headermask image

header image

Calderolino

di Elio Franzin

pinocchioIl 22 gennaio 2009 è stata approvata la legge “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale”, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, la cosidetta legge Calderoli.
Si tratta di una legge molto particolare. Non solo per la materia ma anche per la sua struttura. L’articolo 2 di tale legge infatti impegna il governo ad adottare entro 24 mesi (22 gennaio 2010) uno o più decreti legislativi per attuare l’articolo 119 della Costituzione.
Il silenzio che è sceso sulla legge Calderoli e sul decreto o sui decreti legislativi di attuazione non è certo di buon augurio.
E’ necessario far conoscere da subito la legge Calderoli individuandone i pregi e i limiti ma sopratutto presentando delle proposte precise per il decreto o per i decreti legislativi di attuazione. Non è proprio il caso di aspettare passivamente.
Fin dall’articolo 1 si capisce che l’ostacolo principale, che si pone davanti al federalismo fiscale, è quello della cosidetta “spesa storica”. Cosa significa spesa storica ? Significa l’accettazione, in nome del precedente, il mantenimento dei livelli di spesa attuali dei vari enti. Hai buttato via i soldi pubblici fino a questo momento ? Va bene. Lo Stato ti autorizza a continuare così, a spese dei contribuenti e con il danno degli enti che non hanno dilapidato e sprecato. Naturalmente gli enti pubblici spreconi sono distribuiti geograficamente.
Al’articolo 2 vi è subito una amara sorpresa. L’eliminazione della spesa storica non si applica alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano. Per quali ragioni non si deve eliminare il criterio della spesa storica in Sicilia, Sardegn, Val d’Aosta, Firuli-Venezia Giulia, e nelle due prince di Trento e Bolzano ? Da quanti decenni si mantengono i prilivegi fiscali di questa regioni in aperta violazione del principio costituzionale dell’uguaglianza dei cittadini ?
Qualcuno dovrebbe spiegarcelo. Pare evidente che il governo Berlusconi-Bossi dimostra una notevole debolezza quando entra in ballo lo spreco di soldi pubblici nel Meridione.
Lo spreco non è certo un incentivo allao sviluppo economico.
L’articolo 3 prevede l’istituzione della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. E uno.
La Commissione si avvale di un Comitato esterno di rappresentanti delle autonomie territoriali. E due.
L’articolo quattro istituisce presso il Ministero dell’economia e delle finanze una Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale. E tre.
L’articolo 5 istituisce una Conferenza permanente per il coordinamento delle finanza pubblica. E quattro
La macchinosità della legge Calderoli è evidente. Si sono creati tre organismi di controllo su quello che farà la Commissione parlamentare. Il peso della burocracia partitica e parlamentare è evidente.
Vi è una forte preoccupazione di controllare quello che potrebbe decidere la Commissione parlamentare di cui non si sa nulla. Dei suoi componenti e dei suoi lavori i giornali non parlano. Brutto segno.
Fidarsi è bene, ma non fidarsi è molto meglio.
Sarebbe molto utile creare numerosi gruppi di studio della legge Calderoli e poi far confluire i gruppi di studio in un convegno regionale per confrontare i punti di vista e le proposte.

Padova, 8 novembre 2009

Elio Franzin
segretario Centro studi sui federalismi Silvio Trentin (Padova)

If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds