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NO

Se avessi saputo con qualche giorno di anticipo che domani si sarebbe tenuto il Congresso di Indipendenza Veneta per decidere se presentarsi o meno alle elezioni statali italiane mi sarei organizzato per venire. Abitando all’estero (il vicino-estero) ho bisogno di un po’ di tempo per organizzarmi. Avendo poi preso un impegno in precedenza (un giorno prima di aver saputo della convocazione…), purtroppo non posso proprio venire.

Sarei venuto per dire NO, decisamente NO, assolutamente NO. Attenzione: comunque vadano le votazioni, resterò in IV; prova ne è il fatto che ho appena versato i soldi per il 2013.

Degli amici dentro IV mi fido anche se vogliono prendere una decisione che mi irrita, mi fa paura e non capisco. Non so cosa abbia fatto cambiare idea a persone che poco prima dichiaravano che no, alle statali italiane mai. Sono curioso di leggere i resoconti futuri per capire. Conoscendo l’ars oratoria e la capacità di spiegazione dei miei maestri in IV sono ragionevolmente convinto che la mozione passerà, purtroppo.

Le mie ragioni per il no sono semplici: non vedo una ragione una per presentarsi. L’indipendenza del Veneto passa per il Veneto. L’eventuale visibilità non è sinonimo di visibilità positiva. Se IV si sente in obbligo perché Veneto Stato si presenta alle elezioni, mi viene da ripetere la saggezza delle mamme: “e se el to amico el se buta intel foso? Ghe veto drio?“.
IV è un partito con un obiettivo da raggiungere in un territorio: continuo a non capire le ragioni per presentarsi alle statali italiane. Il paragone con gli altri partiti indipendentisti europei che si presentano alle rispettive elezioni politiche non regge perché noi qui siamo all’interno dello stato italiano, cioè uno stato criminogeno (che genera crimini, attività delittuose; che produce fenomeni di delinquenza), come insegna il politico italiano più politico che ci sia, cioè Pannella.

La coerenza paga, magari non a breve termine ma sulla media e lunga distanza essere coerenti è un viatico per il successo. Non siamo autonomisti perché sappiamo che l’autonomia è impossibile anche se più “socialmente accettata”. No, noi tutti ci diciamo pubblicamente indipendentisti. Se prima ci ridevano in faccia, adesso ci stanno a sentire. La coerenza paga. Facciamo i coerenti e non presentiamoci alle statali italiane.
Se il presentarsi è una questione strategica da “il fine giustifica i mezzi”, io sono sempre stato convinto che seguire questa strada sia la soluzione migliore e più sicura per non arrivare mai al fine; il partito con il sole verde è lì ogni giorno come esempio perfetto. Il mio non è un discorso massimalista. Sono un idealista ma pragmatico e se non fossi stato pragmatico non mi sarei mai iscritto a un partito. Un conto però è essere pragmatici, un altro è non avvertire il conducente che sta sbandando.

Luca

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