più anime in competizione (senza sgambetti) hanno il pregio di propagare il messaggio di indipendenza senza esser identificate in un unico soggetto , ho fiducia nell’intelligenza dei miei conterranei , sapranno riconoscere da dove arrivano idee e strategie al di là degli stupidi proclami inconcludenti ! La rappresentanza di Indipendenza veneta ha fatto bene a glissare la convention , oltre ad aver scansato una probabile “imboscata “ ha pure evitato di farsi imbrigliare in metodi che non le appartengono , poi … se questa metodologia di unione forzata (non concretizzata ) nel prox futuro porterà risultati a favore dell’indipendenza ben venga . Ultima cosa : l’indipendenza arriverà voglio solo mi venga risparmiato di assistere ad una riedizione centralistica !
Bravo Guderian !
Hai fatto un ottimo spaccato della ” Caporetto indipendentista ” di Jesolo.
Questi sono i risultati che si ottengono, quando si affida un serio progetto politico, a un ” giornalaio ” qualunque e al suo particolare manipolo di scribacchini-web.
Pur con totale rispetto di qualche articolista del gruppo, che scrive in italiano corretto, con pertinenza di congiuntivi e sintassi e, ciò che più è importante, SENZA ANNOIARE !
Quando un ” imbrattatore ” di libri invenduti, s’improvvisa politico, ecco i nefasti esiti !
Una ” due giorni ” con 50 intervenuti, che magari in separata sede affermano : ” Era meglio se restavamo a casa con la famiglia “.
Un tizio pressochè anonimo, che definisce Monti un Keynesiano.
Io non sono certamente un esperto di d’economia, ma credo di conoscere almeno basilarmente, la differenza tra la teoria keynesista e quella monetarista ipotizzata da Friedman.
E’ sempre stato SI o NO, il signor ” rigor Montis “, considerato un uomo dei poteri forti e dei grandi poteri bancari ? Trilateral e Bildeberg in particolare ?
Secondo te questi sono poteri monetari, oppure si rifanno alle teorie economiche di Keynes ?
Tornando al nostro ” scribacchino di libri invenduti “, non possiamo tralasciare, un altro insieme di pensieri inconcludenti e non conformi al vero di costui, che prendono come soggetto il ” Che ” ( Guevara ), in un suo ” lavoro di ricerca “, tradotto in volume.
Per parlare del ” Che ” bisogna prima di tutto recarsi all’Avana e magari dialogare in castillano con Maria del Carmen Ariet Garcia, a parere di molti la più grande esperta vivente sul ” comandante “. Oppure informarsi con la figlia del ” Che “, Aleida Guevara, come fece il sottoscritto nell’aprile 2008 a Verona, dopo aver letto almeno 50 libri sull’argomento rivoluzionario cubano e sul comandante d’origine argentina.
Un trattato molto conforme alla realtà oggettiva del cammino del rivoluzionario, fu pubblicato da Jon Lee Anderson, reporte investigativo e scrittore. Ben cinque anni d’approfondita ricerca nel merito.
Ad esempio, si eviterebbe così di dire, facendosi ridere dietro dai pochi lettori delle proprie opere librarie, che il Che, non ha mai conseguito la laurea in medicina.
A mio parere, questo simposio si potrà ripetere in modo molto più fortunato, solamente quando si parlerà solamente di ” Verbo ” indipendentista e l’organizzazione verrà curata dai partiti indipendentisti di riferimento, con pari dignità.
Ciao Guaderian, buone cose a te e grazie per i tuoi interessanti e precisi inserti.
Crisvi 🙂
PS: Alla fine ti ho chiamato ” Guaderian ” ( anzichè Guderian ) e ho descritto Anderson l’autore di ” Che – Una vita rivoluzionaria ” come REPORTE ( anzichè Reporter ), tuttavia il senso compiuto del mio discorso di pertinenza, non cambia di una virgola.
Il ” Che ” era decisamente un medico, con tanto di laurea e specializzazione.
Nonostante i suoi lunghi ed estenuanti, quanto avventurosi, ” viaggi in motocicletta ” ( la ” Poderosa ” ), Ernesto era in lista nel novembre 1952, per un lunga serie d’esami di laurea.
Mentre svolgeva opera di praticantato medico, nella sezione clinica diretta dal dottor Pisani, egli venne a diretto contatto con visceri umani in putrefazione e durante la notte palesò febbre altissima.
Nonostante tutto, egli alle sei del mattino seguente si alzò, su forte contrarietà dei medici ospedalieri ( l’ostinazione di Ernesto, più volte lamentata dal padre, Guevara Lynch ) e si recò in sala esami puntualmente per le otto del mattino.
Egli superò brillantemente tre esami in Novembre e dieci il mese successivo.
L’11 Aprile 1953 diede l’ultimo esame, con tesi : ” Sensibilizzazione delle cavie ai pollini, mediante iniezioni d’estratto d’arancia “.
Grazie al suo mentore, dottor Pisani, il lavoro fu pubblicato nel 1953 sulla rivista medica ” Alergia ” .
Il padre d’Ernesto ricordò la telefonata del figlio, nel giorno di conseguimento della laurea.
” Ero nel mio studio quando suonò il telefono. Riconobbi la voce di mio figlio che esclamava : – Qui parla il dottor Ernesto Guevara De La Serna – e sottolineò la parola DOTTORE ” .
Per giugno 1953 il documento di laurea era pronto e stampato. Nonostante il dottor Pisani gli offrisse un impiego stipendiato, come assistente medico nel suo reparto d’allergologia, Guevara preferì perpetrare una nuova iniziativa itinerante con prima meta venezuelana, con un vecchio amico d’infanzia : ” Calica ” Ferrer e circa 300 $ USA in tasca.
Il primo lungo viaggio a bordo di una vecchia ” Norton 500 “, l’aveva effettuato con un altro suo grande amico, il dottor Alberto Granado.
Quando si scrive un libro, specie se caratterizzato da citazioni storiche e/o precisazioni scientifiche, per evitare di essere smentiti seccamente e di procurarsi figuracce facilmente eludibili, bisognerebbe preliminarmente consultare i lavori qualificati di ricercatori seri in quella materia e/o argomento.
Qualcuno che di ” Magno ” ha solamente la palese calvizie e la somma ignoranza, condita da esponenziale presunzione non supportata da reali capacità personali, è avvertito.
” Parigi val bene una messa ”
Crisvi 😉
In quel lontano giorno del 1956 in cui il Granma sbarcò nella playa coloradas ( ai piedi della Sierra Maestra ), con i suoi 82 rivoluzionari, ci fu anche un Veneto ( unico europeo presente nel gruppo ) quale artefice del radicale cambiamento da colonia yankee, a Stato socialista.
Il suo nome era Gino Donè Paro.
” Nel maggio 1996, alla Fiera Turistica di Varadero, a Cuba, il comandante Jesus Sergio Montané Oropésa, “moncadista-granmista”, da sempre assistente principale di Fidel, durante una breve intervista con il giornalista bolognese Gianfranco Ginestri, aveva così affermato: <>. ”
Se oggi l’arcipelago di Cuba è libero da Batista, dai suoi padroni nordamericani e seguaci, è anche per merito suo.
Esiste solo una piccola parte del territorio ancora sotto dominio USA.
Si tratta della base militare di Guantanamo.
Ogni anno l’amministrazione federale USA offre una somma quale ” canone d’affitto d’area “.
Somma che puntualmente viene respinta al mittente, dal regime castrista.
Nel maggio 1996, alla Fiera Turistica di Varadero, a Cuba, il comandante Jesus Sergio Montané Oropésa, “moncadista-granmista”, da sempre assistente principale di Fidel, durante una breve intervista con il giornalista bolognese Gianfranco Ginestri, aveva così affermato: ” Gino era il più adulto, il più serio, il più disciplinato; e dopo la vittoria non ha mai cercato privilegi; e ogni tanto ci telefoniamo “.
Ciao Crisvi , sebbene non sia neanche io un esperto di economia posso tranquillamente affermare che di politiche Keynesiane ad oggi il signor Monti non ne ha espressa nemmeno l’ombra . Se lo stato dovrebbe impegnarsi in maniera anticiclica si presuppone che in un momento di sotto-occupazione e di crollo produttivo sia giustificato l’intervento governativo per stimolare il consumo ; lo stato , altresì dovrebbe intensificare gli investimenti produttivi e la messa in cantiere di piani infrastrutturali , tali interventi possono addirittura fregarsene dei vincoli di bilancio prova ne è uno dei dogmi di K : in fase si crisi la deficienza dei consumi privati deve esser compensata dal la spesa pubblica anche in disavanzo ! Tutto ciò è completamente inverso all’ agire montiano , le politiche di incremento fiscale e di austerità è l’unica cosa che il governo attuale ha perorato fin dal suo insediamento , queste scelte peggiorano a dismisura la situazione socioeconomica e sono destinate ad accentuare le tensioni sociali . Riassumendo : Monti non è Keynesiano perché le sue teorie le ha snobbate completamente , sono conscio che di fatto, tali “ricette” nella situazione che si è sviluppata sono impossibili da applicare perché andrebbero ad incrementare ulteriormente il debito pubblico. Per ottenere la sottoscrizione o meglio il finanziamento del debito bisogna garantire il pagamento del capitale e degli interessi , ma ormai è palese che il meccanismo è inceppato per la completa mancanza di fiducia , quindi la via Keynesiana è preclusa : chi è disposto a finanziare un’italietta irriformabilmente e corrotta ? Nessuno , io per primo ! Probabilmente nel caso europeo la linea tedesca dovrà assecondare le spinte “monetaristiche” o accetta l’iniezione di liquidità ( con annessi e connessi ) o dovrà esser pronta a staccarsi dall’ UE mantenendo quello che io definisco Euro di serie A assieme a qualche stato satellite che le orbita attorno ! Questo è uno scenario possibile , la Germania dovrà accettare di condividere il debito con i PIgs ed implicitamente pagare anch’essa per le scelte economiche-politiche-sociali disastrose di questi paesi , questa scelta la porrà anch’essa sotto il ricatto monetario e influirà sulla sua sovranità , siamo sicuri che i Kraut siano disposti ad accettare di ritrovarsi ulteriormente in sudditanza con i poteri forti ? Un po’ come il Veneto , se il debito non lo abbiamo fatto noi , perché dovremmo condividerlo e pagarlo in primis per poi trovarci a zero in fatto di sovranità ? monti è espressione dei poteri forti ( basta vedere da dove proviene e da dove provengono tutti i vari promoter euro) non occorre che mi metta a scrivere un papiro al riguardo , questa espressione di potere massonico-illuministico attraverso le banche centrali , prima con la Fed , poi con la BCE, ha preso il controllo della moneta sistematicamente , si è sostituita alla sovranità riconosciuta dai popoli ed ora li spoglierà ulteriormente dei suoi beni e delle sue risorse , i patrimoni pubblici e le società pubbliche verranno svenduti ma non risolveranno il problema debito , il debito sarà come una spada di damocle pronta ad esser calata ogni qual volta si presenti il rischio di emancipazione nel divenire sociale ! ho tralasciato dei pensieri personali in merito, ma appena ho un po’ di tempo vedrò di scrivere qualcosa al riguardo
Saluti 🙂
Caro Guderian,
Hai brillantemente condensato i principi basilari delle teorie economiche di Keynes, rendendoli comprensibili anche a chi non ” mastica economia “.
Chiaramente, si evince anche dalla tua breve relazione, che Monti con Keynes nulla ha a che fare, come è evidente che sia un’altra ” Faccoionata ” la barzelletta, resa verosimile da prove documentali ” stitiche ” e villanamente faziose, inerente all’asserzione che il CHE non avesse mai conseguito la laurea in medicina.
Oltre a ciò che ho evidenziato in precedenza, lo stesso Gino Donè, per un certo periodo compagno di stanza di Guevara ( e in un’occasione salvatore del comandante ), affermava che se non fosse diventato rivoluzionario, Ernesto palesava la volontà di trasferirsi a Bologna, per specializzarsi in terapie antiasmatiche in quell’università.
Tieni presente che personalmente non considero il CHE, nè un santo, nè un macellaio genocida.
Era un duro rivoluzionario, non certo madre Teresa di Calcutta, ha ucciso e fatto uccidere.
Ma in modo non molto diverso da come lo fanno i generali americani in guerra, o i giudici federali che hanno mandato alla sedia elettrica, innocenti come Sacco e Vanzetti.
Oppure di come i governi sudamericani ” democraticamente eletti dall’amministrazione federale Yankee “, hanno creato 30mila desaparecidos politici .
Batista faceva torturare i suoi oppositori e a volte li faceva ” sparire “.
Il tribunale rivoluzionario castrista, a volte presieduto dal CHE, fu spietato con questi torturatori batistiani, ma non uno di loro fu giustiziato senza un regolare e lungo processo, con tanto di testimoni sia d’accusa che di difesa.
Cosa che non si può dire di circa 45 prigionieri sbarcati dal Granma e giustiziati sul posto dai ” macellai ” di Batista.
Sai una delle cose storicamente corrette, che mi piace meno del CHE ?
Durante un’imboscata ai batistiani, ordinò di strangolare un cagnolino che aveva accarezzato e coccolato fino a poche ore prima.
La bestiola, con i suoi acuti guaiti, rischiava di far scoprire la posizione della colonna guevarista.
Per non rinunciare a un suo guerrigliero, ordinandogli ad esempio, che corresse verso il campo con il cane, preferì ammazzare quel povero botolo sul posto.
Paradossalmente se accetto che un soldato, uccida in guerra altri simili, non accetto invece che vengano stroncate inutilmente, vite innocenti, come civili, bambini e anche animali .
PS: Occhio a ” l’indipendenza “. Alcuni articoli sono decisamente interessanti, ma altri sono vere e proprie ” faccoionate “, scritte peraltro in modo sgrammaticato e privo di fonte documentale.
Per ridere d’economia :
TEORIA DI MARC FABER
Una curiosa teoria economica è stata annunciata negli Stati Uniti. Il tipo si chiama Marc Faber.
È un analista in borsa e uomo d’affari, un guru indiscusso della finanza mondiale.
Nel giugno 2008,
quando l’amministrazione Bush
ha studiato un progetto per rilanciare l’economia americana,
Marc Faber ha scritto nel suo bollettino mensile
un commento con molto umorismo:
“Il governo federale sta valutando di dare a ciascuno di noi una somma di 600,00 USD.
Miei cari connazionali americani: Se noi spendiamo quei soldi al Walt-Mart, il denaro va in Cina. Se noi
spendiamo i soldi per la benzina, va agli arabi. Se acquistiamo un computer, il denaro va in l’India.
Se acquistiamo frutta, i soldi vanno in Messico, Honduras e Guatemala. Se compriamo una buona
macchina, i soldi andranno a finire in Germania o in Giappone. Nessun centesimo di questo denaro aiuterà
l’economia americana.
L’unico modo per mantenere quel denaro negli Stati Uniti è di spenderlo con puttane o birra,
già che sono gli unici due beni che producono ancora qui. Io sto già facendo la mia parte ……..”
Risposta di un economista italiano,
anche lui di buon umore:
“Carissimo Marc, la situazione degli Stati Uniti sta veramente precipitando. Infatti mi dispiace
informarLa che la fabbrica di birra Budweiser è stata acquistata recentemente dalla multinazionale
brasiliana AmBev. Pertanto vi restano solo le puttane. Ora, se queste decidessero di inviare i loro
guadagni ai figli, questi soldi arriverebbero direttamente ai deputati italiani qui a roma….”